L’Immacolata

velasquez

Quand’ero bambina, l’8 dicembre era un giorno specialissimo. La mamma in onore della Vergine Immacolata ci faceva indossare abiti nuovi. In primis perché voleva che quel giorno, si andasse alla Messa solenne con un aspetto curato. Poi per assolvere la consuetudine della tradizione popolare che recita “chi rinnova per Maria scampa una malattia” Nelle nostre zone non era un detto insignificante, era convinzione radicata corrispondesse a verità. Per meglio dire nel vestirsi di nuovo ci fosse un implicito do ut des, uno scambio di favori. Cioè, col rinnovare ognuno intendeva sottolineare un rispetto devozionale particolare alla Vergine Immacolata che all’occasione grata ricambiava proteggendo da gravi pericoli di infermità. Confesso che la cosa è rimasta tanto impressa in me che non riesco a fare a meno per l’Immacolata di far indossare ai miei figli almeno un paio di calze nuove. Allora grandi e piccoli, alla sera dell’8,  anche del 10 dicembre, eravamo tutti con il naso all’insù a guardare il cielo. Si aspettava insieme con ansia il passaggio della Madonna con gli angeli. Non ho memoria di ciò che vedevamo ma non ha importanza. Dentro mi è rimasto il ricordo di una sacralità intensa , colorita da voci e volti di devozione della comunità in cui vivevo e della mia famiglia che non ha paragoni.
Oggi le cose son molto cambiate. La sera dell’8 non è più quella del visibile magico passaggio della Madonna con gli angeli e L’Immacolata non è più la festa del giorno di Maria. Per molti è il ponte festaiolo. Vale a dire l’occasione per dedicarsi ai fatti propri, come andare a sciare, dedicarsi allo shopping, fare una giterella in qualche mercatino, visitare una capitale europea o andare a sdraiarsi al sole in certi posti esotici.
Eppure la devozione a Maria, l’Immacolata è molto antica. Precede di secolii la proclamazione del dogma che ha coronato la diffusa tradizione del popolo. In specie nella chiesa d’oriente, già i padri ponevano la Vergine Maria, ” La donna dell’apocalisse”  al di sopra del peccato originale, definendola : “ intemerata, incolpata, bellezza dell’innocenza, più pura degli angeli, giglio purissimo, germe non avvelenato, nube più splendida del sole, immacolata ” . In occidente , la teoria della concezione di Maria senza il peccato, comune a tutti i mortali discendenti di Eva, invece trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più eccelsa delle creature, ma per mantenere ferma la dottrina del riscatto ottenuto solo in virtù del Cristo. Si deve al francescano scozzese Giovanni Duns, detto scoto e anche ” dottor sottile ” il superamento dello scoglio dottrinale. Fu la sua convincente riflessione che anche Lei era stata redenta dal peccato originale in conseguenza del sacrificio del suo divino figlio ma fuori da ogni tempo comune a cambiare le cose. Nel 1476, tra polemiche e dissidenze infatti la chiesa introduce la festa della Concezione di Maria nel calendario romano. Successivamente papa Alessandro VII nel 1661, con la bolla pontificia – -Sollicitudo omnium ecclesarium – la inserirà in quello universale della chiesa. Due secoli dopo, l’8 dicembre del 1824 Pio IX con la bolla -Ineffabilis Deus – sanzisce il dogma dell’Immacolata Concezione decretando con grande coraggio la fine delle secolari diatribe sul concepimento senza l’originale peccato della “donna vestita di sole”. Quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes confermeranno il dogma della Vergine Maria.  Il prodigio sembrò un ringraziamento al coraggio del papa. Mentre le abbondanti grazie che piovvero sull’umanità dalla signora ” tutta bella – piena di grazia  priva di ogni macchia del peccato originale” una riconoscenza  alla devozione secolare del popolo al cuore dell’Immacolata. Attualmente, la chiesa per stigmatizzare l’importanza della “Concezione Immacolata”  della Beatissima Vergine Maria celebra la messa -gaudens gaudebo-

Molti artisti nel tempo hanno cercato di raffigurare la grazia e l’ indiscutibile purezza di Maria, la donna “Immacolata” del riscatto. Alcuni ci sono riusciti egregiamente da donare alla vista un piacere di celestiali emozioni.

Un salutissimo a tutti con l’augurio di ricevere dalla “Bella Signora di luce vestita” ogni grazia desiderata.

by dif

reni

Nelle immagini postate, in quella sopra  si può ammirare un’opera dello spagnolo Velasquez, in quella sotto  del bolognese Reni.