Le “Palme” .

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Nel calendario liturgico, oggi, è la Domenica “de Passione Domine” più nota come ” Domenica delle Palme”. Tantissimi i riti celebrativi con processioni, benedizione di rametti di olivo,  palme intrecciate e ricostruzioni storiche del simbolismo in essa contenuto.

Con questa Domenica, perchì ha fede in Cristo, giunge quasi a conclusione il periodo quaresimale, iniziato con il Mercoledì delle Ceneri e che per cinque liturgie ha preparato, agli eventi drammatici della Settimana Santa, con riflessioni sui fatti dolorosi subiti, nell’ultima settimana passata su questa terra, dal Salvatore del mondo. Riflessioni e meditazioni però sempre improntate a speranza e certezza della Risurrezione di Cristo e della vittoria della vita sulla morte. Quindi è una festività importante per i credenti cattolici ma anche per ortodossi e protestanti. Storicamente, con solenne celebrazione, nella Domenica delle Palme si ricorda l’ arrivo di Gesù, in sella a un asinello, a Gerusalemme,  giorno in cui venne accolto trionfalmente da una folla osannante che lo esaltava e salutava festosamente, agitando rami di palme e olivo. La stessa folla che pochi giorni dopo lo avrebbe tradito, rinnegato e fatto crocifiggere! Si sa che secondo le scritture così doveva essere e che Gesù era stato mandato dal Padre per la salvezza umana. Tuttavia, quando ci rifletto, questo episodio della vita di Cristo mi fa sempre specie. Perché? Beh.. perché è veramente triste rendersi conto come rispecchia una realtà umana, quella in cui in un attimo tutti sian pronti a onorarti e portarti in trionfo e un attimo dopo, gli stessi, per dabbenaggine, invidia, assurdità pretestuose son pronti a spellarti! Pertanto, è inutile meravigliarsi se l’amore, il sacrificio totale, la dedizione verso il prossimo, oggi come ieri, spesso per non dire sempre, viene ricambiato con la falsità, l’odio, l’ingordigia egoista, il martirio, l’immolazione. Cristo insegna!!! Vero è che l’umano è imperfetto ma pure vero è che gli torna comodo rimanerlo per autoscusarsi. Comunque, nel cuore della gente, di ogni razza e condizione, c’è sempre una ricerca di pace e salvezza. Anche quando si fa la guerra, ogni essere umano parte dal presupposto che la fa per conquistare la pace e la tranquillità e non per altro. Per questo, nella contraddizione umana, la Domenica delle Palme è una festività molto sentita e oggi è raro che chi è credente non si rechi in chiesa, non fossaltro per portarsi a casa un piccolo rametto di olivo benedetto, da tenere fra le pareti domestiche in segno scaramantico, come augurio che vi regni pace e serenità per se, gli amici, tutta la famiglia.

Nei miei ricordi, questa festività occupa un posto importante, sia come devozione di fede, di una settimana da vivere all’insegna della partecipazione attiva ai riti sacri, legati alla morte e resurrezione di Gesù; sia come tradizioni con tutta una serie di preparativi attinenti allo spirito della Santa Pasqua ma dal sapore un po’ più laico, che nella mia famiglia, avevano e hanno un significato di profonda osservanza di gestualità partecipativa a usanze che, nel loro gusto feticcio profano, simbolicamente tendono a esaltare il significato sacrale cioè: accogliere poi con tutti gli onori, la gioia e la convinzione di fede, il Cristo Risorto.

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                                Buona domenica delle palme amici e passanti!
                                                                     bydif

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.in alto: ingresso di Gesù di Duccio da Boninsegna

in basso: foto scattata nell’orto degli ulivi a Gerusalemme