Passion Domine

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“Quando fu annunziato
che Gesù veniva a Gerusalemme,
il popolo uscì per andargli incontro;
agitava rami di palma e acclamava:
Osanna nell’alto dei cieli”

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Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli”

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Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”

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“Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. “

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Quelli poi che andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!

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Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: “Chi è costui?». E la folla rispondeva: “Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea”.

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.”Alcuni farisei tra la folla gli dissero: “Maestro, rimprovera i tuoi discepoli”. Ma egli rispose: “Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre”.

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Con la Passione Domine, o Domenica delle Palme, è iniziata l’ultima settimana del cammino umano di Gesù su questa terra che va dal trionfo alla sconfitta. Chiaramente una sconfitta apparente!

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per la cronaca:

-la Domenica delle Palme, ricorda l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme ed è riportata da tutti e 4 gli evangelisti Luca, Giovanni, Marco, Matteo.
-La parola “osanna”, in ebraico ” Hoshana”, significa “salva!”. Poichè era costume gridarla al passaggio del re per chiedere il suo aiuto in caso di necessità, il popolo usò tale espressione per acclamare Gesù di Nazaret, al suo ” ingresso” nella città di Gerusalemme. In seguito, osanna è diventato un modo collettivo di consenso entusiasta a Dio.

-La celebrazione delle palme viene fissata in base alla prima luna piena successiva all’equinozio di primavera.

-L’episodio evangelico delle “palme” rimanda sia alla celebrazione ebraica di Sukkot, ovvero la “festa delle Capanne”, in occasione della quale numerosi fedeli arrivavano in pellegrinaggio a Gerusalemme per rievocare la liberazione dall’Egitto e i quarant’anni vissuti in capanne e tende, dopo il passaggio del mar Rosso, sia al Messia atteso che secondo la tradizione si sarebbe manifestato proprio durante questa festività

-In tale festa ciascuno fedele portava in mano e sventolava il lulav, un piccolo mazzetto composto dai rami di tre alberi : la palma, simbolo della fede, il mirto, simbolo della preghiera che s’innalza al cielo, il salice, quale riferimento ai fedeli, in silenzio di fronte a Dio. Legati insieme con un filo d’erba, quasi sempre al centro veniva posto l’etrog, una specie di cedro a mo’ di buon frutto di Israele per il mondo.

-La data della Pasqua ovvero il giorno della resurrezione di Cristo per i cattolici oscilla tra il 22 marzo e il 25 aprile.
-Per gli ortodossi invece tra il 4 aprile e l’8 maggio, in quanto utilizzano il calendario giuliano e non quello gregoriano come i protestanti e i cattolici .

La Settimana Santa attraverso l’arte

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Con la Domenica de Passione Domine, più conosciuta come Domenica delle Palme che rievoca l’ arrivo di Gesù a Gerusalemme accolto da una folla osannante che, agitando rami di palme e olivo, Lo acclama e poi, pochi giorni dopo, preferendo Barabba, LO rinnega e fa crocifiggere, è iniziata la Settimana Santa. Ovvero l’ultima settimana del cammino umano di Gesù su questa terra che va dal trionfo alla sconfitta. Chiaramente una sconfitta apparente. Crocifisso per odio, invidia, dabbenaggine, sconoscenza, paura, si grande paura per una proposta di nuova collettività, per il figlio di Dio così doveva essere perché Mandato dal Padre a immolarsi per la salvezza umana. Le vicende umane e divine di Cristo, rievocate nella Settimana santa, hanno ispirato numerosi artisti, pittori, scultori, scrittori e poeti, di ogni parte del mondo, ma anche di musicisti e architetti. Tante le opere d’arte, alcune famosissime, che trattano la Passione di Cristo, dal suo ingresso trionfale a Gerusalemme, alla morte in croce, alla sepoltura e alla resurrezione dai morti, un vero patrimonio culturale espressivo che va aldila della narrazione escatologica. Anche la letteratura ovviamente è ricca di opere ispirate ai Vangeli di autori sia noti sia anonimi, celebre è il Stabat Mater di Jacopone da Todi – XIII secolo- che ha ispirato tanti musicisti come pierluigi da palestrina scarlatti vivaldi rossini verdi. Ripercorrere , giorno dopo giorno, i passi di Gesù, dalle Palme alla Resurrezione attraverso immagini, colte e fissate in svariati modi compositivi e tecniche dagli artisti per me è un modo di seguire gli episodi caratterizzanti la Sua ultima settimana terrena ma anche un sistema per riscoprire opere d’arte di sommo valore artistico. Talvolta, nell’inoltrarsi figurativo percepire pensieri, respiri, dubbi e certezze, comprendere meglio gli sviluppi, le situazioni, afferrare il significato messianico della vita e della morte, la sacralità di gesti e parole; e vista la crudezza di accadimenti accettati e vissuti per amore e verità meditarci e perché no interrogarmi. Soprattutto per domandarmi: da che parte sto io, sto con Cristo o contro? Che personaggio interpreto nelle scene e che parte mi sobbarco nella Passione di Cristo? Quella dell’amica che l’accoglie in casa, lo onora e profuma, del mercante senza scrupoli che usa la Sua casa per trarre profitto, dell’ingannatrice disposta a cedere la sua esistenza per pochi spiccioli o un interprete che si batte per la salvezza, la giustizia e la verità? Sono Pilato che delega ad altri il Suo destino, il ladrone che supplica di salvargli l’anima, il soldato che gli trafigge il costato, l’impassibile indifferente che lascia che un innocente venga trucidato o l’aizzatore disumano assetato di sangue sparso per vacuità? Sono una figurante spettatrice passiva che arricchisce le scene o attiva partecipe dal volto triste di eventi della storia efferati e ingiusti? Sono Giuseppe da Arimatea che lo reclama, lo avvolge nel lenzuolo e lo depone nel suo sepolcro nuovo, una figurante qualsiasi o una che accoglie nel suo animo con tutti gli onori, gioia e convinzione di fede il Cristo della salvezza nel giorno del suo Risorgere? Difficile sempre mi è una risposta chiara. Forse perché, a volte, nella scena della vita tangibile so che potrei rappresentare un po’ tutti i protagonisti iconici

Ma vediamo un po i passi di Gesù, giorno dopo giorno, nella settimana santa e come gli artisti, ispirandosi ai vari episodi descritti nei evangelici, attraverso la loro sensibilità, tecnica  e epoca  li hanno interpretati e rappresentati:

Domenica Santa: giorno del trionfo .

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Ed essi menarono il puledro a Gesù, e gettarono sopra quello le lor vesti; ed egli montò sopra esso. E molti distendevano le lor vesti nella via, ed altri tagliavan de’ rami dagli alberi, e li distendevano nella via. E coloro che andavan davanti, e coloro che venivan dietro, gridavano, dicendo: Osanna! Benedetto sia colui che viene nel nome del Signore! Benedetto sia il regno di Davide, nostro padre, il quale viene nel nome del Signore. Osanna ne’ luoghi altissimi! “Matteo 21

Lunedì Santo: giorno dell’amicizia, della speranza e della gioia.

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Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2 E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 3 Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento”. Giovanni 12

Martedì Santo : giorno dello sdegno, della cacciata, della fragilità.

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Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. Ed insegnava loro dicendo: Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!. “Marco 11

Mercoledì Santo: giorno del tradimento per avidità, della tristezza

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Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. Matteo 26

Giovedì Santo: giorno dell’ amore, dell’unità, dell’umiltà, del dono libero della vita. È dal tramonto che Gesù entra nel mistero centrale e ha inizio il triduo pasquale, quei giorni “santi”, della Sua passione, distinti dagli altri. Con l’ ultima cena svela il traditore, annuncia il rinnegamento di Pietro e la fuga di tutti gli altri, istituisce il sacerdozio e l’ Eucarestia, lava i piedi ai suoi apostoli.( Al mattino si usa consacrare gli oli santi)

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“Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15 e disse: Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,  poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio.  E preso un calice, rese grazie e disse: Prendetelo e distribuitelo tra voi,  poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio. Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me.  Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi.Luca 22

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“Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. “Giovanni 18, 19

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Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono.  Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”.  Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo:  “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo.

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 “Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.  E disse loro: “Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione”. Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo.  Gesù gli disse: “Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?”

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“Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: “Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni.  Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre”. Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.”  Luca

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” Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù. Ma egli negò: Non so e non capisco quello che vuoi dire. Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: Costui è di quelli. Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo. Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: Non conosco quell’uomo che voi dite. Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre” Marco 14

Venerdì Santo: giorno della sconfitta terrena, della via dolorosa. Giudizio e condanna, flagellazione e incoronazione di spine, caricamento della croce, salita al calvario, crocifissione e Morte.

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Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: Che accusa portate contro quest’uomo?. Gli risposero: Se non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato. Allora Pilato disse loro: Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!. Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno. Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire. 

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Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei re?. Rispose Gesù: Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce. Gli dice Pilato: Che cos’è la verità?. E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: Io non trovo in lui nessuna colpa. Vi è tra voi l’usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?. Allora essi gridarono di nuovo: Non costui, ma Barabba!. Barabba era un brigante. Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.”

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“E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.”Marco 15

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Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa “Luogo del cranio” Marco 15

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Poi lo crocifissero “marco 15

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” Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?,  Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?””  Marco 15

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“Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro.” Marco 15

Sabato Santo: giorno del silenzio 

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Domenica di Pasqua: giorno della Vita, del riscatto, dell’amore della Resurrezione, 

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“Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola” Marco 16

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“Il  Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.” marco 16

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by dif

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Nelle immagini utilizzate per accompagnare gli scritti evangelici dell’ultima Settimana di Gesù si  nota come  ogni composizione  mette in risalto l’evento centrale scelto attraverso una personalissima  espressività  che va da un linguaggio figurativo manierato a un vero avanguardismo; inoltre, come opere di stesso argomento mutano di forza simbolica attraverso luce, prospettiva, linea, colore, tecnica nonchè talento e periodo,  tuttavia sempre conservano il messaggio essenziale da far arrivare al fruitore.  Come dire, ogni artista col suo grande o piccolo valore intrinseco è riuscito a  trasfondere quel senso umano e al contempo spirituale  che rende leggibile a tutti i fatti emblematici di Cristo  a cui si è ispirato e ha voluto enfatizzare..