Cooperanti di chi?

greta_ramelli_vanessa_marzullo

Quando una vita umana è in pericolo è doveroso fare il possibile estremo per salvarla anche se ciò dovesse costare. Quindi non mi stupisco se per “liberare” due ragazze in pericolo lo stato, come si vocifera qua e la, ha sborsato,un riscatto plurimiliardario. Mi stupisco che si neghi, si dica che non è vero per tacitare l’opinione pubblica o si ricorra a formulette ipocrite tipo “solo illazioni” per chiudere la bocca a chi è contrario al pagamento di riscatti che vanno a foraggiare gruppi o individui violenti e malavitosi. Non so se i milioni di euro sono 12 o meno o più. Di certo so che nessuno o quasi riesce a credere a quel “sul riscatto notizie infondate “ siano una verità anche se le parole sono uscite dalla bocca di un ministro nella sua informativa all’aula il 15 gennaio scorso. Mi sembrerebbe un controsenso paradossale il video diffuso il 31 dicembre. Ma se la manfrina del riscatto mi procura un prurito fastidioso al naso, che preferirei non avere in questi tempi difficili e faticosi, non è niente in paragone a quello che mi procura l’odore sgradevole che sprigiona questa storia a cominciare dal termine cooperanti. Cooperanti di chi? Se guardo la foto diffusa subito dopo la notizia del “sequestro” vedo due ragazze sorridenti avvolte in una bandiera, forse siriana, non certo italiana quindi mi è lecito pensare di un popolo. Cooperanti per chi? Per amor patriottico di una causa, di un gruppo, di un ideale, simpatia di una cultura, solidarietà umana generica? Mah! Personalmente non ho mai, dico mai visto volontari umanitari avvolgersi in una bandiera neanche con quella del proprio paese ne prima ne durante ne dopo la loro missione. Forse allora cooperanti del fai da te senza un preciso ma ipotetico perché? Considerata l’età probabile e considerando il modo ancor più probabile. Quindi solo una storia di due ragazze entusiaste e sprovvedute, autodefinitesi cooperanti, finite in una trappola che per loro fortuna ha un lieto fine e nostra scarogna un sacco di polemiche giustificate dal dubbio sul quanto è uscito dalle casse dell’erario? Vai a saperlo! Se riguardo le due ragazze di nero vestite nel video di trattativa per il loro rilascio, l’impressione che ricevo è anomala, non leggo nei loro occhi il terrore, la paura e neppure colgo i segni di una lunga forzata prigionia. In quel Supplichiamo il nostro governo di riportarci a casa” mi spiace ma non riesco a percepire una angoscia che mi impietosisce, ma una calma asettica che mi lascia indifferente come un bollettino meteorologico. Chissà perché mi sembrano due attori di circostanza, più personaggi estranei che protagonisti della vicenda che ha tenuto tanti in apprensione. Non voglio lasciarmi prendere dalla malizia ma c’è qualcosa che a differenza di altri video ultimatum non mi convince di un pericolo di vita reale. In ultimo c’è una specie di filo invisibile su cui scorre questa vicenda dal principio alla fine che non è teso e riconoscibile, s’involge e si garbuglia come un tentacolo veicolante di un condotto contorto. Può darsi che Greta e Vanessa sono due giovani ragazze cooperanti, tradite e mercanteggiate per denaro da gruppi non ben identificati, terroristi, delinquenti o chissà che, un tantino spericolate per eccesso di zelo altruista. Il più, almeno per me, è avere la certezza di chi, per chi, in che modo volevano cooperare. Al momento la certezza assoluta vacilla assai. Non è escluso che: ciò che è sarà ciò che non era.

In conclusione, ammesso e non concesso che i denari pubblici utilizzati per salvare una vita sono sempre ben spesi è lecito se un pensiero dubbioso fa inviperire molti. Ancor più lecito pensando che le vite di padre Paolo Dall’Oglio e Giovanni Lo Porto, sequestrati in Siria e in Pakistan il 29 luglio 2013 e il 19 gennaio 2012, sono nelle mani di clan non proprio disinteressati ai quattrini. Non vorrei un malaugurato giorno, a giustificazione di un esito al contrario, sentire un ministro affermare “Ho letto ricostruzioni, a proposito del riscatto, prive di reale fondamento e veicolate da gruppi terroristici. Siamo contrari a ogni tipo di riscatto”.Mi verrebbe spontaneo un forse contrari solo per i volontari umanitari che non si ammantano di bandiere partitiche ma di spirito fraterno neutrale. Da madre italiana sono comunque lieta della loro loro “liberazione”. Ma se Greta e Vanessa vogliono fare le volontarie suggerisco a entrambe di farlo con meno kit fai da te e maggiore prudenza.

Buona settimana a chi passa.

By Dif

..prossime le previsioni annuali sibilline segno per segno…