Ci sono attimi in cui all’improvviso avverti una prepotente impressione che non ci sia del tempo da perdere.Ti invade una sorta di suggerimento animistico che dovresti correre o almeno far subito una telefonata a una determinata persona. Non importa cosa dirai, importa fargli arrivare la voce, ascoltarlo perchè non ci sarà una prossima volta. Respingi le sensazioni credendo che ciò che ti frulla in testa è la proiezione del tuo immaginario. Ti convinci che è da irrazionali dar credito alle sensazioni di pericolo, devi scartare l’ipotesi che realmente sia urgente andare o telefonare. Così, ricacci con forza il suggerimento in un angolino e pensi: c’è sempre tempo per farlo, magari in un momento libero mi tolgo lo sfizio. Poi scopri che era urgentissimo. Forse non era determinante a modificare la scelta del fato, sicuramente sarebbe stato un piccolissimo gesto che poteva mettergli il dubbio, perlomeno esaudire un ultimo desiderio. Con dura amarezza ho compreso che devo ascoltare le percezioni sensoriali anche se mi sembrano frutto di fantasie o stupide divagazioni dell’inconscio non devo aspettare. Seguire l’impulso dell’attimo, mi eviterà di scoprire che attendere la certezza, per rispondere a una chiamata spirituale, è solo egoismo dovuto a timore di apparire illogica, a me e agli altri, che lascia spazio a decisioni irreversibili.
Non aspettare domani
Per dire una parola gentile
Domani potresti non trovarla
Saresti costretta a cercarla
Nel mezzo d’una notte nera
Annichilito da una scena
Al canto triste d’una sirena
Non rimandare a domani
Uno slancio del cuore
Lascia che il gesto vada
Dove il cuore vola
Non piangere domani
Le persone che ami
Domani
Potresti non vedere
Nascere il sole
Di chi
Ragionando aspettava
Un gesto che scaldava
Non essere egoista
Ripiegato in un cantuccio
Esci vai in mezzo ai lupi
Lasciati sbranare piuttosto che
L ’indomani dover dire
Perché
Non sono andato immediato
A scostare
Dalla mente e dalla mano
il gesto insano
Uno squillo di telefono bastava
A romper la monotonia
Farlo restar ancor in questa via
Almeno lasciarlo andare
Senza forzare la mano al pianto
Per un silenzio affranto
Non rimandare a domani
Un segno di conforto
Potresti dire perché l’hai fatto
C’ero io lungo la tua via
Domani
O.. forse dopo
Ti avrei soccorso
Scaldato la noia maledetta
Di bimbo vecchio abbandonato
In cerca di parola di carezza
Piangi
frughi nella voce la risposta
Canta solitaria la merla alla finestra
Il tuo rimpianto
Al gelo di gennaio resta
dif
weeeeeeeeeee ma ostiamento chje ti ha fatto stapoveramerla che la vuoi lascir fuorio proprio a gennaio?
Ma ciao Dif!!!
Anchio un po mi son perso.
Non dobbiamo mai aspettare domani anche per le parole non belle. Anche per mettere fine a qualcosa.
Un sorriso
A presto
è quella vocina che ti parla piano all’orecchio
e che ti fa fare cose che possono sembrare strane
…
io lo chiamo il pensiero puro…
..
un grande abbraccio mia dolce amica
m_
weeeeeeeeeeeeeeeeeee ciao differ dai su che è ora di essere operativa mo
Grazie Dif del tuo pensiero gentile. Mi sono rimessa e spero di acquistare presto la giusta forma per le sfide che ci aspettano. Buon pomeriggio! Un abbraccio.
Corinina
Ciao Dif. Bella riflessione-suggerimento la tua poesia e ciò che la precede. Credo che nulla vada mai rimandato al domani e che tutto ciò che è possibile, vada definito nell’oggi…. tuttavia, nei rapporti umani, questo è ancora più importante percé, appunto, domani potrebbe essere tardi.
Io, tuttavia, non penso ad un “domani” troppo tardi… più che altro, penso che rimandare a domani (sempre parlando di rapporti umani) significherebbe privare colui o colei a cui è destinato un mio pensiero, di una piccola gioia, di un breve momento condiviso con me, anche di un dispiacere da capire o, semplicemente, di un saluto!
Insomma, anche un semplice saluto è importante e rimandare a domani è un po come privare il prossimo di un gesto d’affetto.
Ciao e buon pomeriggio a te.
Esperienza diretta?
Oggi è la seconda volta che torno indietro nel tempo e in entrambe le occasioni…a causa di due amici blogger, tu e Aldo.
Noi non avevamo bisogno di chiamare, ha passato la sera con noi, ha riso e scherzato con noi, ha fatto le 3 del mattino con noi e…alle 8 del mattino lo abbiamo trovato appeso in cantina.
Quella comitiva si è sciolta, lui continuava ad essere tra noi con quel gesto assurdo e immotivato, sono passati 30 anni e … scusami Dif, lo detestiamo per quel gesto muto, senza un biglietto, senza una spiegazione, con una vita da vivere e una carriera di medico … e quello che non sono mai riuscita a perdonargli è proprio la scelta, la morte per impiccagione non arriva subito, ti lascia ben 7/10 minuti per andartene a causa dell’asfissia, lui medico lo sapeva…se n’è andato portandosi appresso l’amicizia che legava 30 amici, ci siamo evitati come la peste per non porci la domanda:
Perchè???
Notte buona DIF ;-))
Ciao mia carissima amica dall’Anima!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sai per questo ho portato il pc portabile per non aspettare domani!
O non aspettare a tornare per dirti: Quanto ti voglio bene:))))))))))))))))))))))))))))))
Si quanto è stato un regalo trovarti nel mio cammino.
Ti invio un arcobaleno con dei colori della gioia attraverso il mare
weeeeeeeeeeeee ciao differ mi ci ho fatto un piccolo post sul giorno della memoria