NON BASTA UNA GIORNATA

Non credo tante alle celebrazioni giornaliere, specie a quelle sui temi di diritto umano, a mio parere sterile strombazzamento di 1giorno che non risolve nulla in quanto negli altri 364 gg messa a posto la coscienza di aver richiamato l’attenzione su un grave illecito, tutto rimane tale e quale, nessuno o quasi agisce in modo concreto per eliminare le violazioni  fisiche o morali. Da donna però che mai dispera sulla possibilità che un giorno nel mondo ci sia maggiore equità per tutti e, nessuna donna sia soggetta a subire orribili soprusi, da parte di nessuno e per nessuna ragione, mi sembra opportuno non ignorare

la giornata mondiale contro la violenza alle donne “

Si celebra giovedì 25 novembre e in tutto il mondo sono previste iniziative di vario genere, indette da organizzazioni umanitarie e non, con tanta enfasi oratoria e scarsi fatti a seguire per cui a poco servono, anche se qualcuno dice parlarne è già qualcosa.

Alcuni credono che la violenza subita dalle donne sia un fenomeno sociale e di costume legato all’ignoranza, al sottosviluppo economico e culturale, appartenga agli strati della popolazione malavitosa o quantomeno con scarsa sensibilità e moralità, talvolta legata a credenze locali o religiose.  Niente di più falso. Infatti se così fosse non si comprende come mai non passa giorno che la cronaca non registra casi di donne uccise, seviziate, stuprate, oggetto di stolking, imprigionate, schiavizzate e tenute in condizioni di asservimento morale e fisico in paesi che vantano decenni di civiltà e democrazia, con leggi e leggine che in teoria dovrebbero tutelare le donne. Proprio nei cosiddetti paesi moderni, evoluti, maggiormente acculturati e ricchi il problema aumenta di giorno in giorno, in certe città essere donna è un vero e proprio handicap, limita enormemente l’autonomia, costringe a vestirsi in modo impersonale, restare in casa negli orari considerati a rischio, come se non bastasse in certe metropoli obbliga a trasformare la propria casa in fortino da carcerati.

Chiaramente la violenza sulle donne è un problema che esiste e persiste in tutte le culture e in tutti i sistemi più o meno democratici e grava tantissimo sulla libertà femminile sotto ogni punto di vista.

Spesso si crede che il fenomeno non ci riguarda, che è lontanissimo da noi, impossibile che avvenga nel proprio quartiere, che qualcuno che ogni giorno frequenti o incontri al parco ti stupri, altre ancora, e è la peggiore, che la causa della violenza subita deriva da un comportamento diretto della donna, come dire: se è successo se l’è voluta! Invece la violenza sulle donne è un malcostume comune alla prepotenza, all’egoismo e alla scarsa importanza che si attribuisce al rispetto verso l’altro. Infatti non c’è differenza sociale o status personale che impedisce di violare i diritti più elementari degli individui inermi, uomo o donna o bambino che sia. Tanto è vero che gli atti peggiori di violenza maturano in famiglia, proprio nel luogo dove la donna si sente protetta, le sembra di avere la sicurezza che nessuno la sfiorerà. Spesso è proprio quel nostro vicino tanto gentile, perbenino e ritenuto integerrimo a picchiare brutalmente la propria compagna, a sottoporla a abbietti ricatti e nel caso peggiore a ucciderla facendoci cadere dal pero con: ma come… un professionista..tanto sensibile…chi l’avrebbe sospettato ecc. ecc.

Ma perché le donne subiscono violenza da mariti, fidanzati, datori di lavoro, padri, figli e così via. Perchè sono deboli e incapaci di reagire? No assolutamente no! Le donne sono in grado di difendersi e di reagire, anche di cambiare il mondo se vogliono ma debbono decidersi. Se aspirano alla dignità, al rispetto, ai diritti paritari debbono combattere anche le proprie debolezze. Devono denunciare marito, fidanzato o datore di lavoro, rifiutare chi le manipola a scopi pubblicitari, rifiutare gli spot in cui sono umiliate, rifiutare di ritoccarsi per soddisfare l’apparire, rifiutarsi di spogliarsi per compiacere la vista maschile, rifiutarsi di sorridere a chi le maltratta, rifiutare chi le vuole belle e oche, rifiutare chi le obbliga a concedersi per sedersi nei palazzi del potere tanto per mascherare di essere progressisti, poiché la violenza fisica è tragica, ti uccide, stupra, strappa la pelle, ti rompe le ossa, ma la violenza psicologica è peggiore, ti annulla ti rende una zombie vivente e per giunta complice, si vittima e favoreggiatrice se non denunci, non scappi, nascondi, assecondi, approfitti del malcostume maschile per ottenere quel che ti spetta di diritto.

E’ ora che la donna non dica più questo non lo voglio e poi si asserva in privato e in pubblico ai dettami maschilisti, è ora che non rinuncia a combattere i poteri forti perché composti da uomini.

A tal proposito mi sorgono spontanee  delle domandine:

Come faranno le donne a conquistare il diritto di non subire molestie in famiglia se nascondono scusano, si vergognano di denunciare chi le viola intimamente e le insulta nell’animo perché spesso quando trovano il coraggio di farlo vengono ritenute inattendibili o subiscono l’onta del dubbio?

Come faranno le donne a non essere usate diventando farcitura di panini da fast food se non dicono no all’uso improprio del proprio corpo quando chi rifiuta viene messa al bando, il che significa non lavorare più in quel settore, perdere anni di sacrifici?

Come faranno le donne a far imprigionare chi le molesta se non si ribellano a sentenze di condanna in cui il molestatore è un fuori di testa ma non lo fanno curare come incapace d’intendere e volere, vedi caso hunziker?

Come faranno le donne a non essere schiave di pregiudizi se ritengono che il proprio padre ha il diritto di bastonarle, un familiare molestarle, il proprio uomo considerarle una proprietà d’uso 24 ore su 24?

Come faranno le donne a sopprimere la giornata contro la violenza se non iniziano a fare squadra, a superare il concetto del se per contrastare unite chi viola i loro diritti di donne, madri, lavoratrici, professioniste, le rende oggetto di piacere sessuale, pure fattrici di figli, corpi da mostrare in tutte le salse per aumentare potere, share, affari???

Non basta una giornata a eliminare la violenza, a far si che ogni giorno, ogni minuto una donna non sia vittima di prepotenza, subisca soprusi d’ogni genere, basta guardare le statistiche, c’è da rabbrividire. Se continua così, ci vorranno decenni di giornate. Senza la volontà collettiva di contrastare questo turpe scempio che da tanto opprime le donne e ne fa vittime di atroci delitti, i diritti equi e di tutela saranno un miraggio celebrativo annuale, le donne continueranno a subire.

Solo le donne possono eliminare l’ingiustizia, diventando un muro compatto antiviolenza salveranno se stesse, figlie, madri, amiche, e, renderanno la giornata antiviolenza da strombazzamento sterile di una dignità violata, storica conquista di un diritto dovuto

Solo iniziando a essere una squadra compatta e determinata a livello globale le donne riusciranno a godere quei diritti legati alla loro natura, a non essere ridotte un corpo ad uso e consumo d’un padrone sia esso padre, marito, società, capo, stato.

Per concludere, non voglio apparire critica o ridurre il problema un fatto di donne, ossia sbrighiamocela fra noi, assolutamente no. Ritengo che qualunque riforma o progresso nel diritto umano richiede una concordanza di intenti territoriali e extraterritoriali, ma siccome il potere globale al 98% risente di una cultura nella quale il ruolo della donna è secondario, tantè che nel nostro paese si invocano le quote rosa e non quelle azzurre per sedersi in parlamento, come se fare politica fosse un diritto riservato ai maschi e concesso in beneficio temporaneo a una piccola rappresentanza di donne, e, francamente mi pare proprio un modo settario di applicare i diritti. Beh, credo che noi donne non possiamo aspettarci grandi cambiamenti! Se vogliamo che la nostra condizione cambi l’unica alternativa è di eliminare i separatismi, diventare una flotta di corazzate da sfondamento. Certo alla luce di fatti odierni mi pare che a volte ci diamo la zappa sui piedi e sarà difficile arrivare a eliminare almeno la brutalità morale, anche se da ottimista confido. Mi auguro che non ci vogliano giornate celebrative per eliminare le ingiustizie che da troppo le donne subiscono in ogni parte del globo, anzi che non ci voglia nessuna giornata per ottenere il rispetto dei diritti. Anche se francamente dubito, mi pare che le “giornate a tema” crescono fitte come i funghi ma si riducono ad “abbuffata”giornaliera di gravi tematiche umane.

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E questa cos’è

arte pubblicitaria, provocazione, ironia, messaggio educativo, cultura, progresso, rispetto, diritto?

Per me

Solo “lurida” violenza alla dignità femminile

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NON BASTA  UNA GIORNATA PER ELIMINARLA

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