Di figuracce ne ho piene le tasche.

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Da qualche parte ho letto che il consiglio di sicurezza dell’ONU, riunitosi per discutere su come intervenire per impedire l’avanzata dell’ISIS in Libia, dopo aver deciso che al momento l’intervento politico è preferibile a quello militare, ha invitato il rappresentante italiano, l‘ambasciatore S. Cardi, a dire quale ruolo l’Italia avrebbe assunto nella delicata e intrigatissima trattativa. Non so se è vero. Ma se lo è, è una roba da non credere. Sapete cosa gli è saltato nel falloppio cervellotico di dire: “L’Italia è pronta ad un ruolo guida nella missione in Libia”. Se non fosse una roba serissima riderei a crepapelle. Siccome lo è, più di quanto vorrei, perché sento il busso alla porta dell’ISIS, mi son chiesta: ma dove credeva di stare l’ ambasciatore per proporre ‘na roba del genere, su scherzi a parte o su ‘na nuvoletta marziana? Non sa che l’Italia son tre anni che si fa prendere per i fondelli dall’India nella trattativa dei nostri marò. Che da 4 e oltre tratta e ritratta in EU non è arrivata a una conclusione equa ma è diventata ostaggio di velati diktat che ci hanno ridotto un mucchio di precari sbarca lunario sopravvissuti per un minimo di dignità personale. E se non è riuscita a cavare un ragno da un buco in queste, diciamo quisquilie, come può l’Italia essere pronta a guidare una diplomatic mission almost impossible per la miriade di attori che vi satellinano, i numerosi interessi che vi ruotano, le fasulle motivazioni ideologiche che l’animano? Dica come ambasciatore perché, se ancora non lo sa, l’Italia al momento non è pronta nemmeno a gestire decorosamente un gruppetto di imbecilli, maleducati ragazzotti d’oltre frontiera armati di bottiglie di birra, qualche eccitante pastiglietta, un po’ di palloncini e un sacchetto di fumogeni colorati. Figurarsi se è pronta per una masnada di feroci sanguinari tagliagole. Non è pessimismo, è la realtà dei fatti. Se ha saputo ho visto, è bastata una manciata di ragazzotti a mandare in tilt la gestione della sicurezza della capitale d’Italia. Vero ubriachi fraccichi ma pur sempre ragazzotti che solo pisciando, vomitando, lanciando insulti e bottiglie vuote, hanno devastato la piazza più bella e famosa al mondo, ci han fatto fare una mondiale figura di m…a, ops di pori tapini disorganizzati, e pure cretini, se qualcuno dei loro capoccia si è permesso di dire che le 48 ore di panico e casino erano colpa nostra. Lei non so, io, neppure oso formulare un pensiero di quel che sarebbe successo se a scorrazzare per Roma invece di 500 hooligans olandesi, farciti solo d’inciviltà, c’erano 500 musi incappucciati, con bandiere nere, farciti di coltelli, bombe e kalashnikov. Minimo, minimo una carneficina. Mi creda, meglio affidarla a qualcun altro se esiste! Il pericolo che si corre è orribile. Non si può rischiare. Mi rincresce dire ciò, perché l’Italia ha tanti uomini e donne di valore, dai cervelli sopraffini, in grado di comprendere, argomentare, unire, debellare un mostro di barbarie, se non al 100% pacificamente almeno all’80%. È anche probabile che abbia proposto l’Italia proprio contando sulla nomina di uno di loro. Il fatto è che di solito chi ha il merito e la capacità o non fa parte dei “circoli” giusti o per i vizietti clientelari all’italiana è declassato o per qualche malato di protagonismo viene escluso. Siccome la posta in gioco è altissima, a malincuore, ribadisco che stando ai fatti l’Italia non è pronta per un compito del genere. Anzi, l’Italia sarebbe prontissima se chi “pesca” nel mucchio pescasse….ma siccome……e di #figuracce ne ho piene le tasche# per me non lo è. Da gregaria? Forse.

Bydif

isis

 le foto le ho scaricate dal weeb