Il mio magico Luglio

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Il primo mese della seconda parte dell’anno, il secondo dell’estate nell’emisfero boreale, dell’inverno in quello australe, ai tempi di Romolo si chiamava Quintile mutato in Iulius, Luglio, in onore di Cesare che vi era nato forse il 13. Nel calendario gregoriano luglio è l’anonimo settimo mese dell’anno di 31 giorni, mentre per lo scrittore di fantascienza Frederick Pohl ne ha 32 uno in più. e per gli Squallor, un gruppo musicale demenziale degli anni 70, ne ha almeno 38. Beh, 31 , 32, 38 che sian i giorni, fantascientifico, fresco o torrido, il mio pensiero non varia, luglio è il “mio magico luglio” e non può essere altrimenti. Perché? Perché è il mese nel quale mi sento pienamente a mio agio, anche se nell’afa delle valli padane a dire il vero in certi giorni boccheggio e mi sento lessa come una soglioletta è in questo mese che posso ritrovare il mio contatto ancestrale, ricaricarmi di quelle energie cosmiche che la vita quotidiana mi ha inghiottito e posso ripulire il mio ego buttando alle ortiche le “infrastrutture” inutili suggerite dai desideri umani. Legittime per questa dimensione ma lontane anni luce da quella in cui vibra la mia entità migliore, quella nella quale lo spirito trova nutrimento essenziale, senza subire pressioni voluttuarie temporali. In un certo senso nel “mio luglio ” mi sembra che magicamente posso riplasmarmi esteriormente. Attingere dall’incorporeo per verticalizzare le aspirazioni del tangibile! Di solito a inizio mese profitto d’ogni occasione per riunire quelle parti di me che nel tran tran dei mesi precedenti si sono un po’ “scollate” Come un bravo artigiano restauratore appiccico i pezzi pendenti del mio involucro esteriore poi li lustro perbenino in modo da sentirmi fresca e rimessa a nuovo, pronta a sostenere le sfide esistenziali che ripartono dal giorno che son scesa su questo pianeta. Rielaborata materialmente dedico più tempo alla parte asceta. Rispolvero quei libri essenziali a farmi riflettere sul trascendente. Mi soffermo in solitudine a considerare quali progressi ho fatto per avvicinarmi alle vette nelle quali dimora l’essere divino, quello a cui devo l’esistenza in questa e nell’altra realtà. Cerco di riallineare lo spirito al mio ideale di perfezione metafisica, di entrare in comunione con l’assoluto che mi conforta e sprona in ogni situazione, consiglia quando ho una perplessità umana, ridona entusiasmo integrale per districarmi nelle vicissitudini. In ultimo mi prendo una bella vacanza, possibilmente al mare in luoghi pochi affollati, ancora incontaminati o in montagna dove ci sono cascate e torrenti, comunque dove posso passeggiare e stare a contatto con la natura e il mio elemento naturale: l’acqua. In realtà, sentire il suo rumore, vederla scorrere, giocarci mi rinvigorisce come niente altro è in grado di fare, soprattutto quieta i miei bollenti spiriti di donna un po’ guerriera e determinata un po’ tenera e bizzarra.

In poche parole il “mio luglio magico ” in primis è  il mese che numera il tempo del percorrere esistenziale e stabilisce la ripartenza per una nuova avventura, e comunque è il tempo dell’anno che congiunge passato presente e futuro e prodigiosamente fa sparire “l’anticaglia” e apparire  la novità. Con la mia eccentricità fantasiosa e un po’ lunatica per caricarmi la mente di luce positiva lo ritengo  esclusivo. Tuttavia,  soprattutto  fatato. Si fatato come se  concede a tutti un giorno o più per scapricciarsi a piacere e perfino entrare oggettivamente nel suo habitat ideale per vivere un 32esimo giorno mitico e perché no anche un 38ettesimo un po’ “demenziale” per scollegare la logica da un trito maciullante pragmatismo che troppe volte tarpa le ali verticalizzanti dell’ essenza naturale e  spiaccica la freschezza interiore bambina giocosa.

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Delizioso mese di luce, calore e rigenerazione!

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Un mese da gambero

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Nel mio carnet vitale Luglio è un mese particolare. Con giorni esclusivi come il 14 che ha dato inizio alla mia presenza mondana; il 26 che ha incamminato l’esistenza sulla via a due; altri giorni che hanno caratterizzato finali di tappe e svolte importanti o come l’8 che ha profondamente segnato l’anima. Quindi non sfila mai dal calendario in modo distaccato ma giorno dopo giorno scivola ravvivando sensibilità, coinvolgendo sentimenti, subbigliando la coscienza autobiografia. Cosicchè, ogni anno, in Luglio il mio pensiero corre lontano, e, in un giorno direi fatidico, tanto lontano da parermi una eternità. Forse lo è. Lo è per il tempo ritroso per ricollocarsi in un altro giorno di Luglio, lo è per il groviglio di strade e sentieri in cui deve districarsi per giungervi intatto. Già…intatto. Qui sta l’inghippo da parermi il correre e correre del pensiero all’indietro interminabile! Per gli anni temporali? Considerato il numero potrebbe… ma non lo è. Lo è per decontaminarlo dai tanti pasticci emotivi nonché accadimenti perigli confusi da impressioni controverse, a volte eque e motivate da veraci effetti, altre adultere da cagioni, deformate da esacerbazioni rabbiose di aneliti infranti o quantomeno impervi da tradurre in realtà. Perché decontaminarlo? Beh, senza questa “purificazione” non ritroverebbe il vero senso di quello che va a cercare. Sarebbe …nostalgia di riprovare stesse emozioni. Rivivere un momento magico. Ritrovare volti, luoghi, immagini? Si e no! Si per ritrovarsi fra volti cari, immagini festose, luoghi incantevoli, eccitazioni avvincenti e allettanti progetti di futuri. No per il punto di domanda introspettivo sospeso. Sarebbe… sarebbe il perché non sono scappata! Perché ero consapevole e ho scelto di fare l’eroina salvifica disubbidendo al sesto senso o era destino a cui non si sfugge ? Amletico dubbio che al sole di ogni Luglio implacabilmente erompe nel pensiero e mi trasforma in gambero.

Luglio sta per andarsene. Al solito mi son fatta gamberetta per tornare esattamente allo stesso posto e con lo stesso stato percettivo di un giorno per comprendere la radice che mi ha convinto a non darmela a gambe. L’andare ritroso ancor non ha sentenza. Se fossi Z. Bauman potrei metterla così, non mi è servito a scoprire se: “ …siamo noi a giocare o è con noi che si gioca? ”

Il sospeso intimo – libero arbitrio o fato – permane. Per fortuna coabita non in modo ossessivo, solo impercettibilmente e può darsi come dice la poetessa A. Merini perché “ogni alba ha i suoi dubbi” . Vero. Non può essere altrimenti. L’incognita di ciò che ci aspetta, di cui si confida l’esito o si caldeggia un mutamento non c’è sfera di cristallo che la mostra. In fondo è il lato scomodo bensì suggestivo della vita semprechè il dubbio mattiniero non paralizzi decisioni e azioni ma resti la molla giornaliera per captare altre verità, altre possibili sicurezze scardinando quelle di comodo, spesso più fantomatiche che reali.

In conclusione, al 31, Luglio passa la mano ad Agosto. Il mio mese da gambero finisce col solito epilogo introspettivo. D’altronde come potrebbe mutare se come dice Amleto: “Se non ricordi che Amore t’abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato. “ ?  Già!

Ohi ohi..(???) Un mese da gambero mi basta e avanza. 

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Buona giornata e buon  fine luglio

bydif

14 Luglio

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Che dire se non che sei un giorno speciale. Sei il giorno in cui ho visto la tua luce, il volto di mia madre, aspirato i profumi della vita, iniziato il cammino in questo pianeta, percepito i misteri dell’infinito. Il giorno in cui suoni e colori mi hanno delicatamente accolto nel giardino variegato dell’umano convivere.  Voci e mani mi hanno carezzato, avvolto con amore, inoculato calore, trasmesso energia, festeggiato l’ arrivo con allegria. Ho planato tra braccia solide, seno turgido, mani gentili, sguardi dolci in un giorno splendente di luce. Caldo, elettrizzante, vigoroso, irraggiante, un tantino pigrotto come il sole nel mese di luglio. Ma anche un po’ capriccioso e stravagante, carico di arcano, di imprevedibile immaginazione che trasporta oltre la materia, oltre i limiti, oltre i comuni sensi come lo è il chiaro di  luna in una notte luglina.
Giorni e giorni son passati e tanti segni sulla pelle han lasciato a ricordo di quel primo vagito in un mattino di un 14 luglio assolato, tuttavia nulla è cambiato. Giorno speciale era e speciale resta nel mio carnet. Da allora ho potuto gustare la vita con tutti i suoi pro e contrari. Certo luglio, sei stato birichino,  il 14 non è un numero ne comune ne facile da indossare!  Chiude in se
tante variabili. Avere la luce nel suo regno   è già un annunciato di enigmaticfatalità che rende l’esistere un avventura, a volte bella altre tragica, ma ogni colpo che ha assestato in fondo in fondo non m’ha annoiato, anzi ha reso il tragitto talmente multicolore da sembrare un bel giardino profumato di vicende inconsuete, fiorite e colte in tutte le stagioni, in tutte le giornate con quel vigore passionale che solo il sole di luglio mi ha  regalato. Perché? Perché  siamo esseri di luce e di luce ci nutriamo. Ergo, più luce c’è più potevo  immagazzinare cibo indispensabile ad alimentare corpo e mente, mantenermi in salute e in equilibrio e riescire a resistere ai contraccolpi. Quindi grazie luglio, il tuo sole mi ha e mi riempe di luce e fuoco,  alimenta gli istinti al camminare gioiosamente e a volte con tanto calore e passione da incenerirmi piedi e strada. E il 14? Ovvio, rinnovil mio approccio alla vita.
Avvolta da suoni, volti, calore, amore, a tutti auguro una giornata positiva, carica di quella poetica luminosità serrata nel 14 Luglio.
by dif

il mio luglio

 

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Secondo il calendario sulla mia scrivania luglio è l’anonimo settimo mese dell’anno composto da 31 giorni. Per me invece è il “mio luglio”

Il mese che congiunge passato presente e futuro, numera il tempo del percorrere esistenziale, determina l’inizio del calendario biologico, stabilisce la ripartenza per una nuova avventura in quanto è il mese in cui sono nata in una torrida giornata, almeno così mi han sempre riferito.

Di conseguenza è il mese nel quale mi sento pienamente a mio agio, anche se nell’afa delle valli padane a dire il vero in certi giorni boccheggio e mi sento lessa come una soglioletta.

E’ in questo mese che posso ritrovare il mio contatto ancestrale e ricaricarmi di quelle energie cosmiche che la vita quotidiana mi ha inghiottito, posso ripulire il mio ego buttando alle ortiche le “infrastrutture” inutili che mi appesantiscono interiormente e tutto sommato appartengono a desideri umani superflui. Aspirazioni legittime per questa dimensione ma lontane anni luce da quella in cui vibra la mia entità migliore, quella nella quale il mio spirito trova nutrimento essenziale, senza subire pressioni voluttuarie temporali.

In un certo senso nel “mio luglio” mi sembra che posso attingere dal tangibile per riplasmarmi esteriormente; dall’incorporeo per verticalizzare le aspirazioni. In poche parole posso rigenerare animo e corpo per affrontare il tour annuale con sprint e leggerezza, se Dio lo vorrà, giungere dopo dodici tappe al traguardo per ricominciare il giro.

Di solito a inizio mese approfitto per riunire quelle parti di me che nel tran tran dei mesi precedenti si sono un po’ “scollate” Come un bravo artigiano restauratore di pregiate porcellane “antiche”appiccico i pezzi pendenti del mio involucro esteriore poi li lustro perbenino in modo da sentirmi fresca e rimessa a nuovo, pronta a sostenere le sfide esistenziali che ripartono dal giorno che son scesa su questo pianeta.

Poi dedico più tempo alla parte mistica. Rispolvero quei libri essenziali a farmi riflettere sul trascendente. Mi soffermo in solitudine a considerare quali progressi ho fatto per avvicinarmi alle vette nelle quali dimora l’essere Divino, quello a cui devo l’esistenza in questa e nell’altra realtà. Cerco di riallineare lo spirito al mio ideale di perfezione metafisica, entrare in comunione con l’Assoluto che mi conforta e sprona in ogni situazione, consiglia quando ho una perplessità umana, ridona entusiasmo integrale per districarmi nelle vicissitudini.

In ultimo mi prendo una bella vacanza, possibilmente al mare in luoghi pochi affollati, ancora incontaminati o in montagna dove ci sono cascate e torrenti, comunque dove posso passeggiare e stare a contatto con la natura e il mio elemento naturale l’acqua. Infatti, sentire il suo rumore, vederla scorrere, giocarci mi rinvigorisce come niente altro è in grado di fare, soprattutto quieta i miei bollenti spiriti di donna un po’ guerriera e determinata un po’ tenera e bizzarra.

Quest’anno, con l’aiuto di un carissimo amico, per completare il restauro e  festeggiare il mese che ha udito il mio primo vagito ho pensato di mettere un vestito nuovo al blog, anche  lui è nato in questo mese.

Inoltre con la mia eccentricità fantasiosa e un po’ lunatica ho immaginato che il “mio luglio” sia un mese particolare, regala a tutti un giorno in più, nel quale ognuno può sbizzarrirsi come vuole, perfino entrare realisticamente nel suo habitat ideale per vivere un 32esimo giorno favoloso, come ha fatto lo scrittore fantascientifico Frederick Pohl nella sua città sotterranea. Almeno sorridere un po’ con la rarità musicale “32 luglio” di un gruppo musicale demenziale italiano gli “Squallor “che ho scovato e vi lascio.

  

 

 

  per gustarlo chiudere il video di sottofondo del blog

 

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mille ringraziamenti e bacioni a chi mi ha fornito

l’ abitino del blog

 l’opera è ancora in corso, serve qualche ritocchino

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