Il Sole Nero

eclissi solare totale

Ci siamo quasi, noi tutti, amanti del “sole nero” potremo iniziare a goderci il fascinoso spettacolo offerto dal “ cielo” dell’eclissi solare totale e magari fantasticare sulla temporale “rottura” dell’ordine naturale cosmico” di ipotetici effetti e sublimali messaggi. Dove, come ? Negli Stati Uniti intorno alle 9, più o meno ora di colazione, col naso allo insù, in Italia, dopo le 18, con gli occhi fissi su uno schermo. Vis a vis o via web nel seguire “l’annerimento” del sole potremo sbizzarrirci a immaginare cause e risvolti sul nostro stato d’animo nonchè sulla futura esistenza se quel disco,  che ci emoziona, affascina e richiama, da distanze galattiche a osservarlo, rimanesse nero. Se da “signore” della luce diventasse per sempre “signore” delle tenebre”. Chi ci sguazzerebbe? Li per li gli amanti del mistero, del truce, dei mostri, delle sventure, poi..poi nessuno! Per questo non mi stupirei stasera se, in qualche parte del mondo alla scomparsa progressiva del sole, qualcuno batta pentole e coperchi, faccia un rumore assordante per spaventare demoni diabolici, esorcizzare inconscie paure ancestrali; qualche altro percuota a più non posso tamburi per confondere e scacciare esseri indesiderati; taluno reciti formule magiche per proteggere case, animali e raccolti, talaltro ricorra a scongiuri per bandire l’essere invisibile che vampirescamente sta divorando il sole , certuno “legga” indizi da ora e luogo dell’avvenimento, deduca conclusioni dal modo di scomparire e ricomparire del sole e profetizzi futuri più o meno apocalittici. Non mi stupirei perché come ha ben detto il direttore del Griffith Observatory di Los Angeles “L’uomo dipende dal movimento del Sole. É regolare, affidabile, non lo si può manomettere”. Poi, all’improvviso, ecco la tragedia: il tempo va fuori sesto, il Sole si comporta come non dovrebbe”. Quindi… Quindi come dire non v’è niente di eccezionale se l’essere umano ha reazioni strampalate ogni qual volta succede che il movimento solare gli sballa! Ma non mi stupirei in quanto è da sempre che la scomparsa del disco luminoso, nell’uomo suscita quel magico fascino che gli desta l’attenzione con un misto di incanto emotivo e inquietudine razionale, e negli animali crea una ricettività sensoriale alterata da renderli, ancor prima dell’uomo, irrequieti. A riflettere, l’eclisse, fosse di sole fosse di luna, con quel suo spezzare la luce e velar di nero l’occhio, con quello oscurare tutto, con quel buio surreale, con quello sconvolgere all’improvviso l’ordine costituito, ha sempre così suggestionato, colpito la fantasia e sbrigliato la creatività popolare a cercare cause e trovare risposte rassicuranti a un fenomeno astrale “ magico” inghiottitore del suo assesto visivo, un tempo incomprensibile oggi scientificamente noto, da fomentare una infinità di leggende di ombre e luci , mostri infernali, draghi e vampiri, miti e eroi, da soddisfare tutti i gusti, le curiosità e le credenze.
In questo 21 agosto, lo spettacolo dell’oscuramento totale della nostra stella che ci garantisce luce e vita di sicuro sarà un successo planetario. Lo sarà, un po’ perché è assai raro che un fenomeno astronomico del genere attraversi un territorio tanto ampio e popolato; un po’ perché da mesi la Nasa lo pubblicizza e fornisce dettagliate informazioni sul come, dove e quando, tanto che la divulgazione mediatica da mesi ha reso impossibile trovare un buco nell’aree interessate e ha scatenato negli States un vero bussines di iniziative, viaggi, partie e quant’altro era possibile ideare per far usufruire al pubblico lo spettacolo naturale guadagnandoci un bel pochetto di dollari; e, un po’ perché è impossibile ignorare l’evento in quanto, da settimane, l’eclissi solare che torna dopo quasi centanni, 99, sui cieli americani , tiene banco su canali televisivi e principali giornali.
L‘ odierna eclisse con “il sole nero” che sfrecciando  da ovest a est, “coast to coast” degli Usa sarà, come dire tanto spazialmente elettromagnetico, attraente e coinvolgente e impossibile da ignorare da farsi seguire e contemplare da milioni di appassionati, curiosi, studiosi e scienziati di tutto il mondo.
Ovviamente le reazioni umane all’esibizione di questo allineamento perfetto, Terra Luna Sole, saranno variegate e diverse da una cultura all’altra, da un interesse all’all’altro, da una sensibilità percettiva all’altra. In alcuni la vista che s’abbuia produrrà brividi e sconcerto, in altri riflessione e considerazioni del valore della vita nell’immenso, in altri l’anello vermiglio o bianco, l’esplosione improvvisa di bolle di luce, susciterà incanto e ammirazione, in altri farà scattare entusiasmo e manie profetiche, negli studiosi chiarirà dubbi o confermerà tesi, tuttavia, sempre che il tempo non rovini l’osservazione, a chiunque l’evento naturale sidereo più attrattivo e meraviglioso regalerà un attimo di affascinante visione.
Comunque lo si vedrà “il sole nero” di stasera non v’è dubbio : sarà il più ammirato di sempre! 
by difeclis 2017 8
Per la cronaca, l’eclissi solare totale di oggi interesserà il nord America. Il cono d’ombra toccherà 14 stati ma il best eclipse site, ossia il miglior punto di osservazione in assoluto se lo godranno i cittadini di Casper nel Wyoming. Nel resto degli USA come in molte altre aree del globo si osserverà un’eclissi solare parziale. In Europa, solo Irlanda, Islanda e parte settentrionale del Regno Unito avranno la possibilità di ammirare un lieve oscuramento del disco solare. Purtroppo, nemmeno parzialmente, si potrà usufruire della visione dell’eclissi che a partire dalle 19,17, raggiungerà l’apice di “sole nero” – con gran giubilo dei numerologi- verso le 21,00- del 21, si potrà gustare solo IN DIRETTA STREAMING ATTRAVERSO LA NASA che da un sito, dedicato all’evento, ne garantisce la completa visione , oppure si potrà seguire l’evoluzione del fenomeno, terra, luna, sole, tramite l’app creata ad hoc dall’EXPLORATORIUM DI SAN FRANCISCO. In Italia, il sole nero, sarà osservabile viso a viso, ovviamente perchì ci sarà, il 3 settembre del 2081.

 

 

14 Luglio

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Che dire se non che sei un giorno speciale. Sei il giorno in cui ho visto la tua luce, il volto di mia madre, aspirato i profumi della vita, iniziato il cammino in questo pianeta, percepito i misteri dell’infinito. Il giorno in cui suoni e colori mi hanno delicatamente accolto nel giardino variegato dell’umano convivere.  Voci e mani mi hanno carezzato, avvolto con amore, inoculato calore, trasmesso energia, festeggiato l’ arrivo con allegria. Ho planato tra braccia solide, seno turgido, mani gentili, sguardi dolci in un giorno splendente di luce. Caldo, elettrizzante, vigoroso, irraggiante, un tantino pigrotto come il sole nel mese di luglio. Ma anche un po’ capriccioso e stravagante, carico di arcano, di imprevedibile immaginazione che trasporta oltre la materia, oltre i limiti, oltre i comuni sensi come lo è il chiaro di  luna in una notte luglina.
Giorni e giorni son passati e tanti segni sulla pelle han lasciato a ricordo di quel primo vagito in un mattino di un 14 luglio assolato, tuttavia nulla è cambiato. Giorno speciale era e speciale resta nel mio carnet. Da allora ho potuto gustare la vita con tutti i suoi pro e contrari. Certo luglio, sei stato birichino,  il 14 non è un numero ne comune ne facile da indossare!  Chiude in se
tante variabili. Avere la luce nel suo regno   è già un annunciato di enigmaticfatalità che rende l’esistere un avventura, a volte bella altre tragica, ma ogni colpo che ha assestato in fondo in fondo non m’ha annoiato, anzi ha reso il tragitto talmente multicolore da sembrare un bel giardino profumato di vicende inconsuete, fiorite e colte in tutte le stagioni, in tutte le giornate con quel vigore passionale che solo il sole di luglio mi ha  regalato. Perché? Perché  siamo esseri di luce e di luce ci nutriamo. Ergo, più luce c’è più potevo  immagazzinare cibo indispensabile ad alimentare corpo e mente, mantenermi in salute e in equilibrio e riescire a resistere ai contraccolpi. Quindi grazie luglio, il tuo sole mi ha e mi riempe di luce e fuoco,  alimenta gli istinti al camminare gioiosamente e a volte con tanto calore e passione da incenerirmi piedi e strada. E il 14? Ovvio, rinnovil mio approccio alla vita.
Avvolta da suoni, volti, calore, amore, a tutti auguro una giornata positiva, carica di quella poetica luminosità serrata nel 14 Luglio.
by dif

Il Giorno Più Lungo Dell’anno

prato

Oggi  è il solstizio, giorno più lungo dell’anno.

L’estate fa il suo ingresso ufficiale e il sole nell’ apice del suo splendore.

Non è un giorno qualunque. È un giorno possente. Carico di vigore. Propizio e propiziatorio di benefici. É un giorno da utilizzare a proprio vantaggio, cogliere il momento per azionare i meccanismi disintossicanti di mente e spirito.

Chi vuole riempire l’intelletto di stimoli creativi; ristrutturare i propri modi di pensare; trovare il coraggio di spezzare le catene che ancorano al passato; attirarsi la buona sorte per dare una svolta al destino; rifocillare il morale di speranza o semplicemente irrobustire un po’ le azioni ordinarie, oggi ha tutte le chance per realizzare l’aspirazione.Come? Catturando i flussi cosmici irradiati alla massima potenza dal sole… voilà il desiderio diventa realtà! Ovverosia, basta esporsi in piena luce solare a braccia spalancate e indossando un abito chiaro, per facilitare l’irraggiamento del corpo. Un tempo era obbligo esser nudi ma oggi… al massimo è concesso  un costume. Starsene eretti, a occhi chiusi, in silenzio almeno una mezz’oretta davanti al sole ruotando ogni tanto su se stessi da destra a sinistra. La rotazione serve a essere completamente avvolti e illuminati oltreché impedire ristagni a ombre e… il gioco è fatto. Non ci credete? Ovvio, a dirla così non appare razionale! Invece…lo è. Perché? Noi siamo esseri di luce e di luce ci nutriamo. Senza luce…addio esistenza… neanche come carta da macero  avremmo vita. È per questo che oggi, giorno dominato dalla luce è speciale, e va  sfruttato a vantaggio. La potenza della luce è tale in questo giorno che se assorbita rigenera ogni fibra, ripristina l’equilibrio dell’ energia dinamica un po’ confusa dal periodo invernale, riassesta gli ingranaggi umorali turbati da insufficienza di luce, riannoda i  fluidi terrestri  a quelli cosmici incontaminati. Se, poi a questo rito di luce solare del solstizio di giugno, rito che si può ripetere, o fare ottenendo gli stessi effetti fino a San Giovanni, il 25, ci aggiungiamo un pizzico di tradizione popolare, cioè un vecchissimo saluto-invocazione al sole, beh…allora…l’azione della luce si rafforza, diventa super super eccellente per carpire tutto il suo magnanimo influsso “ricostituente” :

“Ti Saluto O Sole

Nel Giorno Del Tuo Massimo Splendore

Entra E Spazia Nei Meandri Del Mio Cervello

Caricalo D’energia Positiva

Quella Luminosa Che Stimola I Semi Di Genio E Fantasia

Apre La Via Nuova Bramosia

Riempie Il Granaio Della Vita Con Allegria

Sfiora Fronte, Naso, Bocca

Scatena Il Sacro Fuoco All’esistere Quotidiano

O Sole

Nel Giorno Del Tuo Massimo Splendore

Ch’io Veda, Aspiri, Verbi Col Tuo Spirito Trionfale.

Carica Mani E Piedi Dell’essenza Luminosa Peregrina

Scavatrice Esaltante Dell’impulso Creativo

Che Approda Alla Riva Della Luce Entusiasta

O Sole

Inesauribile Fantasista Di Calore E Potenza

Il Mondo Luce Fulgida Ti Assorbe Senza Sosta

Nel Giorno Dell’apice Splendore

Carezza Il Cuore All’assurdo Affanno Passionale

Dell’amare, Odiare, Mostrare, Conquistare, Abbagliare,

Luminoso, Creativo Sarà Ogni Mio Necessito Viaggio

O Sole

La Luce Ruotando Ti Catturo

E A Chiaro Futuro Ti saluto. “

sole

.Buon bagno di sole! Da una carica…stasera son dinamite…

by dif 

 

 

 

 

 

 

 

SAN GIOVANNI BATTISTA:RITI E TRADIZIONI DI IERI E OGGI

Battista-Caravaggio-Toledo-Museo-della-Cattedrale

Si dice che il solstizio d’Estate rende  tutto  possibile. ma  solo San Giovanni Battista tutto rinnova, purifica e conferma. 

In tempi lontani i solstizi erano le porte per accedere a dimensioni ultraterrene e a loro guardia era posto Giano bifronte, colui che contemporaneamente vede nell’una e nell’altra dimensione passato e futuro. Nel corso del tempo, la tradizione pagana mescolandosi a quella cristiana, pur conservando l’antico valore di custodia delle porte- fra i due mondi, terreno e ultraterreno, ha sostituito Giano con i due Giovanni: il Battista nel solstizio estivo e l’Evangelista in quello invernale per cui le porte solstiziali di lithia, sole alla massima potenza, si aprono il 24 giugno, giorno della nascita liturgica di san Giovanni battista. Non a caso però. Secondo un’antica credenza molto radicata, anche nei paesi anglosassoni e celtici, è il giorno in cui il sole si sposa con la luna, ossia il fuoco con l’acqua, e nelle antiche celebrazioni di S. Giovanni il fuoco e l’acqua, falò e rugiada, sono i simboli più acclarati. L‘acqua che non bagna, la famosa guazza o rugiada, perché purifica ed eleva dona sapienza e fortuna, ai saggi potere materiale e spirituale; il fuoco perché non brucia i raccolti, ma riscalda, rinvigorisce, illumina le tenebre, incenerisce le negatività, dona abbondanza futura purificando la terra attraverso i tanti falò accesi nelle campagne che eliminano le scorie dannose del passato recente. Nella antichità i riti d’inizio estate erano considerati un momento di pienezza di vita, di rinnovamento delle energie, di tempo per liberarsi da paure, tristezze e dolori della vita. Con San Giovanni Battista il solstizio d’estate invece è tempo di purificazione e di rinnovamento del sé, cioè un rinnovato impegno a Dio e a noi stessi. In realtà sacro e profano si fondono e si confondono nelle tante credenze, ritualità, magie e superstizioni fiorite intorno al santo e al passaggio del sole dalla crescita alla decrescita, in tutto il mondo. Per i più il 24 giugno, da mezzanotte a mezzanotte è un giorno in cui tutto è possibile, l‘inverosimile può farsi realtà concreta e il verosimile può addivenire astrazione pura, come per esempio la leggenda che se si va in un bosco ricco di felci si può avere l’esclusivo piacere di veder sbocciare, su una felce maschio, un bianchissimo fiore che schiudendosi inonda di una luce purissima capace di fugare ogni sorta di male e stregoneria e donare ricchezza fortuna. O quella dei serpenti che si riuniscono e si trasformano in una grande palla sibilante e contorcente chiunque riesce a prenderla ottiene poteri magici. Tante le tradizioni e i riti in uso legati alle celebrazioni popolari in onore di  san Giovanni e al solstizio che rappresenta il Sole in tutta la sua gloria, passione e assicurazione del successo del raccolto. Per maghi e stregoni di ogni tempo la notte che precede la festa, ieri del sole oggi di san Giovanni, è considerata magica per eccellenza con tantissime storie di streghe, sabba orgiastici, riti a sfondo più o meno demoniaci e truculenti. Inoltre, porta con molti rituali legati alle fate che hanno influenzato popoli e tradizioni ma anche la letteratura, basta pensare a Shakespeare e al suo ” Sogno di una notte di Mezz’estate”.

Di seguito una breve panoramica di riti e usi più popolari legati al sole e al Santo :

– i falò la cui accensione serve a dare luce allo spirito depresso,saltandoli si ha fortuna, danzandovi intorno si allontanano gli spiriti malvagi; il “bagno” conla guazza come atto di purificazione e rinnovamento che richiama il battesimo hanno il posto d’onore.

-raccogliere fiori e erbe per ottenere l’ acqua profumata di san Giovanni che leviga e toglie impurità ma che in Spagna e altre parti le giovani donne sperano di divinare e scoprire il futuro amore.

– decorare con foglie di betulla, finocchietto selvatico, iperico e lillà bianco le porte delle case per proteggere da malattie .

– Cogliere le noci immature, sia per fare il nocino, il nocello, e il liquore detto schiara cervello”, sia come simbolo: da tenere in casa per rafforzare la fede in quanto la forma ovale del mallo indica spiritualità, e sia per richiamare il valore dell’uovo filosofico in cui si maturerà la pietra.

Legare a mazzetto 5 erbe: rose, iperico, verbena, ruta e trifoglio, per rinnovare e saldare i vincoli d’amore.

cogliere le “erbe” tra le tante usanze forse è la più popolare, in quanto le erbe e i fiori erano e sono il simbolo del potere guaritore del Sole che, a Litha, raggiunge il suo apice e comincia la seconda parte della sua iperbole ovvero la discesa. Cogliere le erbe significa anche “raccogliere la Luce e conservarla per affrontare l’oscurità che si appresta a tornare. Ma quali sono le “erbe” e come vanno raccolte? Per le quali non c’è limite, ovviamente quelle che hanno potere curativo per gli erboristi, magico per quelli che credono nei poteri soprannaturali. Nella cultura contadina e popolare la raccolta delle erbe,  seppure la scelta  varia da territorio a territorio, è la preferita. Per il come invece tradizionalmente la raccolta è importante e va fatta con abiti, utensili e gesti precisi. Tanto per dire: le erbe vanno colte con la mano sinistra,anche se nel canto scozzese per la Raccolta Sacra tratto dai Carmina Gadelica, con il quale i Druidi accompagnavano il rito, le indicazioni sono differenti, ovvero raccoglierle con la destra e riporle per conservarle con la sinistra. I contenitori, sia durante la raccolta, sia nell’essiccazione e conservazione, assolutamente non metallici, vimini e terracotta sono i preferibili, ma vanno bene anche sporte di tessuto. Mai recidere le erbe e i fiori con forbici o mezzi simili ma con le mani o un coltello di legno. Al momento della raccolta indossare una tunica,o un abito largo, in cotone o fibre naturali in colori chiari, meglio se bianca verde o arancio. Per precisare,la raccolta era ed è sacra, in quanto per i credenti rappresenta un momento di grande comunione con Dio e per i laici erboristi esperti un grande connubio tra la natura e l’uomo quindi foglie o pezzetti delle erbe, non vanno mai lasciati a terra ma raccolti e posti in un sacchetto di stoffa. Tra l’altro a detta di alcuni il sacchetto acquisterà un grande potere magico-divinatorio e se posto sotto il cuscino rivela in sogno avvenimenti terreni e ultraterreni – anche nella cultura celtica, la «messe magica» costituiva il riflesso di quanto avveniva nel macrocosmo, sul piano spirituale e quanto sarebbe avvenuto nel microcosmo sul piano materiale.

Ma chi era san Giovanni Battista?

Giovanni Battista, il battezzatore, è una delle personalità più importanti del cristianesimo in quanto la sua vita già dal grembo materno si intreccia con quella di Gesù. A iniziare dalla sua venuta annunciata dall’arcangelo Gabriele, lo stesso angelo che sei mesi dopo annunciò quella di Gesù alla vergine Maria, per proseguire con Giovanni che fu il primo a dichiarare, più volte, di riconoscere Gesù come il Messia annunciato e, nel giorno del suo battesimo nelle acque del giordano, lo additò, ai suoi seguaci, come “l’agnello di dio che toglie i peccati del mondo” sottolineando il proprio rapporto di dipendenza affermando: “Egli deve crescere e io invece diminuire “lIlum oportet crescere, me autem minui” –vang. di giov.-In base alle narrazioni evangeliche Giovanni, figlio di Zaccaria e Elisabetta cugina di Maria, fu generato eccezionalmente quando i genitori erano in tarda età. Definito nei vangeli “voce di uno che grida nel deserto” vox clamantic in deserto, Giovannisecondo Marco – vestito di pelle di cammello e cibandosi di locuste e miele selvatico, conduceva una vita di penitenza e preghiera nel deserto. Proprio nel deserto sembra abbia avuto contatti con gli esseni, comunità monastiche giudee che vivevano nel deserto aspettando il messia, che praticavano già il battesimo, ossia l’immersione in acqua come rito di purificazione. Mentre per alcuni vangeli apocrifi, fu in seguito alla morte della madre che si sarebbe recato nel deserto dove fu istruito dagli angeli e uomini sapienti alla futura missione di conversione attraverso il battesimo. Imprigionato per aver condannato pubblicamente la condotta scandalosa di Erode Antipa, fu decapitato intorno al 35 d. C. per compiacere Salomè, figlia di sua cognata e amante. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato la messianicità divina Giovanni è ricordato come “il più grande dei profeti”. Venerato da tutte le Chiese cristiane e non solo, insieme a Gesù è presente anche nel corano come un dei massimi profeti che precedettero Maometto. Da Agostinone dà notizia già nel IV secolo, sappiamo che la celebrazione della nascita di Giovanni al 24 giugno nel cattolicesimo è antichissima, e i riti celebrativi erano considerati un momento di pienezza di vita, tra l’altro insieme alla vergine Maria è l’unico santo di cui si celebra oltre la nascita terrena anche il dies natalis, ossia la morte come nascita alla vita eterna.

Tante le iconografie rappresentative di Giovanni Battista, per inciso è il santo più raffigurato nell’arte di tutti i secoli e ciò testimonia il grande interesse che in tutte le epoche ha suscitato.

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buona serata  di fede divina  e luce terrena

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l’immagine :San Giovanni del Caravaggio

LA “MAGIA” DI SAN GIOVANNI

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La notte che precede la festa di san Giovanni Battista, la più lunga dell’anno, è considerata magica. Nell’immaginario collettivo sono fiorite molte leggende e usanze che ancor oggi si tramandano. Anch’io ne mantengo per non disperdere un patrimonio folkloristico, soprattutto per raccogliere la magia simbiotica della straordinaria potenza propagata dalle radiazioni cosmiche durante le ventiquattro ore.

Tale notte chiude la porta degli dei, sacra e spirituale e apre la porta dell’uomo, profana e materiale, quindi è la notte in cui all’uomo è permesso catturare energie positive per purificarsi e rinnovarsi, entrare in sintonia con gli elementi della natura per preservarsi da malanni, inganni, e sortilegi, scaricare al suolo le energie negative. Ovvero candeggiare corpo e anima per affrontare le fatiche dell’esistenza, inoltre gli è concesso fare riti propiziatori per attirarsi la buona sorte nel lavoro e nell’amore, esaudire desideri, soddisfare bisogni temporali.

Entrambe le porte si aprono con i rispettivi solstizi del 21 dicembre e del 21 giugno ma sono state traslatate nelle feste della cristianità di Natale e di san Giovanni per i loro contenuti rappresentativi.

 Il 25 dicembre, simbolo della venuta al mondo di Cristo, come valenza di nascita e crescita positiva della luce che illumina gradatamente il cammino ascetico e guida verso le potenze celesti per giungere al trionfo della fede universale. Il 24 giugno, nascita del battezzatore del Cristo, come sublimazione mistica della potenza della luce che unisce cielo e terra per attingervi energie essenziali a continuare il cammino  prosaico nel periodo del declino. 

D’altra parte da tempi remotissimi questi periodi antitetici sono stati ampiamente celebrati.  L’energia sprigionata dalle potenze astrali nei solstizio di giugno veniva “raccolta” su pietre singole, elevate a mo di fallo, o disposte circolarmente, in luoghi ritenuti adatti a polarizzare le radiazioni dove poi si celebravano riti sacri o si tenevano raduni importanti dei capi religiosi e delle autorità dominanti. La festa più famosa e rituale in proposito è quella che i druidi moderni celebrano a Stonehenge. Ancor oggi in molte parti del mondo si caricano positivamente cristalli, pietre, erbe col campo energetico che sviluppa il sole al solstizio estivo, mentre in quello invernale, nel momento del suo minimo influsso, si sgombrano i campi magnetici malefici e negativi che arrestano il processo millenario del progresso animico e carnale dell’uomo.

Come accennato, mantengo alcune tradizioni popolari legate alla mia terra.

 Per prima cosa non rinuncerò alla mia acqua magica, il ventitré raccoglierò fiori ed erbe aromatiche per fare l’acqua odorosa di san Giovanni da usare nel corso dell’anno ogni volta che le mie batterie saranno un po’ scariche o i pori della pelle occlusi da quei fumi insidiosi della tensione nervosa.

Metterò in una brocca di cristallo quanti più fiori, foglie ed erbe riuscirò a trovare nel mio giardino e in quello dei vicini, rigorosamente in numero dispari. Poi la esporrò ai raggi benefici del cosmo in modo che l’acqua si carichi di radiazioni positive e san Giovanni nel suo passaggio notturno sulla terra vi deponga le lacrime, cioè la famosa guazza, per renderla speciale così all’alba del ventiquattro potrò fare le prime abluzioni purificatorie di mente, occhi, pelle, impregnarmi di ottimismo e sfrattare l’uggia che ogni tanto fa capolino. Il resto dell’acqua la filtrerò il giorno successivo e come consueto la terrò per usarla durante l’anno. È un vero toccasana per brufoli arrossamenti, mali di testa, affaticamento visivo, basta passare un batuffolo di cotone impregnato di quest’acqua nelle zone per alleviare i fastidi.  Comprendo chi è scettico, ma sarà che “basta crederci ” per assicurarsi risultati positivi, o sarà per fede smisurata verso il potere magico sacrale che possiedono gli elementi naturali, specie se “illuminati” io, vi trovo un sacco di benefici, inoltre la tradizione vuole che basti conservarla per preservarsi da fastidi e malanni e di certo non sfido la sorte.

Quest’anno però oltre all’acqua classica farò anche un’altra acqua, diciamo più potente e condensata di energie magiche mi servirà a scaricare a terra tutte le negatività che s’infiltrano nei canali vitali, far  defluire attraverso i piedi quei corpuscoli estranei che intasano e impediscono all’energia naturale di circolare spedita. Questo rito l’ho appreso in un corso di sopravvivenza in Pennsylvania, da indiani yankee, discendenti della stirpe Yakima.  Si basa sul principio di scaricare a terra l’elettricità accumulatasi nella centralina energetica del sistema circolatorio che si trova nei piedi. Per inciso il piede al suo interno ha un groviglio di fili venosi e in oriente la “centralina” è chiamata secondo cuore o cuore periferico, in riflessologia plantare spugna di Lejart.  In psicosomatica rappresenta il nostro modo di reggersi nel mondo e di proiettarci nella realtà, esprime il legame con le cose e le situazioni quotidiane, pertanto la teoria appresa, è più di un rito magico. In breve si tratta di far scorrere le cariche negative ammassate nel fisico da ansia, stress affaticamento ecc. in basso attraverso un atteggiamento posturale rilassato in modo da trasferirle nell’acqua della vaschetta. Di solito un litro  con sette gocce dell’acqua magica.  Ciò che rende più balsamico e vantaggioso il “ pediluvio” è la sinergia > sole luna erbe acqua < combinata dalle onde planetarie che hanno depositato il carisma occulto nell’acqua durante l’esposizione, notturna e diurna.

 Per fare quest’acqua occorrono nove tipi di erbe colte al mattino tra il 21 e il 23 giugno, per ogni tipo di erba occorrono tre foglie sane che non siano spezzate. Si pongono in una brocca trasparente, meglio di cristallo, addirittura se uno ha la fortuna di possederlo dentro un quarzo cavo, con un po’ di acqua, sarebbe ottimale quella di sorgente, ma va bene anche quella del rubinetto, non va usata acqua in bottiglie può essere “contaminata” da energie negative e le erbe perderebbero quasi tutto il loro potere balsamico, inoltre durante lo ammollo le radiazioni solari rimarrebbero saturate da quelle esistenti nell’acqua. La sera del ventitré, nove minuti prima della mezzanotte si mette la brocca con acqua e foglie, in tutto ventisette, all’aperto, in un luogo protetto e si lascia esposta alle radiazioni della notte e del giorno fino a mezzanotte del ventiquattro. Per proteggerla da insetti vari si può porre sopra un velo purché pulitissimo, poi si filtra e si conserva in luogo fresco e buio, l’esposizione alla luce favorisce la proliferazione di batteri e “scarica” l’acqua.

Le nove erbe sono:

menta – iperico- vite rossa – lavanda – cipresso –edera – pelargonio- salvia – verbena.

Tutte facilmente reperibili, sarebbe meglio di tipo selvatico ma vanno bene anche quelle del nostro orto o dei vasi del balcone purché non trattate con anticrittogamici o robe simili.

Ognuna di queste erbe ha un potere estrinseco che si coglie nel profumo, uno intrinseco racchiuso nel potere officinale associato a specifiche parti del corpo, insieme agiscono da “spurgante e corroborante “ Le radiazioni cosmiche le rendono virtuosamente magiche per il genere maschile e femminile, non è un’acqua monosessuale, in base al principio Yin Yang simbolizzati da sole e luna. Infatti, si ottiene dall’incrocio fuoco acqua, due opposte polarità primordiali nel momento di massima forza e splendore, sole al culmine del suo ciclo crescente che entra nella costellazione del cancro regno della e luna e dell’acqua madre.

Anticamente queste erbe erano essiccate durante il solstizio e poi bruciate a mo d’incenso in onore di divinità di sesso opposto, dei e dee era indifferente.

Anche le streghe conoscevano bene le virtù magiche delle erbe e il momento di raccoglierle per ottenere pozioni potenti !!!! Speriamo che oggi siano sparite e al loro posto vi siano dei bravi terapeuti.

 Naturalmente farò il nocino, il mio piccolo falò in onore di san Giovanni e lo salterò, andrò a piedi nudi nel mio “ recinto verde”per sentire la guazza depositata dal Battista nel suo viaggio annuale sulla terra, questo è il miglior pediluvio e mi piace un sacco.  Nel mio paese attuale molti giovani si radunano all’oratorio e dopo mezzanotte vanno scalzi nei prati per sentire la guazza, accendono fuochi e festeggiano fino all’alba per non perdere il “ battesimo” del sole nascente. In questa notte la magia di san Giovanni funziona come un capodanno, il cosmo si rinnova e ricrea dopo un capovolgimento caotico attraverso gli elementi primordiali GUAZZA- FALO’, acqua e fuoco simboli di purificazione e rigenerazione per eccellenza.

Vi sono un mucchio di usanze, tradizioni  sacre e profane e superstizioni legate alla festa di san Giovanni, talune anche legate ai sabba e alla stregoneria.

Giacché mi è impossibile indicarvi dove trovare un rametto di vischio d’oro, o il fiore di felce per rendervi invisibili o il suo seme per scoprire tesori, mi limiterò a indicarvi le erbe con virtù magico- protettive,  prosperità e buona sorte da mettere in un sacchetto da tenere in casa e  mazzetti da tenere nel posto di lavoro, ovviamente dovete trovarle e fare sacchetti e mazzetti il 24 giugno, dopo non funzionano, inutile farli.

Le erbe per i sacchetti sono: Iperico o erba di san Giovanni – artemisia, ruta, maggiorana, lavanda, salvia, finocchio, timo, verbena.  Se ne possono fare anche più d’uno da tenere in varie stanze si legano con nastrini rossi.

I mazzetti della prosperità si fanno con tre o sette spighe di grano legati con un nastrino rosso o color oro, si tengono sul posto di lavoro per evitare la perdita del posto e favorire la prosperità.

Aggiungo: chi vuole preservarsi dalle corna mangi lumache cornute. Chi detesta i vampiri tornati di moda con la saga, compri l’aglio il 24 e lo appenda sulla porta di casa. Chi vuole rafforzare l’amore stringa le mani del compagno sopra la fiamma del falò senza bruciarsi. Chi è indeciso tra due spasimanti prenda due foglie, meglio se di fico, a ognuna attribuisca un nome, dopo averle punzecchiate diversamente le lasci alla guazza,  il mattino la foglia più verde è lo pretendente da preferire. Chi vuole riempire l’intelletto di stimoli creativi aspetti l’alba in compagnia di amici bevendo, mangiando recitando o …. Al sorgere del sole a braccia aperte per facilitare il flusso cosmico lo saluti con queste parole:

Ti saluto o sole nascente nel giorno del tuo massimo splendore

Entra e spazia nei meandri del mio cervello per stimolarlo

Sfiora fronte, naso, bocca per rendermi incisivo

Carezza il cuore per illuminare il mio cammino creativo

Mani e piedi per farmi approdare alla riva della luce

Dopo averle pronunciate, sentirete il mondo entrare in voi e sarete pronti per ogni sfida intellettiva.

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Felice guazza e san Giovanni lasci in ognuno di voi la sua benefica magia.

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 In attesa del capodanno solstiziale buon week end a tutti

 DIF