Giornata mondiale della felicità.

w vita

Tra le tante giornate istituite dall’ONU, questa della world felicity mi sembra ottima come idea, seppur mi resta difficile credere a una felicità collettiva a comando, tanto più in questo momento particolare, almeno io, di gente felice in giro ne vedo poca. Ovunque ho la sensazione che nella sacca quotidiana la gente ha più preoccupazioni che letizia, più incertezza che ottimismo, più rabbia di fracassare tutto l’ambaradan che motivi di autofelicità. E che dire poi dei paesi in cui c’è la guerra, la dittatura, la fame, la lotta clandestina, la violenza di bande e scorribande? Non credo proprio che quei cittadini oggi abbiano almeno un motivo per mostrare una faccia felice. Malgrado ciò, appurato che il pessimismo oltre che non produrre niente di buono rovina la salute, ho determinato che una iniezione placebo di felicità può esser assai utile a migliorare lo stato d’animo di chiunque. Anche il mio. Si, per cui oggi mi sono imposta di essere felice a ogni costo! Mi son detta, beh, non aumenterò il buonumore mondiale ma il mio si. Di sicuro mi solleverò da uno stato apprensivo, e non è poco. Poi, forse, con la sinergia euforica prodotta riuscirò a scacciare gli spauracchi di turbolenze guerrafondaie, circolante disumanità, incontrollate violenze di baby gang , truffaldini citofonici, parolai camuffati da sapientoni, illuminati influencer di questo e di quello che mi producono un fastidioso prurito giornaliero che mi rende assai, assai agitarella e mi fa sprecare un sacco di euretti in inutili camomille che mi rallentano solo i riflessi e mettono a rischio la mia efficienza produttiva domestica. In più mi istigano a tirare qualche scodella che immancabilmente invece che in testa a chi dico io finisce a terra. Cosicché, mi par logico, oggi, sintonizzarmi alla mondial felicity euforia. Sarà contagiosa e interattivamente energizzante. Perché? Embè, almeno per un giorno mi concentrerà il pensiero positivo e neppure per un istante mi salirà l’ansia per ciò che succede in giro e tutta l’incertezza che vi regna sovrana. Eppoi.. eppoi di sicuro a sera scoprirò che almeno un motivo per essere felice lo avevo . Quale? Quello di avere tanti a cui voglio bene e mi vogliono bene. Perché affliggerli con la malinconia o accoglierli con una faccia scura? Li renderei infelici e non migliorerei il mio agir giornaliero!

Quindi, sorriso, ottimismo e gioia nel fare e dire oggi, anche se fuori la nebbia tutto ingrigisce, saran la mia guida. E domani ? Domani sarà primavera! Tutta la natura inizierà a rigermogliare e a risplendere rigogliosa. Ricaricando di esuberanza il fisico e lo spirito farà pensare meno alle criticità che subissano di allarmi e più a vivere la vita apprezzando quel che si ha e di buono viene. In fondo a rifletter, la felicità, per captarla alimentarla e farla compagna basta accentrar il pensiero sui contenuti del messaggio cristiano. Perché? Perché la felicità in se per se è effimera e quanto mai soggettiva, tuttavia radica nello stato d’animo profondo che trova il suo fine nell’essere e nell’esprimersi senza i fronzoli imposti da obiettivi estranei, per lo più figliati da false concezioni di compiacimenti esaurenti i desideri umani. 

famil felic

Un grandissimo positivo sorriso alla vita!

per la cronaca:

L’ONU, il il 28 giugno 2012 ha stabilito il 20 marzo giornata mondiale della felicità con l’obiettivo di riconoscere la rilevanza della felicità come aspirazione di benessere della vita, sottolineando che politiche e azioni di governo ne rilevino l’importanza individuale e collettiva e ne tengano conto nelle decisioni.

Tale giornata, per certuni, sembra sia scaturita da una proposta di un giovane consigliere salvato da madre Teresa di Calcutta , Jayme Illien, in cui invitava a esser felici ogni vigilia di primavera, e a celebrare la ricorrenza anche attraverso attività educative e crescita della consapevolezza pubblica. Per altri ispirata da un paese, il Bhutan, che misura il suo prodotto interno lordo comparandolo a quello prodotto della felicità dei suoi abitanti. Come dire: in tutto il mondo il 20 marzo di ogni anno è vietato essere infelici per far crescere il PIL! Tutto è possibile a questo mondo ma… a naso non ci credo.

g felicity 2

Comunque sia a tutti auguro buon World Happiness Day 2024!

bydif

AMICI DI MARIA

Ieri sera tra urla, schiamazzi d’una platea straripante di fan arrivati da tutta Italia a sostenere i loro beniamini, compresa una mia vicina che s’è presa tre giorni di ferie per andare a fare un tifo sfegatato per Luca, si è conclusa l’8 edizione del programma Amici della De Filippi. Personalmente non sono un’accanita ma  seguo il programma dai tempi di Ambeta, la ballerina che il televoto non premiò a causa di certi ” sapientoni” insipidi che confusero la danza per un calorifero. A dir il vero anche ieri sera ho sentito affermare delle cose idiote, con assoluta mancanza di sensibilità umana, oltreché di rispetto e decenza se si dice ad un concorrente, in un momento per lui delicato, precisamente a Valerio: Hai una faccia antipatica, canti solo l’amore, non sei radiofonico e così via. Vero che in democrazia ognuno può esprimere l’opinione che vuole ma il buon gusto pone dei limiti. Certe bocche al mattino dovrebbero specchiarsi ben bene, forse riuscirebbero a vedere la loro pochezza e, forse imparerebbero a sparare critiche intelligenti, meglio ancora a cucirsele. Non ho televotato, non avevo preferenze, ognuno dei quattro ragazzi era lì per concludere un sogno, portare avanti una speranza, oggi molto importante considerando quanto tutti i giorni si legge e si sente su altri giovani che bruciano le loro vite ingurgitando ogni sorta di porcheria, si imbottiscono di sballo perchè non hanno un ideale preciso, vivono consumando la vita sull’onda dell’effimero, sugli errori di una società che non sa offrire  alternative. Questo programma per certi versi discutibile e può darsi taroccato nel televoto di sicuro ha il pregio di dare a qualche giovane un’opportunità per farsi conoscere, forgiandolo almeno in parte per districarsi in una realtà difficile, spietata e cinica. Ha vinto l’edizione stravincendo Alessandra, una ragazza brava e gioiosa, alla quale auguro, come agli altri, di realizzare tutti i sogni. La sua vittoria era nell’aria, si recepiva dal suo modo di starsene seduta a gambe incrociate con quel viso pienotto e sorridente, come  un piccolo ” buddha” in attesa di consacrazione. Si, un piccolo buddha ottimista, distensivo, rassicurante che attirava voti e simpatie. Mi ha richiamato alla mente certe espressioni di Berlusconi, i suoi continui appelli ad essere ottimisti, a pensare in grande, a non gufare il futuro con facce meste, ad attirarsi la buona sorte spendendo e spandendo senza tante fisime di recessione. La vittoria di Alessandra mi ha messo un tarlo nel cervello: magari Berlusconi L’azzecca! Un bel viso gaio, paciocco, nutrito e sereno infonde buon umore, suscita pensieri frivoli allontana quelli cupi. Da oggi voglio attenermi a questa filosofia, ho appiccicato sul frigo una enorme faccia tonda e sorridente, sicuramente nell’aprirlo non mi verrà più l’ansia se il contenuto è scarso!