ULTIMO ANGELUS

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Mi piacque molto l’ultimo angelus di Benedetto 16°. Con poche parole chiarì che il suo ritiro dal pontificato era solo un cambio di missione terrena, un servire Cristo lontano dai fragori del mondo. Dimettersi era la risposta consapevole a una chiamata esplicita di Dio, accolta con l’indiscutibile umiltà del suo ruolo, e da uomo colto accettata come unica opportunità per dare una svolta radicale a un andazzo deteriorato e aggrovigliato che stava affossando la Chiesa. Indiscutibilmente  la sua scelta  richiese coraggio e determinazione essendo ben consapevole dei rischi e dello sconcerto che avrebbe suscitato, nel mondo e nel popolo di Dio. Vero. Li per li la sua pragmatica decisione attirò un marasma di congetture in ogni angolo della terra, mise in ansia milioni di fedeli e scosse i giuristi del diritto canonico. In fondo due papi, uno attivo e uno passivo, non era una novità da poco, non si ricordava a memoria d’uomo. Poi è venuto Francesco I e in men che non si dica tutto il can can suscitato da papa Ratzinger con le sue dimissioni finì nel dimenticatoio. Certo era prevedibile che papa Bergoglio, Francesco 1°, per temperamento, esperienza, formazione e provenienza, agli antipodi di Benedetto 16°,col suo modo di dire e fare, schietto e sincero, da subito entrato nel cuore dei fedeli, avrebbe conquistato l’attenzione mondiale. Ma non è per questo che i media hanno smesso di interessarsi al suo predecessore vivente. Hanno smesso perché così funziona nella logica del mondo la notizia: massima concentrazione di divulgazione in tutti i modi e con tutti i mezzi se fa scalpore, appena qualche trafiletto se c’è qualcosina che alza  polvere, nulla più appena c’è qualcuno o qualcosa d’altro di cui parlare e straparlare fino all’ossessione. Così se oggi tutto gira su quanto succede in qualche sperduto angolo del mondo dopodomani scivolerà nell’oblio. Però in questa logica di “ vita di una notizia” c’è una anomalia che si chiama Berlusconi. Come se c’avesse una calamita invisibile attaccata a fiumi di parole e d’inchiostro fa sempre notizia. È un vero sfigato. Per lui non ci sono ultimi angelus in cui annunciare “di salire sul monte per vivere l’ultima stagione da anacoreta.  Anzi è un doppio sfigato. Non può neanche abdicare come ha fatto Juan Carlos per volare in Africa a costruire qualche ospedale per bambini o dedicarsi agli hobby. Lui no, Lui deve restare come parafulmine nazionale della notizia. Perché Lui è il prescelto da usare per titoli e titoloni di tutti i mezzi di comunicazione. E’ il sacrificale patrio al quale agganciare parole e parole.  Il malessere sociale dello spiffero verbale e stampato. Lo scheletro per disquisire e inquisire. Il salvatempo dei talk slow. Nemmeno la prepotente e rapida ascesa di Renzi 1° #spotprezzemolodopopolopiddino gli ha spostato penne e lingue. Anzi, col patto del “nazareno” – un segno divino? chi può negarlo?.- si son  rintuzzate. E se il renziberlusco non bastava, a far dire e straridire, le lingue nostrane, scrivere, vignettare e twittare a più non posso penne, pennini, tastiere e cervellini, eccoti la sorprendente assoluzione del rubygate a risurgerlo all’attenzione mondiale e impedirgli l’angelus. Una beffa. Un cataclisma per quanti lo avevano già sotterrato e per quanti avevano ordinato la bara, una manna per giornali, TV, retroscenisti e gossiptolk. Porino! E’ Un fenomeno strano, dal punto di vista della notizia, Berlusconi. Direi unico in tutta la galassia. Anche se erutta il Vesuvio e la terra sussulta in ogni angolo del pianeta si parla.di lui. Mi scapolina un dubbietto. E se  la sua fosse una stellarmissione  di stare “inchiodato” alla notizia? Spesso il fato è burlone. Eppure….Sarei tanto curiosa di ascoltare il suo ultimo angelus. Chissà se mi piacerebbe come quello di Benedetto 16°?

Felice domenica

dif

Perdonare….

Il perdono è un grande atto di coraggio che richiede una straordinaria capacità di scordare i torti subiti. Ma conviene? Se si ha fede si! Perdonando ci si libera da stati d’animo negativi e si escludono dal pensiero tutti quei  desideri vendicativi o astiosi che umanamente sono comprensibili ma spiritualmente inammissibili in quanto fanno perdere la serenità e  rischiare  di fossilizzarsi su una fissa ossessiva autodistruttiva. A me non sempre riesce con facilità perdonare.  Ovviamente c’è torto e torto per cui a volte il farlo mi richiede un gran lavorio di motivazioni che mi succhiano un sacco di energie, altre sono veloce. Ultimamente il perdonare mi ha portato alla mente Berlusconi e lo strappo di Alfano & company. A parte tutte le sue vicissitudini politiche credo che quanto hanno messo in atto  certi politicucci sia veramente un torto insopportabile per lui. E’ difficile dimenticare a chi hai concesso tanto, costruito carriera, onore, visibilità, afferma che ti ama e contemporaneamente per proprio tornaconto ti butta nel cestino dei rifiuti!  Penso che non sarà facile al cavaliere perdonare il “tradimento”. Personalmente non ci riuscirei. Chiederei scusa a Dio, magari non coverei vendetta ma guferei per ottenerla.  Riuscirà invece lui,  a perdonare? Il coraggio non gli difetta, l’inventiva nemmeno però come disse un filosofo:

schopenauer 3 Non credo voglia farlo! 

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Un salutissimo a tutti

Dif

 

Ne faranno un martire!

Oggi un quarto d’ Italia, forse meno, aspetta di applaudire alla decadenza di Berlusconi, coronando un sogno cullato da tempo, poco gli interessa sul come avviene, gli interessa di scrollarsi un incubo che da 20 anni lo tormenta, tanto il modo lecito o illecito in cui avviene è stato scientemente manovrato. Un quarto si sfrega le mani e ridacchia pensando già di poterla rivendere nel prossimo futuro come una vittoria per rubacchiare un po’ di voti al primo quarto in quanto questi ha fatto esattamente quello che lui voleva, anzi ha fatto di più accelerando i tempi, e mai avrebbe agito con tanta foga se non avesse avuto paura di lui. Il terzo quarto, forse più, consapevole che già tutto era deciso e niente e nessuno che non fosse nella triade, 2+1, poteva cambiare la sorte di Silvio si limiterà a registrare mnemonicamente il fattaccio. L’ultimo quarto che non ha una definita connotazione se non quella di schifio verso la politica, ma ha tutte le carte in regola per giudicare il come, il chi e il perché si è arrivati alla velocità della luce al voto di decadenza di Berlusconi, oggi trarrà le sue deduzioni, di sicuro nel prossimo futuro non si accoderà ai primi due quarti, anzi li punirà. Alla fine tutto il p out puri di questi mesi degli speranzosi si tramuterà in una sonora beffa. È risaputo: “la gatta frettolosa fa i gatti ciechi” e “ride bene chi ride ultimo” Nessuno sfugge ai detti popolari, nascono dall’esperienza diretta mai provengono dalla fantasia, così tutta la fretta del PD nel volere far fuori Berlusconi cecherà gatti, gattoni e gattini del suo futuro, e tutti gli sfregamenti di mani e le ridacchiate dei vari movimenti partitelli e partitucoli finirà nel bollitoio infernale degli scornificati. E’ nella logica deduttiva dei fatti. Gli italiani perbene, quelli che non si lasciano infinocchiare dai giri di parole non sono cecati dall’invidia, dall’odio partitico, dalla cattiveria fine a se stessa, dagli interessi individuali, quelli che amano verità, diritto e libertà hanno compreso e registrato in memoria chi, come, perché ha voluto stravolgere modi e sistemi per arrivare al voto di decadenza di Silvio. Diversamente sarebbe stato arrivarci in modo pulito. Silvio, domani o dopodomani, sarebbe decaduto ma tanti italiani e non solo oggi non avrebbero dubbi di alcun genere. I dubbi son sempre forieri di altri dubbi, non portano mai certezza. Se a questo aggiungiamo che numericamente l’anno è dominato da messer 6 e dal serpente di certo finiranno beffati. Perché? Perché l’uno e l’altro aborriscono l’imparzialità, amano la verità, l’equo rigore e adorano i valori essenziali del diritto e del rispetto di ogni essere vivente. Già, come ognuno ha potuto constatare, hanno sollecitato assai a seguire queste regole, a adottare ogni misura per eliminare le discrepanze di trattamento in materia di diritto, non quello in punta di forchetta, quello vero, e visto che fin ora poco o nulla si è fatto per riformarlo molto invece per ingarbugliarlo, come sempre non se ne andranno senza lasciare sul campo chi ha agito in mala fede o ha usato il potere per manipolarlo. Oggi cadrà la testa di Silvio, domani e a qui a febbraio altre ruzzoleranno, dopodomani e a qui ai primi caldi altre saranno incenerite. Tanto chi si toglie un guaio con un misfatto alla fine dallo stesso è messo in sacco. Mi spiace assai che tanti nel PD siano tanto cecati dalla paura dei 5 stellinauti e tanti altri rincretiniti dall’ossessione antiberlusconiana. Di un sassolino scomodo ne faranno un martire e in questo paese i martiri acquistano un potere carismatico che attira le folle più di qualsiasi venditore di buone ragioni.

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con un po’  d’ironia lascio un salutissimo a tutti

dif

Uno spartiacque obbligato

TRA POCO LA CASSAZIONE SI PRONUNCERÀ SUL CASO MEDIASET CHE TRA GLI ALTRI VEDE IMPUTATO S. BERLUSCONI. IO NON TIFO NE IN UN SENSO NE NELL’ALTRO POICHÉ NON HO INTERESSI SPECIFICI DA DIFENDERE SE NON QUELLI DI UN COMUNE CITTADINO DI ESSERE GIUDICATO SENZA ALCUNA PREGIUDIZIALE DISCRIMINANTE.

MI PAR OVVIO PERÒ CHE QUALUNQUE SIA IL PRONUNCIAMENTO DELLA SUPREMA CORTE SARÀ UNO SPARTIACQUE GIURIDICO CHE IN UN MODO O NELL’ALTRO OBBLIGHERÀ CHI AMMINISTRA LA GIUSTIZIA A RIORDINARE I SUOI CONFINI RIMARCANDO QUELLE LINEE DEL DIRITTO E DEI DIRITTI CONFUSE DAL SENSAZIONALISMO, DAL PROTAGONISMO, DALLA DISINVOLTURA E TALVOLTA DALLA FACILONERIA.

INDUBBIAMENTE METTERÀ A FUOCO IL PROBLEMA D’UNA GIUSTIZIA TRABALLANTE CHE NON PUO’ GARANTIRE PIÙ A NESSUNO I DIRITTI IN QUANTO LA SUA IMPARZIALITÀ DA ANNI È UN OPZIONAL ACCESSORIO CHE SOLO IN ALCUNI DECIDONO DI ACQUISTARE A LORO AGGRADO O SOLO POCHISSIMI MISCONOSCIUTI INTEGERREMI UTILIZZANO PER RISPETTO DI SE STESSI E DEI PROPRI SIMILI.

Non rimane che aspettare per sapere e quali eventi maturerà

Dif

Chi è l’animaletto favorito?

Per sfizio mi son divertita a immaginare come si comporterà il serpente nero con gli “animaletti” politici in lizza per il potere e a quale concederà la “gloria” Um mi sa che nella sua saggezza..giudicate un po’ voi!

Ai topolini berlusconi e grillo il serpentello fino a metà estate strizzerà ora l’occhio destro ora il sinistro divertendosi un mondo a scompigliarli il successo e la visuale ottica per cui dovranno essere accorti e concentrarsi su un problema alla volta se vorranno evitare di diventare strabici e rischiare di ritrovarsi a rosicchiare pietre invece che formaggio! Da settembre in poi li farà rilassare ma dovranno ben guardarsi alle spalle poiché strisciando un po’ qua e un po’ la c’è il caso che l’astuto serpentello sobilli gli invidiosi di casa loro a fargli un brutto scherzetto che li ridurrà in croccanti polpettine per la mensa aziendale di un boa gigante!

I leprotti bersani, fini, donatiavranno da sgambettare assai visto che il serpentello gli riserva un su e giù da far girare la capa anche a una trottola e una serie di tagliole sparse per catturarli e papparseli in tutta calma! Dovranno anche correre a gambe levate tutto l’anno se vogliono evitare di finire impallinati nelle chiappette da qualche serpe cacciatrice o essere agguantati di sorpresa da un falco predatore delle alpi marittime alleato di un serpentello dalla lingua biforcuta. Comunque se mentre corrono manterranno calma e prudenza, non si deprimeranno per qualche graffietto e non si lasceranno incantare da proposte suadenti di pitoni e pitonesse sapranno cogliere le opportunità e procedere spediti in mezzo ai pericoli arrivando incolumi al loro traguardo.

Alle caprette maroni casini monti il serpentello riserva un trattamento speciale. Si comporterà come un buon padre: paziente e comprensivo nei falli, stimolante e promotore nei meriti, purchè non siano negligenti e non perdono la bussola se inciampano in qualche sassolino mentre s’arrampicano altrimenti si incavola e li paralizza attorcigliandosi alle loro caviglie facendoli morir di fame. Si prodigherà per incoraggiarli a impegnarsi in progetti e iniziative innovative e da generoso mecenate nel frattempogli aggiusterà i vasi rotti o incrinati, gli farà recuperare quello che da sbadati avevano perso brucando l’erbetta, gli troverà nuovi amici, soprattutto con i suoi aguzzi dentini gli toglierà le spine avversarie dagli zoccoletti, in più concimerà e renderà fertili i loro campetti per garantirgli cibarie per l’anno avvenire

Ai cinghialetti ingroia, tremonti, alfanoil serpentello li farà sgobbare sobbarcandoli tutto l’anno di impegni compulsivi che li renderanno tesi come corde di violino; in primavera li farà brillare come mine per aprire nuove strade, in estate li spedirà dritti dritti in bocca al cacciator predone dal volto buono e dal cuore insano che li farà grugnire fino al cadere delle prime foglie quando il serpentello con i suoi dentini velenosi interverrà deciso mandando il cacciator all’inferno e i cinghialetti a scorrazzar nei boschi dove potranno ricaricarsi d’energia, mettere a punto una buona strategia, incamminarsi sulla via e con qualche intimo tormentone arrivare a una buona conclusione di ogni impellente questione.

Per i cagnolini vendola e storaceil serpentello ha in serbo un anno di saltarello ma risponderà a ogni loro appello aiutandoli a cambiare lavoro e vita in meglio. Potranno investire sulle idee e spendere le energie con profitto in ogni progetto e pure cavarsi qualche sfizio adottando la tattica del rosicchia l’osso e chiudi un occhio. Non dovranno però perdere tempo a guaire dietro a qualche finto amico se non vogliono che questo gli metta la museruola e li riduca da mastini a barboncini. Grignando senza esagerare sul finire dell’anno avranno più di quanto i denti possono masticare facendo crepare d’invidia i loro detrattori.

Con i tigrotti renzi e di pietro il serpentino sarà un po’ malandrino, li manderà in orbita al mattino a battersi in tenzone per affermar la loro ragione poi sul più bello frenerà i loro istinti guerrieri mettendoli bruscamente a sedere. Sarà un tira e molla che li manderà a palla e in certi momenti si tramuterà in noia facendogli venir la voglia di lanciarsi a razzo all’abbordaggio di qualche nave alla deriva scatenando l’ira di una talpa che richiederà astuzia scaltra per issarla sul pennone del barcone a stecchire al solleone. Giocando a nascondarello alla fine il saggio serpentello premierà la loro resistenza scatenando un imprevisto che li caricherà di ottimismo per slanciarsi con fiera tirannia a azzannare la giusta conclusione di una operosa azione beffando il serpe oppositore.

Se dovessi fare un pronostico intuitivo su chi è più favorito alla corsa per il potere  direi  nessuno. Il serpentello non  mi è parso disponibile a spianare  strade o concedere  benefici  agli “animaletti”in lizza,  anzi,  mi è sembrato che nessuno gli garba tanto da issarlo su un “trono stabile” e per farglielo capire sputerà un bel po’ di veleno… Certo  che osservando gli accoppiamenti nomi animali mi è venuto un po’ da ridere.. poi, riflettendo mica tanto!

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un salutissimo 

dif

Due gocce d’acqua!

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Santoro e Berlusconi? Due gocce d’acqua!

Fisicamente all’occhio risultano talmente dissomiglianti che escludono dal pensiero qualsiasi possibilità di correlazione genetica ma sul palcoscenico talmente convergenti che rendono impossibile al pensiero non associarli a due masserelle genetiche monocoriali. Entrambi hanno un prepotente DNA da big oratori. Due ineguagliabili artisti della comunicazione che azzuffano, provocano, uniscono, rianimano e da veri megalomani incollano il pubblico come nessun’altro riesce a fare. Tanti li imitano, tanti li copiano ma nessuno li scalza dal loro trono. Tanto diversi nelle sembianze del pensiero ideologico quanto identici nell’estrinsecare con caparbia presunzione i loro credi. Hanno in se l’inflessibilità monolitica del monarca e la complicità dei gladiatori che ancor prima di scendere nell’arena per affrontarsi a muso duro, surriscaldano al massimo grado le opposte fazioni, pro vita pro morte, trasformando gli spalti dell’anfiteatro mediatico in trincee con assalti e contrassalti all’ultima parola provocando inevitabilmente un finale da “migliaia di morti” nei due schieramenti e nessunissima possibilità di decretare un vincitore tra i due lottatori. Ieri sera da veri genotipi estrosi e martellanti del verbo prima hanno polverizzato il duello scenico per uscirne illesi poi da insaziabili recordman dell’ego share hanno trasformato il duello in un oceano di phainein scatenando una marea ormonale genotipica di parlantine monotematiche sui canali divulgativi. Ovviamente niente a che vedere con la genialità dei due, molto da spartire con l’invidia e la mediocrità. Ma si sa solo due molecole di natura differente poste a contatto aderiscono e trasformano l’attrazione in un insieme fenomenale!!!

 Un saluto a tutti e un grandissimo augurio per un week end in allegro relax!

dif

CE LA FARA’ IL TOPO?

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Nell’anno della tigre d’oro chi la spunterà tra il topo di fuoco e il gatto di metallo?

Considerando che il topolino gabbò tutti gli “animali” in corsa arrivando con uno strattagemma per primo tra le braccia di “budda” lasciando tutti i contendenti senza fiato compreso il gatto direi che il “topo” dovrebbe farcela.

Ma se tengo presente che al gatto sfiatato dalla corsa, la furbizia del topo scatenò sentimenti di vendetta giurando che si sarebbe ingoiato vivo ogni topo, allora il “topo” è spacciato.

Anche se osservo l’animale signore dell’anno, la tigre di metallo,il topo soccomberà. Il gatto, anche se meno ruggente, ha migliori probabilità di successo, per caratteristiche ed elemento d’appartenenza, gli artigli felini inflessibili, aggressivi e taglienti  si conficcheranno nelle carni del povero topolino maciullandolo.

Però, se penso al fuoco, il gatto metallico non ha scampo. Il topo pur di non soccombere farà fuoco e fiamme sviluppando un calore tale che in un baleno metterà ko ogni ardimento felino e il povero gatto si ritroverà un rivoletto liquefatto.

Se tengo presente la funzione binaria dell’antitesi yang e yig la lotta diventa titanica. Il topo yang principio maschile attivo di luce, forza, moto, contrapposto al gatto yin principio femminile passivo di buio, quiete, immobilismo nello scontro frontale possono autodistruggersi. Tuttavia logica vuole che sia la luce a sconfiggere il buio assegnando la vittoria al topo.

L”impresa è ardua per entrambi. Eterni rivali l’uno si affanna a cacciare e l’altro si danna a sfuggire alla cattura. Ma siccome la tradizione leggendaria deve mantenersi intatta per non sconvolgere l’ordine ciclico temporale, il gatto nella corsa – scontro è destinato a essere quarto e il topo primo. A buon intenditor …io lascio la parola su quel che succederà il fatidico 14 dicembre prossimo.

Non c’è da stupirsi se il topo e il gatto nell’anno tigresco si sono reciprocamente aggrediti. Comunque andrà il 14 continueranno.  Fno a che l’anno sarà di dominio della tigre, uno cercherà di “mangiarsi” il nemico giurato  con ogni mezzo, l’altro cercherà di evitarlo con ogni strattagemma. Difatti al gatto è concesso di  sbranare il topo entro il tempo ciclico annuale, per cui se il topo gli sfugge dopo non potrà più nuocergli e il topolino potrà tirare un sospiro di sollievo. E’ innegabile l’ influenza della tigre sul comportamento umano e globale. Il 2010 è stato un anno incerto in tutti i settori vitali con conflitti, tragedie umane, rivolte e ribellioni. Ognuno ha cercato in tutti i modi e con tutti i mezzi disponibili di aggredire e sbranare l’avversario, di volgere le cose secondo i propri scopi più o meno nobili e corretti. Basta scorrere le cronache giornaliere del nostro paese o quelle di altri. Naturalmente ora che la tigre sa che il suo tempo è agli sgoccioli la sua violenza è più e manifesta e virulenta. Fino al 2 febbraio colpirà senza pietà per spazzare ristagni e portare a termine il compito di innovamento che le è stato affidato. C’è da aspettarsi di tutto, anche ciò che è impensabile. Non uscirà di scena senza vittime, senza lasciare l’impronta del suo coraggio felino. Chi saranno le vittime? Tutte quelle che hanno combattuto per scopi illeciti e con modi temerari subdoli, tutte quelle che si saranno dimostrate rigide e inflessibili, avranno ferito la sua ipersuscettibilità, bloccato gli istinti all’azione. La tigre, è si un animale bellicoso ma si azzuffa all’ultimo sangue solo per annientare chi è indegno di usurparle il successo, perarltro transitorio, infatti i movimenti, i consaciovitismi, i raggruppamenti nati da scissioni in virtù della sua influenza di attrazione carismatica alla lotta hanno vita breve.

Concludendo, ancora una volta il simbolismo contenuto nell’animale che regge la sorte dell’anno 2010 ha espresso,  senza tanti complimenti, le sue qualità con atti, parole e avvenimenti ha  scatenato un putiferio di scaramuccie e contese in vari settori della vita pubblica. Tra l’atro recettiva all’influenza del numero 3 quest’anno non poteva che essere parolaia, instabile e doppiogiochista.

IN ATTESA DI QUELLO CHE OGNUNO DI NOI ATTENDE A PRO TOPO O CONTRO

OGGI E DOMANI NEI NOSTRI GIRI PRE NATALIZI NON DIMENTICHIAMOCI DI DONARE UNA STELLA DI SPERANZA

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GRAZIE

A TUTTI UNA FELICE DOMENICA

DIF

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Preciso: per l’astrologia cinese, ogni anno è retto da un animale diverso. Ognuno  al momento della nascita si appropria di pregi e difetti simboleggiati dall’animale.  Secondo tale zodiaco, Berlusconi è nato nell’anno del topo e Fini in quello del gatto o coniglio.

Il quarto animale simbolo che si presentò a budda per la tradizione cinese vietnamita fu il gatto, mentre in quella di altri paesi asiatici fu lepre e in altri coniglio. Personalmente adotto il gatto, lo sento più vicino al mio sentire e ai miei studi comparativi in merito, comunque le mie considerazioni varierebbero solo di qualche sfumatura ma in favore del topo.