Germinazione

germ

Canta il mio cuore

Nella solitudine

Dell’ignoto domani.

Canta

La gioia schiusa

Di palpiti frementi.

Canta

Euforico di germinare

Senza domande

al Foresto destino

Un seme vitale

Canta

l’Esaltante germoglio

guizzante in grembo

Prepotente e vivo

Canta

lo scorrere del tempo

il martellio di una vita fetale

la simbiosi di un cuoricino

Canta

Affascinato dal battito

sfrighettante

Come acqua di torrente alpino.

la gaiezza d’ un cinguettio

Vagito

Di sole infocato

Gemma

Di amore appassionato.

E’

Bello

Sentirlo cantare

alla nuova vita

cuore

e.r. 1971

A max: il mio cuore canta ancora felice di averti vicino!

UN GIORNO SPECIALE

 

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Oggi per me è sempre un giorno speciale. Un giorno magico e d’intensa emozione che mi riporta alla mente visi felici, immensa gioia, tanta tenerezza e un via vai di chiassosa allegria dei miei tre pargoletti mentre cercano di toccare il nuovo fratellino e mi sfilettano una serie di domande e di perchè senza lasciarmi il tempo di respirare. Un giorno iniziato tempo fa con un vagito in una quieta alba autunnale e diventato da subito per me speciale. Una specie di appuntamento annuale nel quale ritrovo quel clima così festoso e pieno di risa sbarazzine con tanti attimi radiosi da acchiappare e tenere ben chiusi nel pugno per non farli svanire. Oso dire da trasformare nella certezza di un giorno che come nelle favole continua in una serie di altri giorni, in un e: fino alla fine dei tempi tutti insieme vissero felici e contenti. Ma la realtà del vivere è una cosa e quella delle fiabe un’altra. Oggi alcuni di quei visi raggianti che mi circondavano di affetto e di attenzioni li vedo ma non li posso sfiorare. Oggi alcuni di quegli occhi pieni di dolcezza che mi allargavano la mente e il cuore li posso solo vedere chiudendo i miei. Oggi coloro che mi trasmettevano energia e forza, mi stringevano la mano per darmi coraggio e infondermi speranza li trovo solo percorrendo col pensiero i sentieri inversi del tempo. Oggi le mie pietre miliari di ieri appartengono all’incognita del domani. Oggi le voci che si incrociano sono quelle di una mamma, del suo cuore e dei suoi pensieri che ritrovano in solitudine la loro emozione, il loro giorno speciale e abbracciano forte passato presente e futuro.

  Un caloroso abbraccio a tutti

Dif

UN BACIO A TUTTE LE MAMME

  Domenica 9 maggio è la festa della mamma 
 Dedico a tutte le mamme le parole che mi ha scritto, su una rudimentale tavoletta, il mio bimbo più piccolo in terza elementare e che conservo come un tesoro prezioso:
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Io non avrei saputo scrivere di meglio per definire l’amore che ogni figlio maschio o femmina ha verso il suo bene più profondo, soprattutto come la mamma risulta sempre bellissima agli occhi di ogni bambino poichè la vede attraverso quelli del cuore. 
*
   UN BACIO A TUTTE LE MAMME
*
 Un abbraccio caloroso a quelle che per vari motivi sono sole, a quelle che soffrono o sono in apprensione per la salute, il lavoro, la felicità e il futuro dei loro figli.
*
BUON WEEK END DI FESTA
e
non dimentichiamo
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di regalare una bella azalea.
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L’OROLOGIO QUADRATO

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Per anni la strada ho divorato

Con l’occhio incollato

All’orologio quadrato

Ho viaggiato e viaggiato

Galoppato e sbarellato

Inferi sentieri traversato

Assediati da filo spinato

Ho visto e scrutato

Albe sbiadite e irrigidite

Cieli chiari e cieli infocati

Saltato pasti e ingozzato

Caffè bollenti e chiodi molesti

Ho visto e scrutato

Crepuscoli bruni e notti incavate

              Volti bianchi e volti  crucciati                 

Piedi scattanti e piedi bloccati

Con l’orologio quadrato

Incollato a lacrime e naso

Per anni la strada ho divorato

              Ho traversato anse e serpai             

Nebbie e veleni infiltrati

Quartieri sovrappopolati

Paesi con  muli sbandati

Ho visto e osservato

Sorrisi stirati e bimbi assonnati

Alberi verdi e alberi impalati

Tormente infide e afe sgobbate

Piagge rocciose e  lande nervose

Superato spaventi e sbandate

Grovigli di serpi e fiumi assetati

Venti furiosi ed esaltati curiosi 

Per anni la strada ho divorato

Con l’orologio quadrato

Incollato al cuore spezzato

Ho viaggiato e viaggiato

Oltrepassato oceani placati

Mari rabbiosi e deserti turbinosi

Campi  rigogliosi fiumi nebbiosi

Giardini infiorati e boschi festosi

Scorto anime squartate

Volti crudeli e ghigni piegati

Occhi lucenti e mani serrate

Per anni la strada ho divorato

Incollata al vetro sabbiato

Ho viaggiato e viaggiato

Col  mio orologio quadrato

HO scavalcato filo spinato

Violentato tempo e ragione

Ingozzato  polvere e  delusione

Domandato e imprecato

Vegliato e digiunato

Pianto  e defecato

Come un vecchio soldato

In trincea appostato

Con l’occhio incollato

Al nemico giurato

Inflessibile logorio d’un tempo

Comandato da travaglio e fiato

Avverso a soste e passioni

In nome d’un dovere esaltato

Da materno senso persuaso

Ho viaggiato e viaggiato

Col mio orologio quadrato

Volteggiato tra forre e precipizi

Varcato confini e pregiudizi

Sfidato  poteri e avventurieri

Cambiato stile amanti e pareri

Consumato  mille pensieri 

Con l’occhio incollato

Al mio orologio quadrato

Per  anni la strada ho divorato

Scorticando ogni illusione

Ho rotto  l’orologio quadrato

La    strada  mi ha divorato

 

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Non sono parole a caso, sono  la sintesi di un pezzo di vita reale d’una donnamadre. L’’orologio era l’ incubo giornaliero di  un lavoro dai modi e ritmi sfrenati lontano da casa