Spray paint in a can

bombolspray

Scusate se non ci riesco. Non ho filing. Più ci provo e meno lo trovo. E da come vanno le cose è più forte di me star lontana dal renzismo. Non mi convince. Riconosco che ha doti eccezionali da banditore piazzista di idee, con una capacità innata di venditore leader di prodotti tuttofare che sa farsi largo tra la folla, per rifilarli senza tanti complimenti. Ma la sua bravura da super propagandista non basta, a far si che i prodotti che promuove ai mercatini giornalieri, con tanta aggressiva roboanza, impallinano il mio cervello al punto da spingere le mani  ad agguantare le sue spray paint in a can estasiata e gridareccia: a me, a me! Sarà perché difficilmente cedo al fascino di racconti fiabeschi, men che meno mi squacchero per un guru salva anime e pance se non riesco ad accodarmi al codazzo del prestigiatore pirinampolloso. Forse no. Più probabile perché le sue bombolette spray mi suonano tarocche. Come se il propano che deve far uscire il prodotto che toglie dal groppone la fatica di dar di gomito, se vuoi campare e non morire di illusioni o peggio di bozze di riforme e linee guida che ben che vada conducono al punto di partenza, è esagerato. Per cui, al posto del prodotto miracoloso, salva paese e gente, esce solo aria compressa e il prodotto resta nel fondo. E poi, ha uno stile esibizionistico talmente presuntuoso che rasenta i limiti del diktatur autocratico che mal si accorda col mio senso attrattivo. Ha un sex appeal catarifrangente! Infatti, chiunque nutre un piccolissimo dubbio, sulla merce che a raffica sforna e si azzarda a fare una domanda chiarificatrice sul come e sul perché le sue bombol spray sono le uniche potenti a garantire risultati strabilianti di perfetto pulito, a un paese tanto imbrattato da egoismi, lobby, corruzione e mala politica, già sbattuto dall’ue, dagli investitori, dalle tre sorelle rating nel cassonetto, con stizza lo regredisce allo stato animaloide gufastro. Un gufo menagramo e bastian contrario che difende solo il suo status quo, o, peggio le social diseguaglianze per precipui fini lucro speculativi pro my casta. Forse non sa, l’imberbe pioniere ” spazza via tutti gli ieri compresi i diritti” che di solito in democrazia ci si confronta e non si acquista a scatola chiusa. Anche qualora i prodotti- proposta fossero il top per risolvere i guai sarebbe legittimo domandare e approfondire per eliminare equivoci fallaci. Sarà banale e antiquato ma il flusso continuo di probabili risultati miracolistici di prodotti griffati IO-SOLO-IO che sgola, twitta, slaida, sfecebucca mi paiono un evidente intento cerca like di consenso, qualunquistico. Per  intenderci quello che alza il livello di popolarità, soddisfa le smisurate ambizioni egocentriche e non porta nulla di nulla a chi clicca. Per quello che constato, gli incontenibili social-web quasi sempre cadono nella fossa dei senza traccia, la loro nave porta link attira consenso popolar-distratto si perde nella corrente infinita e, semmai l’abbia a rimorchio, trascina a fondo quella porta fatti concreti. Di sicuro, i mi piace frettolosi alle sue spray bombol non fanno e non faranno mai risplendere i volti spenti e disperati ne rilustreranno le casse vuote, troppo irrealistici e acritici. Ancor meno i link spray antimuffatarli sono e saranno utili per far schizzare in testa al gradimento european il colossal relitto littleitalian. Rassettare tutto e tutti per riportare in auge il caracollante rudere, a mio sentire non è un metodo proficuo e veloce per far crescere i posti di lavoro, l’economia, i consumi, l’export…sconfiggere la miseria, la diseguaglianza i poteri dominanti europei e extra.. semmai un metodo infallibile per imploderlo.Capisco che il suo rapporto tempo-proposta marcia a velocità supersonica e fa girare la ruota del suo ambizio-esibiziomulino a sballo convinto che quella, girando, girando,  regge, persuade, salva l‘italica baracca e si intasca un guadagno extra di fam-farina. Ciò non mi basta. Non mi induce a diventare una consumatrice di spray paint in a can. Concludendo, sarà per l’innata avversione al pensiero unico, per la cautela a credere alle favole che per incanto ti rendono da pezzente a regina che non riesco a essere renziana? O perché so una gufa che non si lascia trasportare dalla voglia di avere un pulito a prova di batteri politico-virali, non compra bombolette effimere e non clicca subotton likeMah … Essere un bel gufo iellino..mi alletta.. più che… un individuo sparainfrettaaria. E poi..tanto per dire i gufi non sono di cattivo augurio, anzi...secondo sta strofetta …”Gufo, gufo della notte scura, che porti via fame e paura.. veglia su tutte le nostre genti, vecchi, bimbi e sugli armenti. Col tuo canto, che può far paura, proteggi gli amici con madre natura…Fate, gnomi fastidiosi folletti, non potranno più farci dispetti…” è il contrario. Il fatto è che i gufi sono pignoli e hanno doti di preveggenza! L‘udito finissimo e la capacità di girare la testa, quasi a tuttotondo poi gli permette di captare i rumorini e adocchiare su ogni fronte chi e che cosa c’è da sbaragliare. QuindiNon c’è da aver paura solo di stare all’erta, tanto nel predare che nel lasciare.dunque la gufite acuta è ingiustificata a meno che…a meno che non si  voglia ignorare i saggi preveggenti per osannare i…perself-proclaimed peacock….!!!

un salutissimo di felicissimo week end a chi passa

dif

Ice Bucket Challenge

renzi

Ice bucket challenge, una mania estiva da vip, o uno spot benefico? Secondo l’ispiratore Pete Frates, ex capitano della squadra di baseball del Boston College, colpito dalla Sla quando a metà luglio, ispirandosi a alcuni rituali da spogliatoio sportivo, ha lanciato la sfida via Twitter, diventata virale grazie alla rete, è uno spot benefico. Tant’è che funziona come una variante aggiornata della famosa catena di sant’Antonio, cioè: si fa un autogavettone gelato, si filma, si posta, si fa una donazione, si lancia una sfida, almeno a tre persone, queste hanno 24 ore di tempo per ripetere e filmare l’auto secchiata gelata da postare su internet, donare un contributo pro SLA, invitare altri a ripetere e così via. La “sfida della secchiata di ghiaccio”, è infatti il fulcro per fare una donazione alla Als Association, una organizzazione no profit americana che promuove campagne di sensibilizzazione per raccogliere fondi e finanziare la ricerca. Fin qui direi una iniziativa, diventata mania mondiale, divertente e nobile se non fosse cheSe è vero che ad oggi con l’autodoccia gelata le donazioni hanno superato i 40 milioni di dollari ma in Italia sono ferme a quota 33 mila euro e quasi tutte provenienti da anonimi cittadini direi che per certi “nostri vip” (Vip? Uhm, forse ma smemorati, distratti e tirchi) invece è solo un vanitoso giochino scaccia noia, una mania estiva per mettersi in mostra guadagnare visibilità.

Anche il nostro premier Matteo Renzi nominato da vari vip come Fiorello e Jovanotti, ieri sera, scalzo e in tenuta blu, si è fatto il gavettone e rispettando le regole, prima a ricordato S. Borgonovo che ha insegnato che la battaglia contro la SLA prima di tutto è una battaglia di dignità, poi ha sfidato R. Baggio, Livoli,un medico suo amico, e, con una mossa da vero furbetto per tenere alto il volume e concentrata su se la popolazione, tutti i direttori di media e giornali. Voglio credere che almeno  il Renzuccio so tutto, prometto tutto, tanto non ci rimetto non si sottrarrà al rito della beneficenza, tuttavia se non lo facesse …spero ardentemente che la secchiata gelata che si è tirato in testa gli sbolla un po’ di boria egocentrica!

Non so se la mania dell‘Ice bucket challenge, in italiano secchiata gelata in testa, che ha contagiato i cosiddetti vip in tutto il mondo, su Wikipedia c’è una lista, si esaurirà con la calura estiva. Calura che poi qui non c’è mai stata! Quello che so che Wired si è preso la briga di calcolare che nel giro di 35 giorni tutti gli abitanti della Terra, compresa me, si saranno rovesciati un autogavettone gelato sia a pro Sclerosi Laterale Amiotrofica sia come fenomeno virale contagioso. Vero che le statistiche matematiche non tengono conto delle difficoltà singole, specie sui territori, ma… se fosse vero…Cavoli a quante teste surriscaldate in giro per il mondo servirebbe una bella secchiata d’acqua gelata!

matteo r

Bye bye

dif

 

ULTIMO ANGELUS

berlusc

Mi piacque molto l’ultimo angelus di Benedetto 16°. Con poche parole chiarì che il suo ritiro dal pontificato era solo un cambio di missione terrena, un servire Cristo lontano dai fragori del mondo. Dimettersi era la risposta consapevole a una chiamata esplicita di Dio, accolta con l’indiscutibile umiltà del suo ruolo, e da uomo colto accettata come unica opportunità per dare una svolta radicale a un andazzo deteriorato e aggrovigliato che stava affossando la Chiesa. Indiscutibilmente  la sua scelta  richiese coraggio e determinazione essendo ben consapevole dei rischi e dello sconcerto che avrebbe suscitato, nel mondo e nel popolo di Dio. Vero. Li per li la sua pragmatica decisione attirò un marasma di congetture in ogni angolo della terra, mise in ansia milioni di fedeli e scosse i giuristi del diritto canonico. In fondo due papi, uno attivo e uno passivo, non era una novità da poco, non si ricordava a memoria d’uomo. Poi è venuto Francesco I e in men che non si dica tutto il can can suscitato da papa Ratzinger con le sue dimissioni finì nel dimenticatoio. Certo era prevedibile che papa Bergoglio, Francesco 1°, per temperamento, esperienza, formazione e provenienza, agli antipodi di Benedetto 16°,col suo modo di dire e fare, schietto e sincero, da subito entrato nel cuore dei fedeli, avrebbe conquistato l’attenzione mondiale. Ma non è per questo che i media hanno smesso di interessarsi al suo predecessore vivente. Hanno smesso perché così funziona nella logica del mondo la notizia: massima concentrazione di divulgazione in tutti i modi e con tutti i mezzi se fa scalpore, appena qualche trafiletto se c’è qualcosina che alza  polvere, nulla più appena c’è qualcuno o qualcosa d’altro di cui parlare e straparlare fino all’ossessione. Così se oggi tutto gira su quanto succede in qualche sperduto angolo del mondo dopodomani scivolerà nell’oblio. Però in questa logica di “ vita di una notizia” c’è una anomalia che si chiama Berlusconi. Come se c’avesse una calamita invisibile attaccata a fiumi di parole e d’inchiostro fa sempre notizia. È un vero sfigato. Per lui non ci sono ultimi angelus in cui annunciare “di salire sul monte per vivere l’ultima stagione da anacoreta.  Anzi è un doppio sfigato. Non può neanche abdicare come ha fatto Juan Carlos per volare in Africa a costruire qualche ospedale per bambini o dedicarsi agli hobby. Lui no, Lui deve restare come parafulmine nazionale della notizia. Perché Lui è il prescelto da usare per titoli e titoloni di tutti i mezzi di comunicazione. E’ il sacrificale patrio al quale agganciare parole e parole.  Il malessere sociale dello spiffero verbale e stampato. Lo scheletro per disquisire e inquisire. Il salvatempo dei talk slow. Nemmeno la prepotente e rapida ascesa di Renzi 1° #spotprezzemolodopopolopiddino gli ha spostato penne e lingue. Anzi, col patto del “nazareno” – un segno divino? chi può negarlo?.- si son  rintuzzate. E se il renziberlusco non bastava, a far dire e straridire, le lingue nostrane, scrivere, vignettare e twittare a più non posso penne, pennini, tastiere e cervellini, eccoti la sorprendente assoluzione del rubygate a risurgerlo all’attenzione mondiale e impedirgli l’angelus. Una beffa. Un cataclisma per quanti lo avevano già sotterrato e per quanti avevano ordinato la bara, una manna per giornali, TV, retroscenisti e gossiptolk. Porino! E’ Un fenomeno strano, dal punto di vista della notizia, Berlusconi. Direi unico in tutta la galassia. Anche se erutta il Vesuvio e la terra sussulta in ogni angolo del pianeta si parla.di lui. Mi scapolina un dubbietto. E se  la sua fosse una stellarmissione  di stare “inchiodato” alla notizia? Spesso il fato è burlone. Eppure….Sarei tanto curiosa di ascoltare il suo ultimo angelus. Chissà se mi piacerebbe come quello di Benedetto 16°?

Felice domenica

dif

Festa lavoro: si o no?

ieri

Oggi 1 Maggio è la festa del lavoro. Ma ha ancora senso festeggiare? Forse si forse no. Forse si per sperare che chi un lavoro ce l’ha esso non si squagli come neve al sole e chi l’ha perso lo ritrovi prima che la disperazione lo spinga giù giù da un qualsiasi palazzone. Forse si per sperare che chi il lavoro ce l’ha a corrente alternata ne trovi uno a flusso continuo e perchì non ce l’ha mai avuto l’ectoplasma si materializzi. Forse si per non cedere il passo al pessimismo e alla rassegnazione val la pena festeggiare. Forse no se è un raduno d’ipocrisie piazzaiole, una bombarda parliereccia di vane illusioni. Forse no se non ti da un minimo di autosufficienza, dignità, libertà e l’ articolo 4 della Costituzione è disatteso. Forse no se le politiche economiche creano più disoccupati che occupati. Forse no se il lavoro è una casualità, un allucinatorio miraggio, una lotteria. Forse.. no… se ogni giorno per mangiare il lavoro te lo devi inventare è anacronistico festeggiare.

oggi

A parte le considerazioni auguro a tutti un  festeggiamento in letizia e un mese di Maggio splendido. Soprattutto auguro di avere sempre un lavoro. Se poi è adeguato alle competenze, capacità, aspettative e idealità è ancor meglio ma più di tutto che  permetta di vivere, soli o in compagnia, con dignità.

dif

La Tu’ Bella Libertà

Passando in piazza mi ha colpito lo sventolio allegro delle bandiere Italiane  messe per le celebrazioni del 25 Aprile. Era uno spettacolo così bello e invitante che tornata a casa non ho potuto fare a meno di ” ricamarci ” qualche pensiero. Quel sventolio libero inevitabilmente mi  ha portato alla memoria quanto sia costato  e anche quanto ancora persistano stupide diatribe

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Sei Bella O Mia Bandiera

Quando All’alba T’alzi Fiera Per Salutà L’aurora

Sembri ‘Na Regale Matrona Pronta A Fasse Rimirà

Dal Fornaio All’angolo

Che In Fregola Sbircia Da Sotto Er Castagno

Se Te Po’ Vede’ Nu Poco De Grasso

Da Mettese Nel Panino Dabbasso

Imbellettata Come Un Boccio De Rosa

Te Sporgi Dal Balcone Con La Grazia D’una Sposa

Che Prima De Fasse Impalmà Saluta Tutta La Comunità

Sei Bella O Mia Bandiera

Con La Veste Fresca De Lavanda Me Fai Pensa A Mamma

Quando Me Teneva Sulle Zinne E Me Cantava ‘na Dolce Ninna Nanna

Mentre Aspettava De Fasse Sfrigolà Pe’ Damme Da Magnà

E Papà Pe’ Ridatte La Sovranità

Da Combattero Partigiano Su Le Alpi Se Faceva Ammazzà

Sei Bella O Mia Bandiera

Sull’altare Della Patria Te Muovi Con La Malizia

D’una Fanciulla Sincera Che Sta Pe Immortalà

All’amato Bene La Su’ Leale Verginità

E La Fierezza D’una Nobil Signora Che Se Ventola Briosa

Pe Acquattà A L’occhi De Giovin Gagliardi La Su’ Veneranda Età

Nun Te Fa Impressionà Se Oggi In Su Le Piazze Nun Senti Cantà

Na Romanza Univoca E Orà Lodi Pastorizzate

È Una Data Che Niuno Po’ Scordà

Garbata E Dignitosa Come Sei

Te Basta Un Dondolio Pe’ sgomitolà Na Nazione

Ammatassata In Diaspore Sparti Onore

E Rimette Ne Le Zucche Che La Tu’ Bella Libertà

Nun È ‘Na Questione Di Chi E Di Come Te Sbandiera

Di Chi E Di Come S’accaparra La Ragione De Cacciata D’invasore

Di Chi E Di Come Avoca Rispetto E Considerazione E T’inzossa Pe’ Fazione

È Na Questione De Fede E Determinazione De Donne E Omini Generosi

Che Su Colli Strade Campi E Città Pe’ Vedette Inschiavata Danzà

Furon Pronti A Fasse Trucidà Senza Stasse A Domandà

Chi Era De Qua E Chi De La

Im

lieta giornata a tutti

dif

RENZOPOLI

renzopE così, in vero stile retrò l’ingordino  Renzi si è sbarazzato del suo rivale “fratello” politico e ha formato la sua renzopoli governativa. Ma ce la farà a restare quattro annetti sulla poltrona sgriffignata con cianciette ipocrite di amor patrio? No. La poltroncina tanto agognata e conquistata con scorciatoie palazzopole non reggerà ne al peso della sua irruenza sculettatoria del faccio meglio tutto io, ne agli assalti segaiolideidestropredoni, ne ai tarliscavaiolipentastellati che aspirano a banchettare indisturbati. In fondo non c’è da meravigliarsi se non durerà a lungo sul tronetto. Come si dice “chi la fa l’aspetti” E lui l’ha fatta grossa! Ho l’impressione per non dire certezza che non dovrò aspettare tanto per assistere a un  “gelido  passamano”  di  campanellina di Renzopoli a…..??? tecnopoli?svernapopulis? grillopoli? nonnopoli?.…..nohoeh……facciamo   seriopoli…sennò ci scappa rivoluzionopoli…..al momento voglio pensare al meglio…

 augurando una buona settimana di renzibuongoverno  a tutti 

un caloroso ciao 

Dif

PD CONTRA PD?

renzi e letta

In “casa” democratica oggi finalissima, pare senza sorpresa, del duello mortale per la leadership della poltrona di palazzo Chigi tra l’aggressivo Renzi  e il recalcitrante Letta. Anche se non è la prima volta  che in casa PD si silurano a vicenda – è successo a Prodi e a Veltroni –  questo PD CONTRO PD di oggi resterà nella memoria come un brutto spettacolo di manovre di palazzo a scopi meramente d’ingordigia protagonista. Certo agli italiani questo cambio di “culo” a palazzo Chigi è venduta come una necessità per il loro bene. Molti lo sperano, ma pochi ci credono.  Perché? Perché è facile riempirsi la bocca di parole che toccano le problematiche vere che molte famiglie, aziende, giovani e meno giovani  drammaticamente vivono giorno dopo giorno sulla propria pelle, ma è assai difficile  realizzarle specialmente quando si mette al primo posto se stessi. Cosa potrà fare di meglio e di più Renzi rispetto a Letta  con una maggioranza così composita?  Ha forse la bacchetta magica o poteri soprannaturali? Macché  ha solo la voglia di grinfiare ancor più il suo  successo, venuto dalle primarie, per paura che gli sfugga. Altrimenti, perché  sfiduciare il premier di un governo a maggioranza relativa del suo stesso partito? Per il bene dell’italia e dei suoi abitanti? Magari fosse vero! L’ambizione è ottima per competere e arrivare da vincitori al traguardo, ma se si accoppia con la fretta…facile che diventa strabica.  E allora che cambierà da domani o post domani questo fratricida duello? Cambierà facce e “culi” sulle poltroncine ma purtroppo non cambierà “verso” ne all’Italia ne agli italiani!!! 

 Un saluto a chi passa 

dif

 

Addio serpentello

serpente

ADDIO SERPENTELLO

SEI STATO PROPRIO SQUINTERNATO

E UN POCHETTO ESAGERATO

CON UNA CARAMBOLA DI NOTIZIE CATARROSE

HAI TROMBATO OGNI ENTUSIASMO

SMINUZZATO LE CERTEZZE

ARROTATO AL PALO DELL’EGOISMO SCRITERIATO

QUELLI CHE IN TE HANNO SPERATO

AVEVI BEN LE TUE RAGIONI

A NON DISTRIBUIRE ILLUSIONI

MA HA RIMETTERCI SONO STATI GLI SGOBBONI

CON IL TUO MOTTO GIUSTIZIERO

TIRA LA CINGHIA E CHIUDI LA GANASCIA

HAI RIDOTTO L’ITALIA UN CIMITERO

L’EUROPA NA MATRIGNA

LA POLITICA INGARBUGLIATA

E LA TERRA INCAVOLATA

CHE ERI VELENOSO SI SAPEVA

MA CHE ERI UN SUPER IO

NERO NERO NON SI VEDEVA

BEH…

QUEL CHE È STATO È STATO

PERÒ …

TE SALUTO COL DENTE AVVELENATO

***********

a voi tutti un saluto garbato e arrivederci

tra pochi giorni con le previsioni dell’anno del cavallo

dif

Perdonare….

Il perdono è un grande atto di coraggio che richiede una straordinaria capacità di scordare i torti subiti. Ma conviene? Se si ha fede si! Perdonando ci si libera da stati d’animo negativi e si escludono dal pensiero tutti quei  desideri vendicativi o astiosi che umanamente sono comprensibili ma spiritualmente inammissibili in quanto fanno perdere la serenità e  rischiare  di fossilizzarsi su una fissa ossessiva autodistruttiva. A me non sempre riesce con facilità perdonare.  Ovviamente c’è torto e torto per cui a volte il farlo mi richiede un gran lavorio di motivazioni che mi succhiano un sacco di energie, altre sono veloce. Ultimamente il perdonare mi ha portato alla mente Berlusconi e lo strappo di Alfano & company. A parte tutte le sue vicissitudini politiche credo che quanto hanno messo in atto  certi politicucci sia veramente un torto insopportabile per lui. E’ difficile dimenticare a chi hai concesso tanto, costruito carriera, onore, visibilità, afferma che ti ama e contemporaneamente per proprio tornaconto ti butta nel cestino dei rifiuti!  Penso che non sarà facile al cavaliere perdonare il “tradimento”. Personalmente non ci riuscirei. Chiederei scusa a Dio, magari non coverei vendetta ma guferei per ottenerla.  Riuscirà invece lui,  a perdonare? Il coraggio non gli difetta, l’inventiva nemmeno però come disse un filosofo:

schopenauer 3 Non credo voglia farlo! 

*

Un salutissimo a tutti

Dif

 

Ne faranno un martire!

Oggi un quarto d’ Italia, forse meno, aspetta di applaudire alla decadenza di Berlusconi, coronando un sogno cullato da tempo, poco gli interessa sul come avviene, gli interessa di scrollarsi un incubo che da 20 anni lo tormenta, tanto il modo lecito o illecito in cui avviene è stato scientemente manovrato. Un quarto si sfrega le mani e ridacchia pensando già di poterla rivendere nel prossimo futuro come una vittoria per rubacchiare un po’ di voti al primo quarto in quanto questi ha fatto esattamente quello che lui voleva, anzi ha fatto di più accelerando i tempi, e mai avrebbe agito con tanta foga se non avesse avuto paura di lui. Il terzo quarto, forse più, consapevole che già tutto era deciso e niente e nessuno che non fosse nella triade, 2+1, poteva cambiare la sorte di Silvio si limiterà a registrare mnemonicamente il fattaccio. L’ultimo quarto che non ha una definita connotazione se non quella di schifio verso la politica, ma ha tutte le carte in regola per giudicare il come, il chi e il perché si è arrivati alla velocità della luce al voto di decadenza di Berlusconi, oggi trarrà le sue deduzioni, di sicuro nel prossimo futuro non si accoderà ai primi due quarti, anzi li punirà. Alla fine tutto il p out puri di questi mesi degli speranzosi si tramuterà in una sonora beffa. È risaputo: “la gatta frettolosa fa i gatti ciechi” e “ride bene chi ride ultimo” Nessuno sfugge ai detti popolari, nascono dall’esperienza diretta mai provengono dalla fantasia, così tutta la fretta del PD nel volere far fuori Berlusconi cecherà gatti, gattoni e gattini del suo futuro, e tutti gli sfregamenti di mani e le ridacchiate dei vari movimenti partitelli e partitucoli finirà nel bollitoio infernale degli scornificati. E’ nella logica deduttiva dei fatti. Gli italiani perbene, quelli che non si lasciano infinocchiare dai giri di parole non sono cecati dall’invidia, dall’odio partitico, dalla cattiveria fine a se stessa, dagli interessi individuali, quelli che amano verità, diritto e libertà hanno compreso e registrato in memoria chi, come, perché ha voluto stravolgere modi e sistemi per arrivare al voto di decadenza di Silvio. Diversamente sarebbe stato arrivarci in modo pulito. Silvio, domani o dopodomani, sarebbe decaduto ma tanti italiani e non solo oggi non avrebbero dubbi di alcun genere. I dubbi son sempre forieri di altri dubbi, non portano mai certezza. Se a questo aggiungiamo che numericamente l’anno è dominato da messer 6 e dal serpente di certo finiranno beffati. Perché? Perché l’uno e l’altro aborriscono l’imparzialità, amano la verità, l’equo rigore e adorano i valori essenziali del diritto e del rispetto di ogni essere vivente. Già, come ognuno ha potuto constatare, hanno sollecitato assai a seguire queste regole, a adottare ogni misura per eliminare le discrepanze di trattamento in materia di diritto, non quello in punta di forchetta, quello vero, e visto che fin ora poco o nulla si è fatto per riformarlo molto invece per ingarbugliarlo, come sempre non se ne andranno senza lasciare sul campo chi ha agito in mala fede o ha usato il potere per manipolarlo. Oggi cadrà la testa di Silvio, domani e a qui a febbraio altre ruzzoleranno, dopodomani e a qui ai primi caldi altre saranno incenerite. Tanto chi si toglie un guaio con un misfatto alla fine dallo stesso è messo in sacco. Mi spiace assai che tanti nel PD siano tanto cecati dalla paura dei 5 stellinauti e tanti altri rincretiniti dall’ossessione antiberlusconiana. Di un sassolino scomodo ne faranno un martire e in questo paese i martiri acquistano un potere carismatico che attira le folle più di qualsiasi venditore di buone ragioni.

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con un po’  d’ironia lascio un salutissimo a tutti

dif