SEMINATI
CATARTICI
SCORRONO
ASSURDI
PASSATI
INTERMINABILI
ORME
LUCENTI
MEMORIA
ONORA
per non dimenticare…..mai….6.000.000 di vite spezzate da umana follia
OGGI, NON SO IL PERCHE’, A MIA SORELLA A CUI VOGLIO UNA MONTAGNA DI BENE
VOGLIO DIRLE ATTRAVERSO LE SEGUENTI PAROLE CHE MAI NULLA CI DIVIDERA’ O SARA’ TANTO
IMPORTANTE DA FARCI LITIGARE:
IO E TE SORELLA MIA
ABBIAM PERCORSO LA NOSTRA VIA
PIANA LA TUA TRAVERSA LA MIA
INTERVALLATA DA BRUSCHE STERZATE
E PROSPETTIVE BIFORCATE
TU FORMICA IO CICALA
TANTO DIVERSE
NELL’ASPETTO E NEL PENSIERO
QUANTO UNITE IN SPIRITO
DA FILOSOFIE
CHE TROVAN RAGIONE NEL CUOR
E SAGGEZZA IN FATICA
COSI’ LE SCARAMUCCE
SON VOLATE VIA
SVANITE COME BOLLE DI SAPONE
A SBUFFO DI SORRISO
NOI DUE
PUNTO FOCALE
SULL’ORIZZONTE SCONFINATO
LE NOSTRE RETTE ABBIAM TRACCIATO
ABBOZZANDO SULLA TELA DEGLI IDEALI
LE VARIABILI ESISTENZIALI.
ZIG ZAGANDO FRA I SEGMENTI
INTERSECANTI
MAI DEVIAMMO DAI PRINCIPI ISPIRATORI
DEI NOSTRI GENITORI
DI LOTTARE E MAI MOLLARE.
SPESSO
IO
HO CARAMBOLATO
E PER VOLERE DI DESTINO INGRATO
IN VORTICI FRENETICI GIRATO
MA IL NOSTRO AQUILONE
IN ALTO HA LIBRATO
COL FILO D’AMORE TRASVOLATO
LA REALTA’ INTERMINATA
OGGI
TENENDOCI AGGANCIATE
SENZA PRIVARCI DELLA LIBERTA’
BRAMATA
VAGHIAMO IN TERRE IGNOTE
PER OSSERVARE IL VARIARE
DEGLI ELEMENTI
DELLE GENTI E DEI SAPORI
NOI DUE
SEMPRE INSIEME
BAMBINE VOGLIOSE
MAI SAZIE DI SAPERE
LE VERITA’ RETROSTANTI
SOVERCHIATE DAGLI ANGOLI
*
dif
ti ricordi? quei due puntolini sullo sfondo siamo noi!
Ci sono attimi di stanca mentale e fisica nei quali guardandoti allo specchio ti sembra di percorrere un tracciato interno che ti sdoppia. Incredibilmente ti sembra di vedere un viso e un corpo che non ti appartengono, una specie di ammasso zavorrato a forza dalla volontà per farlo restare ben saldo sul palcoscenico della vita. Nello stesso tempo ti sembra di vedere un viso e un corpo somigliante alla tua immagine di tutti i giorni ma con un qualcosa che ti lascia perplessa perchè saetta a destra e sinistra come un folletto come se volesse uscire dallo specchio per sfuggire alla cattura dell’occhio. In quegli attimi ti assale un interrogativo e ti dai una risposta ovvia, come: oggi vedo doppio! Poi, come per magia comprendi che non vedi doppio, vedi la tua realtà, quella che hai accettato con tutti gli obblighi della ragione per amore verso gli altri e ti rende polverosa e quella che non hai accettato per rispetto di te stessa e dei tuoi ideali alla quale basta una folata di vento per colorarti. Attimi che così ho riassunto:
L’immagine riflessa
Non è vecchia e rugosa
Solo opaca e polverosa
Zeppa d’ansie implice
Nascoste sotto cute
Affossate nel profondo
Ch’ Impedisce di studiare
Una faccia da mostrare
Per dover di convenzione
Sempre allegra e ospitale
Un bambolotto da giocare
Un’immagine di donna
Un po’ bella un po’ biacca
Invulnerabile alla mazza
Una montagna silenziosa
Stagliata all’orizzonte che
Ritrovi sempre li
Agghindata per la festa
Col variare delle stagioni
Improvvisa la tempesta
Sbatte la porta
Spalanca la finestra
L’immagine riflessa
Traballa e scompare
Riappare speculare
Due riflessi similari
Non uguali
Sconcerto e timore
Chiudo gli occhi e li riapro
il riflesso s’è sdoppiato
in due immaginari
Simili non uguali
Rispecchian gl’inconfessi
Le vaghezze d’un pensiero
Ora fermo ora alato
M’imbelletto e mi pennello
Getto il colore
Senza un preciso
Tinte colo alla rinfusa
L’immagine riflessa
accendo di pittura
Non è vecchia e opaca
Solo speculare
*
Con la calura di questi giorni è facile vedere doppio!!!
Buon fine Agosto
dif
In questi giorni si è festeggiato il trentennale delle apparizioni di Medjugorie, tanti i pellegrini accorsi da ogni parte del mondo, tante le emozioni, tante le sensazioni, tante le cose recepite girando nei luoghi dele apparizioni….
MADRE SANTA
Sfrondata E Silenziosa Ti Fisso In Questa Statua
Ispirata Da Notti Insonni Ad Artista Immanifesto
Per Cogliere Quell’alone Di Mistero E Grazia
Che Perviene Alle Genti D’ogni Razza
L’ Induce A Venire In Queste Valli d’Erzegovina.
Senza Sapere Se Il Cammino Ch’ Intraprende
E’ Per Fede Provata O Incredulità Sospesa
Stordita Da Frastuoni Apparentati Con Gli Assiomi.
MADRE SANTA
Intraviso Negli Occhi Diamantati Lo Spasmo
Per Figli Dissoluti Senza Ritorno
Sotto Lo Smalto Incolore Leggo La Trepidazione
Per Figli Malati Di Pudore Privi Di Coraggio
Farfalle Dall’ L’ali Mozzate
Pirottando Granellati Fra Arse Dune
Mulinati Da Venti Inospitali Del Loro Deserto
MADRE SANTA
Negli Occhi Sterminati Passano File Di Bambini.
Abusati, Schiacciati, Umiliati Da Spiriti Torti E Lordi.
Ondati Da Luce Stellata Balzellano Fra Anime Sterili
Destinate A Carezzar Figli Abbandonati
Ripudi Di Madri Insane E Fratricide.
MADRE SANTA
Nell’iridio Luminoso S’agitano Ammassi Informi.
Maciulli Traviati Da Guerre Scellerate
C’aspettan D’esser Rigenerati.
In Pagine Di Storia Sull’errar Umano E Sulla Gloria.
In Secoli Trascenti La Pietà.
MADRE SANTA
Negli Occhi Martirizzati C’è Il Figlio Adorato
Finì Crocifisso Ma Ci Ha Salvato,
Ti Scruta Con Immenso Amore Asciuga Lacrime
Rota Spicchi Di Sole Accecante
Rovescia Splendore A Marea Inneggiante
S’appella All’ Amor Di Genitrice Quisente Perdono E Favore Da
CRISTO SALVATORE.
Che Mani Carezzarono Soavemente Squarciato
Da Uomini Senza Onore E Senza Nome.
MADRE SANTA
Sotto Quel Manto Cilestrino Che L’artista Posò
Con Mano Esitante Per Non Sciupar L’incanto
Il Petto Si Solleva Effonde Uno Spiro Sfianto
Per Sorte Di Figli Abiuri Allettati Da Vacuo Brusio
Spettro Informe Rapente Anime In Eterno
MADRE SANTA
Cascate D’acqua Tersa Sgorgano Da Piedi Gnudi
Spruzza Arcobaleni Su Fiumi Imploranti
Li Bevera Ristora Guazza E Depura D’ Affanni
MADRE SANTA
Nel Battito Del Ciglio S’intravede L’’infinito
Solleva Veli Buianti Cieli Azzurrini
Stracolmi d’Angeli E Cherubini
Arpeggiano Con L’ali Note Foreste Al Sentire
Allietano Cortei D’anime Bianche
Eletti Foderati Di Luce Radiale Passan Fra Aiuole
Carichi Di Gemme Perlate
Empiono Canestri Di Speranze A Virgulti Acerbi
Frutti Abbondanti Maturati Da Preghiere.
Cascano Su Pellegrini Stanchi Fluenti Da Vari Sentieri.
MADRE SANTA
Le Tue Mani Affusolate Bianche Cerate
Si Muovono Leggiadre Fra Misteri Ignoti
Districano Trapassati Nell’indifferenza
Sfiorano Fronti Di Figli Dolenti
Salmodianti Nenie Concitate E Cantilene Di Rosari
Quietanti Timore Fallace D’incongruenti Ideali
MADRE SANTA
Con Occhi Divoranti E Pensierosi Cerco Di Carpire
In Statua Modellata
Trasfusa Al Terreno Da Luminaria Rara
L’armonia Di Perfezione DIVINA
Per Ritrovar Quel Filo Emozional D’orante
Magnificar A Lode L’ Interminabile Bontà
C’ Accoglie Chiunque S’appressa A Invocar
Intercessione A DIO Redentore
Odo Inni Gioiosi E Canti Melodiosi
M’allaga La Commozione Lo Spiro Vibra E Freme
In Un Baleno Ria Fervore E Consonanza
Sferzata Da Burrasca Accessoria
MADRE SANTA
Negli Occhi Gocciolanti Di Stelle Si Dirama Perdono
Abbraccia Consola Placa L’umano
Innova L’affratellamento Coercio
Pacifica Senza Vincolo Antropico.
*
PASSERO’ A RINGRAZIARVI INTANTO A TUTTI UNA LIETA SETTIMANA
dif
buongiorno papà
se
oggi
ti va
fermati un momento
qua
giusto il tempo di poterti
abbracciare
sentire il tuo amore pulsare
riempire il mio cuore
di te
un attimo solo
papà
lasciami sfiorare il viso
carpire dagli occhi la luce
respirare la quiete
stringere la pace
se
oggi
ti va
papà
mano nella mano
corriamo
vorrei sussurrarti piano
grazie
un istante per te
è sempre
*
dif
al mio papà e a tutti i papà
Fra pochi giorni, precisamente il 17 prossimo, ricorre il 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia. Non starò qui a fare una ricostruzione storica né a dire il mio sconcerto per certe affermazioni sulle celebrazioni, o ancor peggio su alcuni oltraggiosi atti, verso chi spese anima e corpo o perse la vita per riunire un popolo sotto una stessa bandiera. Tanto non farei cambiare parere a nessuno, men che meno a chi assurdamente pensa che l’unificazione dell’Italia sia stata la disgrazia di una parte di questo nostro bel paese e vorrebbe dividerla, o per meglio dire cancellarla. A me fa un gran male constatare come dopo 150 anni alcuni si ostinano a fare distinguo, tra “fratelli” che calpestano lo stesso suolo, contestano la bandiera, l’inno e mortificano con cinismo chi è nato in certe regioni considerandoli malfattori, scrocconi, parassiti e succhiasangue di quelli nati in altre. Piuttosto mi sembra utile mettere il testo integrale dell’inno di Mameli in quanto pochi lo conoscono. A mio modesto parere è molto significativo. Nel leggerlo si comprende meglio lo spirito di quei “fratelli d’Italia, l’Italia s’è d’esta” che ispirarono e animarono allora poeta e musicista e quanto l’inno sia appropriato alla nostra storia di ieri e di oggi.
Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è d’esta
dell’elmo di Scipio
s’è cinta la testa
D’ovè la Vittoria ?
Le porga la chioma
che schiava di Roma
Iddio la creò
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l’Italia chiamò
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l’Italia chiamò, sì!
Noi fummo da secoli,
calpesti, derisi
perchè non siam popoli,
perchè siam divisi
raccolgaci un’unica
bandiera una speme:
di fonderci insieme
già l’ora suonò
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l’Italia chiamò, sì!
Uniamoci, uniamoci
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincere ci può?
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l’Italia chiamò, sì!
Dall’Alpe a Sicilia,
dovunque è Legnano;
ogn’uom di Ferruccio
ha il core e la man;
i bimbi d’Italia,
si chiaman Balilla;
il suon d’ogni squilla
i Vespri suonò
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l’Italia chiamò, sì!
Son giunchi che piegano
le spade vendute
Già l’aquila d’Austria
le penne ha perdute
Il sangue d’Italia
e il sangue Polacco
bevè col Cosacco
ma il cor le bruciò
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
l’Italia chiamò, sì!
VIVA L’ITALIA “FRATELLI”
e…sia che siate
FELICI ORGOGLIOSI O SCONTENTI DI VIVERE E APPARTENERE DAL NORD AL SUD
A QUESTO PAESE CHE E’ IL PIU’ BELLO DEL MONDO
UN SALUTO A TUTTI
BUON WEEK END
dif
Sei tu
Mi spingi oltre i miei limiti
e sento di vivere appieno la mia stessa vita,
in te ho incontrato me stesso
e ho guardato oltre,
oltre ogni inimmaginabile limite.
Ho guardato nel profondo dei tuoi occhi
cercando di comprenderti
ma, ho visto tutto quello che di me
mai avrei voluto vedere.
Ho visto la mia fragilità e la mia insicurezza
i miei sensi di colpa e i miei complessi
le mie paure e la mia insofferenza
ho visto le mie tenebre e i miei demoni
allora, ho guardato ancora oltre
e nel profondo del mio cuore, un mare in tempesta,
un oceano immenso dove tuffarsi e perdersi
e lì nel profondo della mia anima ho compreso!
Ho provato piacere e orgoglio
nel capire quello che oggi provo
nel sapere chi oggi sono veramente
adesso so che amo le cose belle
so che amo tutto quello che la vita mi offre
e una di quelle sei tu.
paulo coelho
***
con questi versi di un grande poeta auguro a tutti
un dolcissimo san valentino
dif
nel giorno della memoria potrei….
con le lacrime
dei vagoni della morte
far scorrere un fiume all’infinito
con i sorrisi
ingoiati e i denti rosicchiati per fame
eruttare
secoli e secoli di cenere e lapilli
con le parole
appese nei fili spinati dei lager
scrivere una enciclopedia interminabile
con i pensieri
viaggianti delle camere a gas
formare un arcobaleno fosforescente di sogni
con il sole
degli occhi vuoti dei bimbi
illuminare la terra accecando l’odio razziale
con i cuori
raccolti fra le rotaie dei treni
inondare il mondo di amore
con la rabbia
impotente di 10 milioni di innocenti
abbattere ogni pregiudizio infame e folle
con l’orrore
aspirato nei campi del massacro
alzare un grattacielo altissimo di angeli umani
potrei
piantare alberi in ogni angolo
di giustizia, diritto, libertà e onore
senza esitare
potrei
imputridire
te
caverna piena di vermi
che non hai memoria e neghi la shoah
Oggi è il giorno della shoah, memoria dello sterminio di milioni di persone, dovuto alla follia umana racchiusa in una ideologia distorta, turpe, criminale, antirazziale, antireligiosa, antietnica, di una ferocia indegna al genere umano.Nessun uomo saggio, giusto, onesto, può dimenticare, nessuno deve dimenticare
IO NON DIMENTICO E VOI?
SONO CERTA DI NO
dif
Ci sono attimi in cui all’improvviso avverti una prepotente impressione che non ci sia del tempo da perdere.Ti invade una sorta di suggerimento animistico che dovresti correre o almeno far subito una telefonata a una determinata persona. Non importa cosa dirai, importa fargli arrivare la voce, ascoltarlo perchè non ci sarà una prossima volta. Respingi le sensazioni credendo che ciò che ti frulla in testa è la proiezione del tuo immaginario. Ti convinci che è da irrazionali dar credito alle sensazioni di pericolo, devi scartare l’ipotesi che realmente sia urgente andare o telefonare. Così, ricacci con forza il suggerimento in un angolino e pensi: c’è sempre tempo per farlo, magari in un momento libero mi tolgo lo sfizio. Poi scopri che era urgentissimo. Forse non era determinante a modificare la scelta del fato, sicuramente sarebbe stato un piccolissimo gesto che poteva mettergli il dubbio, perlomeno esaudire un ultimo desiderio. Con dura amarezza ho compreso che devo ascoltare le percezioni sensoriali anche se mi sembrano frutto di fantasie o stupide divagazioni dell’inconscio non devo aspettare. Seguire l’impulso dell’attimo, mi eviterà di scoprire che attendere la certezza, per rispondere a una chiamata spirituale, è solo egoismo dovuto a timore di apparire illogica, a me e agli altri, che lascia spazio a decisioni irreversibili.
Non aspettare domani
Per dire una parola gentile
Domani potresti non trovarla
Saresti costretta a cercarla
Nel mezzo d’una notte nera
Annichilito da una scena
Al canto triste d’una sirena
Non rimandare a domani
Uno slancio del cuore
Lascia che il gesto vada
Dove il cuore vola
Non piangere domani
Le persone che ami
Domani
Potresti non vedere
Nascere il sole
Di chi
Ragionando aspettava
Un gesto che scaldava
Non essere egoista
Ripiegato in un cantuccio
Esci vai in mezzo ai lupi
Lasciati sbranare piuttosto che
L ’indomani dover dire
Perché
Non sono andato immediato
A scostare
Dalla mente e dalla mano
il gesto insano
Uno squillo di telefono bastava
A romper la monotonia
Farlo restar ancor in questa via
Almeno lasciarlo andare
Senza forzare la mano al pianto
Per un silenzio affranto
Non rimandare a domani
Un segno di conforto
Potresti dire perché l’hai fatto
C’ero io lungo la tua via
Domani
O.. forse dopo
Ti avrei soccorso
Scaldato la noia maledetta
Di bimbo vecchio abbandonato
In cerca di parola di carezza
Piangi
frughi nella voce la risposta
Canta solitaria la merla alla finestra
Il tuo rimpianto
Al gelo di gennaio resta
dif
IN QUESTA NOTTE DÌ TRANSITO
VORREI AVERE LA BACCHETTA MAGICA
PER DONARE A TUTTI UN’ALBA DI SPERANZA
UN TETTO SOPRA LA TESTA A CHI MANCA
L’ABBONDANZA A CHI SI E NO MANGIA
UN AMICA SINCERA A CHI E’ ABBATTUTA
UNA TENERA MAMMA A CHI MAI L’HA AVUTA
LA SALUTE A CHI E’ SFUGGITA
LA GIOIA DÌ VIVERE A CHI L’HA PERSA
UN SORRISO A CHI LACRIMA
IL LAVORO A CHI E’ SENZA
LA LIBERTA’ A CHI HA ONORE
L’AMORE A CHI HA UN CUORE
UNA PATRIA A CHI L’AGOGNA
UN FIGLIO A CHI LO SOGNA
LA DIGNITA’ A OGNI DONNA
LA GIUSTIZIA A CHI LA PRATICA
LA FORTUNA A CHI LA DONA
TRASFORMAREI LA GUERRA IN PACE
L’ODIO IN AMORE
SRADICHEREI DALLA MENTE LE IDEE BALZANE
PER TRAPIANTARVI FORESTE DÌ VIRTU’ UMANE
FAREI UN GIROTONDO CON PAROLE VERE
ESTIRPANDO DALLA TERRA QUELLE MENZOGNERE
UNIREI LE MANI BIANCHE ROSSE E NERE
ABBATTENDO LE INIQUE FRONTIERE DEL POTERE
SBRANEREI TUTTE LE LURIDE CAROGNE
TOGLIEREI YARA DALLE FOGNE
LA PORTEREI DALLA SUA AMATA MAMMA
RINGRAZIANDO QUELLA SANTA
RIPORREI LA BACCHETTA MAGICA
PER BRINDARE INSIEME A VOI
GRIDANDO A SQUARCIAGOLA
BENVENUTA ALBA D’UN MONDO MIGLIORE
HAPPY NEW YEAR 2011 A TUTTI
dif