NEL GIORNO DELLA MEMORIA POTREI

nel giorno della memoria potrei….

con le lacrime

dei vagoni della morte

 far scorrere un fiume all’infinito

con i sorrisi

ingoiati e i denti rosicchiati per fame

eruttare

 secoli e secoli di cenere e lapilli

con le parole

appese nei fili spinati dei lager 

scrivere una enciclopedia interminabile

con i pensieri

 viaggianti delle camere a gas

formare un arcobaleno fosforescente di sogni

con il sole

degli occhi vuoti dei bimbi

illuminare la terra accecando l’odio razziale

con i cuori

raccolti fra le rotaie dei treni

inondare il mondo di amore

con la rabbia

impotente di 10 milioni di innocenti

abbattere ogni pregiudizio infame e folle

con l’orrore

aspirato nei campi del massacro

alzare un grattacielo altissimo di angeli umani

potrei

piantare alberi in ogni angolo

di giustizia, diritto, libertà e onore

senza esitare 

potrei

imputridire

 te

caverna piena di vermi

che non hai memoria e neghi la shoah

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Oggi è il giorno della shoah, memoria dello sterminio di milioni di persone, dovuto alla follia umana racchiusa in una ideologia distorta, turpe, criminale, antirazziale, antireligiosa, antietnica, di una  ferocia indegna al genere umano.Nessun uomo saggio, giusto, onesto, può dimenticare, nessuno deve dimenticare

IO NON DIMENTICO E VOI?

 SONO CERTA DI NO

dif

NON BASTA UNA GIORNATA

Non credo tante alle celebrazioni giornaliere, specie a quelle sui temi di diritto umano, a mio parere sterile strombazzamento di 1giorno che non risolve nulla in quanto negli altri 364 gg messa a posto la coscienza di aver richiamato l’attenzione su un grave illecito, tutto rimane tale e quale, nessuno o quasi agisce in modo concreto per eliminare le violazioni  fisiche o morali. Da donna però che mai dispera sulla possibilità che un giorno nel mondo ci sia maggiore equità per tutti e, nessuna donna sia soggetta a subire orribili soprusi, da parte di nessuno e per nessuna ragione, mi sembra opportuno non ignorare

la giornata mondiale contro la violenza alle donne “

Si celebra giovedì 25 novembre e in tutto il mondo sono previste iniziative di vario genere, indette da organizzazioni umanitarie e non, con tanta enfasi oratoria e scarsi fatti a seguire per cui a poco servono, anche se qualcuno dice parlarne è già qualcosa.

Alcuni credono che la violenza subita dalle donne sia un fenomeno sociale e di costume legato all’ignoranza, al sottosviluppo economico e culturale, appartenga agli strati della popolazione malavitosa o quantomeno con scarsa sensibilità e moralità, talvolta legata a credenze locali o religiose.  Niente di più falso. Infatti se così fosse non si comprende come mai non passa giorno che la cronaca non registra casi di donne uccise, seviziate, stuprate, oggetto di stolking, imprigionate, schiavizzate e tenute in condizioni di asservimento morale e fisico in paesi che vantano decenni di civiltà e democrazia, con leggi e leggine che in teoria dovrebbero tutelare le donne. Proprio nei cosiddetti paesi moderni, evoluti, maggiormente acculturati e ricchi il problema aumenta di giorno in giorno, in certe città essere donna è un vero e proprio handicap, limita enormemente l’autonomia, costringe a vestirsi in modo impersonale, restare in casa negli orari considerati a rischio, come se non bastasse in certe metropoli obbliga a trasformare la propria casa in fortino da carcerati.

Chiaramente la violenza sulle donne è un problema che esiste e persiste in tutte le culture e in tutti i sistemi più o meno democratici e grava tantissimo sulla libertà femminile sotto ogni punto di vista.

Spesso si crede che il fenomeno non ci riguarda, che è lontanissimo da noi, impossibile che avvenga nel proprio quartiere, che qualcuno che ogni giorno frequenti o incontri al parco ti stupri, altre ancora, e è la peggiore, che la causa della violenza subita deriva da un comportamento diretto della donna, come dire: se è successo se l’è voluta! Invece la violenza sulle donne è un malcostume comune alla prepotenza, all’egoismo e alla scarsa importanza che si attribuisce al rispetto verso l’altro. Infatti non c’è differenza sociale o status personale che impedisce di violare i diritti più elementari degli individui inermi, uomo o donna o bambino che sia. Tanto è vero che gli atti peggiori di violenza maturano in famiglia, proprio nel luogo dove la donna si sente protetta, le sembra di avere la sicurezza che nessuno la sfiorerà. Spesso è proprio quel nostro vicino tanto gentile, perbenino e ritenuto integerrimo a picchiare brutalmente la propria compagna, a sottoporla a abbietti ricatti e nel caso peggiore a ucciderla facendoci cadere dal pero con: ma come… un professionista..tanto sensibile…chi l’avrebbe sospettato ecc. ecc.

Ma perché le donne subiscono violenza da mariti, fidanzati, datori di lavoro, padri, figli e così via. Perchè sono deboli e incapaci di reagire? No assolutamente no! Le donne sono in grado di difendersi e di reagire, anche di cambiare il mondo se vogliono ma debbono decidersi. Se aspirano alla dignità, al rispetto, ai diritti paritari debbono combattere anche le proprie debolezze. Devono denunciare marito, fidanzato o datore di lavoro, rifiutare chi le manipola a scopi pubblicitari, rifiutare gli spot in cui sono umiliate, rifiutare di ritoccarsi per soddisfare l’apparire, rifiutarsi di spogliarsi per compiacere la vista maschile, rifiutarsi di sorridere a chi le maltratta, rifiutare chi le vuole belle e oche, rifiutare chi le obbliga a concedersi per sedersi nei palazzi del potere tanto per mascherare di essere progressisti, poiché la violenza fisica è tragica, ti uccide, stupra, strappa la pelle, ti rompe le ossa, ma la violenza psicologica è peggiore, ti annulla ti rende una zombie vivente e per giunta complice, si vittima e favoreggiatrice se non denunci, non scappi, nascondi, assecondi, approfitti del malcostume maschile per ottenere quel che ti spetta di diritto.

E’ ora che la donna non dica più questo non lo voglio e poi si asserva in privato e in pubblico ai dettami maschilisti, è ora che non rinuncia a combattere i poteri forti perché composti da uomini.

A tal proposito mi sorgono spontanee  delle domandine:

Come faranno le donne a conquistare il diritto di non subire molestie in famiglia se nascondono scusano, si vergognano di denunciare chi le viola intimamente e le insulta nell’animo perché spesso quando trovano il coraggio di farlo vengono ritenute inattendibili o subiscono l’onta del dubbio?

Come faranno le donne a non essere usate diventando farcitura di panini da fast food se non dicono no all’uso improprio del proprio corpo quando chi rifiuta viene messa al bando, il che significa non lavorare più in quel settore, perdere anni di sacrifici?

Come faranno le donne a far imprigionare chi le molesta se non si ribellano a sentenze di condanna in cui il molestatore è un fuori di testa ma non lo fanno curare come incapace d’intendere e volere, vedi caso hunziker?

Come faranno le donne a non essere schiave di pregiudizi se ritengono che il proprio padre ha il diritto di bastonarle, un familiare molestarle, il proprio uomo considerarle una proprietà d’uso 24 ore su 24?

Come faranno le donne a sopprimere la giornata contro la violenza se non iniziano a fare squadra, a superare il concetto del se per contrastare unite chi viola i loro diritti di donne, madri, lavoratrici, professioniste, le rende oggetto di piacere sessuale, pure fattrici di figli, corpi da mostrare in tutte le salse per aumentare potere, share, affari???

Non basta una giornata a eliminare la violenza, a far si che ogni giorno, ogni minuto una donna non sia vittima di prepotenza, subisca soprusi d’ogni genere, basta guardare le statistiche, c’è da rabbrividire. Se continua così, ci vorranno decenni di giornate. Senza la volontà collettiva di contrastare questo turpe scempio che da tanto opprime le donne e ne fa vittime di atroci delitti, i diritti equi e di tutela saranno un miraggio celebrativo annuale, le donne continueranno a subire.

Solo le donne possono eliminare l’ingiustizia, diventando un muro compatto antiviolenza salveranno se stesse, figlie, madri, amiche, e, renderanno la giornata antiviolenza da strombazzamento sterile di una dignità violata, storica conquista di un diritto dovuto

Solo iniziando a essere una squadra compatta e determinata a livello globale le donne riusciranno a godere quei diritti legati alla loro natura, a non essere ridotte un corpo ad uso e consumo d’un padrone sia esso padre, marito, società, capo, stato.

Per concludere, non voglio apparire critica o ridurre il problema un fatto di donne, ossia sbrighiamocela fra noi, assolutamente no. Ritengo che qualunque riforma o progresso nel diritto umano richiede una concordanza di intenti territoriali e extraterritoriali, ma siccome il potere globale al 98% risente di una cultura nella quale il ruolo della donna è secondario, tantè che nel nostro paese si invocano le quote rosa e non quelle azzurre per sedersi in parlamento, come se fare politica fosse un diritto riservato ai maschi e concesso in beneficio temporaneo a una piccola rappresentanza di donne, e, francamente mi pare proprio un modo settario di applicare i diritti. Beh, credo che noi donne non possiamo aspettarci grandi cambiamenti! Se vogliamo che la nostra condizione cambi l’unica alternativa è di eliminare i separatismi, diventare una flotta di corazzate da sfondamento. Certo alla luce di fatti odierni mi pare che a volte ci diamo la zappa sui piedi e sarà difficile arrivare a eliminare almeno la brutalità morale, anche se da ottimista confido. Mi auguro che non ci vogliano giornate celebrative per eliminare le ingiustizie che da troppo le donne subiscono in ogni parte del globo, anzi che non ci voglia nessuna giornata per ottenere il rispetto dei diritti. Anche se francamente dubito, mi pare che le “giornate a tema” crescono fitte come i funghi ma si riducono ad “abbuffata”giornaliera di gravi tematiche umane.

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E questa cos’è

arte pubblicitaria, provocazione, ironia, messaggio educativo, cultura, progresso, rispetto, diritto?

Per me

Solo “lurida” violenza alla dignità femminile

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NON BASTA  UNA GIORNATA PER ELIMINARLA

dif

 

.

S’MARCHIONNATA

 

Il metal s ‘marchionnato

con il camice sfilato

il maglione cash integrato

senza un euro nel taschino

gironzola sconsolato

nel parchetto di torino

poveretto poverino

s’è perso un lingottino

s’marchionnando ogni mattino 

pomigliano e cassino

li tiene nel taschino

da operaio amministrino

il canolo siciliano

l’ha girato e cassamangiato

con tre sorelle smaritate

poveretto poverino

senza un euro nel buchino

lo s’marchionno cannibalino

a melfi s’è scosciolato

un accordo ha firmato

spappolando il sindacato

poveretto poverino

disperato e sgrassatino

salario e produzioni

ha fermato a mirafiori

invocando una colletta

ha s’mobilitato l’italietta

per comprarsi una carretta

poveretto poverino

il metal s’canadino

senza un euro nel taschino

s’marcionando il vizietto

del metal furbetto

è approdato da fazietto

per vedere la littizzetto

ma s’è mal posizionato

sul mercato globalizzato

una s’marcionnata ha sparato

poveretto poverino

in arretrato di quattrino

ha perso il bussolino

sfilato il  maglioncino

del meccanico perbenino

con la faccia da mastino

ha sputato nel cestino l’italietta

del fazietto temporino

annichilito il populino

senza il becco di un quattrino

s ‘FIATtato e indebitato

s’è proprio s’marccionnato

del metal blu smemorato

poveretto poverino

sul palchetto di torino

col culetto scuterato

l’ha pesato e s’marcchionnato

sul piatto c’ha svotato

 

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 facciamoci una risata e  in barba a una s’marcchionnata

 godiamoci questa ultima settimana ottobrina

dif

 

OFFESA E IRRITATA

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Sono offesa e irritata!!!!

Ho letto che una deputata aderente al movimento fli ha detto :

“Non escludo che senatrici o deputate siano state elette dopo essersi prostituite”

Una frase ributtante. Una mannaia che cade sui noi donne e ci decapita indiscriminatamente tutte.

Sollevare un simile sospetto discredita tutte le donne che lottano con coraggio, fermezza  e volontà per superare l’assioma

 donna carriera = prostituzione

Ancora una volta la donna ridotta a venditrice diretta del proprio corpo

Ancora una volta, ghettizzata e resa incapace di conquistarsi una posizione per capacità e merito

Ancora una volta, affastellata nel mucchio dei sospetti e resa oggetto di dubbi

Ancora una volta, data in pasto all’opinione pubblica che nella sua logica nessuna escluderà dal calderone, onorevole o capo sala il posto occupato diventa conseguenza di baratto sessuale, merito e sacrifici finiranno alle ortiche.

Ancora una volta, lapidata sulla pubblica piazza. Poi ci scandalizziamo o ci mobilitiamo se in certi paesi tirano le pietre? Le parole scagliate alla cieca producono lo stesso effetto, anzi l’amplificano 

Simili affermazioni sono scudisci che feriscono profondamente, ancor più se  escono dalla bocca di una donna. Non si rende conto che anche lei è sullo stesso crogiolo, mercificata da un sistema di potere che concepisce la donna una “quota” ?  Rosa poi …come i nastrini che si appendono alla porta a primavera….solo che quelli non sevono a coprire una sperequazione di trattamento!!!

Correttezza vorrebbe che uno prima di far circolare delle “parole” vada dal magistrato a denunciare con nomi e cognomi chi ha barattato il proprio corpo per sedere su uno scranno con mezzi disdicevoli. L’etica non è solo una questione di comportamento personale è un modo di agire nella collettività.

Facile ritenersi immacolate

Facile scagliare fango a destra e a manca

Difficile in seguito fare distinguo. Di solito il fango scorre dove vuole, sommerge e lascia vittime senza pietà

Facile anche approfittare di un momento particolare per puntare il dito, appare un modo tardivo e ipocrita di vendere una credibilità morale per  rifarsi il trucco  “virginale”

Se è vero quanto afferma, perchè solo ora lo dice? Mi sembra una maniera partitica di evidenziare una differenza  per screditare, agli occhi dell’opinione pubblica, deputate e senatrici di altri schieramenti. Un pregiudizio che associa la moralità ad una appartenenza, molto spocchiosa e scarsamente portatrice di valori virtuosi autentici se agisce  a scapito di  altri.

Sono abbastanza grande per aver visto taluni preferire le scorciatoie e offrirsi come noccioline per fare in fretta.

Anche abbastanza cresciuta però  per comprendere una finta dirittura morale, un modo di giudicare superficiale, di pronunciare la parolina magica dell’insinuazione per sbaragliare avversari scomodi, spalancare  le porte ai beceri amanti dello scandalismo sensazionale attraverso il si dice, diffamare e subito ritrattare con una faccia di bronzo indegna del genere umano,  sbandierare la correttezza  come simbolo di distinzione e di vanto a scopi tutt’altro che meritori…. Comprendere che la vendita del proprio corpo spesso è marginale rispetto ad altro, che c’è una prostituzione molto più vile e pervertita, tollerata e considerate una normalità nel gioco dei ruoli e dove le donne c’entrano poco o nulla

E’ ora di smetterla con la manfrina che la donna usa la sua dignità per farsi largo tra la folla,  di manipolare la sua immagine privandola del suo diritto a rimanere femminile in ogni contesto,  usarla  come esca per allocchi e sprovveduti, additarla sempre  come portatrice di malcostume sociale,   farne bersaglio costante di diatribe  ideologiche e campagne mediatiche per avviare utopici cambiamenti di rotta della comunità.   

Non siedo in parlamento, non ho amiche onorevoli, non ho interessi da difendere ma ritengo una frase del genere una illazione offensiva che mi  umilia e svilisce.

Una mortificazione che rende tutte le donne sgualdrine e le appende, senza esclusioni, come salumelle promozionali nella vetrina del pizzicagnolo dove ognuno può entrare e acquistare a modico prezzo. 

 

                                       

 

 

 

 

SRANOCCHIETTI

CIAO A TUTTI
 SPERO CHE IL VOSTRO FERRAGOSTO SIA STATO UN MOMENTO DI FELICE RELAX  E VI SIATE GODUTI SOLE, ARIA PULITA E  COMPAGNIA
IL MIO E’ STATO UN TORMENTO….
SON PARTITA ALL’ALBA CON LA MIA ” GEPPA” PIENA DI ENTUSIASMO PENSANDO DI APPRODARE IN UNA OASI DOVE AVREI TROVATO UNA
NATURA INCONTAMINATA,  GODERMI UNA VISTA  STUPENDA,  PASSEGGIARE  FRA VERDI CAMPI, OZIARE
SEDUTA ALL’OMBRA DI MAGNOLIE,  PRENDERE UN PO’ DI TINTARELLA IN RIVA A UN LAGHETTO DALL’ACQUE LIMPIDE, ASPIRARE PROFUMI
CORROBORANTI, RIEMPIRMI GLI OCCHI DI COLORI
INSOMMA COCCOLARMI UN PO’  PER RITEMPRARE CORPO E SPIRITO
INVECE …
….UNA VERA SCHIFIGNEZZA!!!
 MI SON RITROVATA
IN UN ACQUITRINO INFESTATO DA SRANOCCHIETTI CHE GRACIDAVANO NOTTE E DI’
NON MI HAN FATTO CHIUDERE OCCHIO
MI HAN TOLTO L’APPETITO
 MI HAN FATTO  VENIRE L’ORTICARIA
SON TORNATA A CASA PIENA DI PUNTINI ROSSO FIAMMA
LE OCCHIAIE DA ZOMBIE…. LE ORECCHIE PIENE DI UN GRACICCHIO STRANO CHE NON SO QUANDO E COME FINIRA’
LA MIA VICINA  DICE A SETTEMBRE…LA MIA AMICA LU PIU’ IN LA…IL MEDICO NON SA…. DIPENDE DA……
ACCI…ACCI…ACCI..A…CHI ME LO HA FATTO FA DI FIDARMI….. DELLA PUBBLICITA’….
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MALGRADO  I PRONOSTICI…SPERO DI REAGIRE  E … PRESTO PASSI TUTTO…..
UN SALUTONE
DIF
><

      OPS…DIMENTICAVO DI DIRVI CHE QUALCUNO DI QUESTI SRANOCCHIETTI E’…. FRITTO…

     QUALCUN ALTRO E’GIA’ INFARINATO….. PRESTO FINIRA’ IN PADELLA!!!!

MA… fateme campà!!!!

no bavag..pngno bavag..pngno bavag..png

Legalità legalità legalità

ma quale legalità

bla bla bla

quella dei miei stivali

me so costati no occhio

de a testa da franchetta

li trovo a quattro lire

da na cinese

su na banchetta

bla bla bla

garantismo nu è legalità

legalità nu è faziosità

sopra le parti chi ce sta?

la luna le stelle i pianeti

che se ne possono fregà

tanto nu hanno da magnà

legalità legalità legalità

gracida la rana nel pantano

cra cra cra

da sto ramo nun me smovo

gli è responde lo furetto

se ribella lu grillo zighettino

gliene sona co lo vecchio

sviolino

tip tup tiptà

la cicala canterina

se sbraguglia la peppina

cic ci cic cia

il rospino ciuffolino

se sgranata il cuculino

bip bep bip ba

la civetta ribaltina

se sbrocchina la forcina

zigulì zigulà

lu pipistrello me vo fregà

lo mi futuro se vo ingoià

legalità legalità legalità

ma quale legalità

sbla sbla sbla

spaperacci e spaperocci

cantan notte e di

e nun me fan più durmì

legalità ligalitè ligalitù

bla bla blablu

34 24 17 chi sei tu?

so lu magico numeretto

che sbataccio zuccherino

a figlietto du cecchino

legalità ligalitì legalitù

si nu grandina o tira broglio

so boni pe lu lotto

va diciendo lo gigetto

nu bel terno mo te sbrocco

lega li lega là lega su

li ciancini me viengon iù

ora te schiatto e te matasso

li sonni te sciabatto

illibaraio sbarbascio

legalità ligalitì ligalitù

sblu sblu sblufufu

nu me po’ fregà de certo tu

la pultrona se sbullona

e te vien ghiù da sola

patapum patapam

legalità nu sta pe lealtà

lealtà nun fa legalità

sfarfuglia sfarfaglia

lu consenso lo ammetto

mi ce l’ho grande allocco

in quattruequattruotto

lo sgambetto te trombazzo

legalità legalità legalità

ma ndo sta sta legalità?

Ma fateme campà

sto tormentone ma proprio scuccià!

 

><

 

UN FELICE E SERENO  WEEK END  A TUTTI

di legale riposo !!!!

per chi è in partenza buonissimeissime vacanzeeeeeeeeeeeeeee

dif

><

 

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OGGI SBROCCO !!!

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Oggi sbroccoooo…..ho una di quelle giornate in cui ti girano intorno un marea di sacchi vuoti che a tutti i costi ti vogliono far credere che son pieni di leccornie, se non le vedi sei gravemente miope o una imbecilletta stronza invidiosa. Vivere in mezzo agli altri è diventato stressante, si respira un’area di precariato, di panico, di irritabilità che ti si appiccica come una mignatta vampira. Se poi svolgi un lavoro in cui sei determinante per realizzare desideri e progetti futuri è veramente un incubo. Tutti sbracciano per essere in cima alla classifica dei migliori, ognuno paventa che il suo apporto è oro fino, senza la sua collaborazione, competenza, invadenza chiacchiericcia sei arido deserto e faresti meglio a rinchiuderti nello sgabuzzino delle scope. Ti fanno un mucchio di sorrisi annuendo complici se avanzi proposte che li avvantaggia senza merito, ti scaricano fulmini e saette se ipotizzi di variare lo status per correggere una posizione illeggittima, ottenuta per vie miracolose….

 Mi mancava solo di ascoltare o leggere al volo delle “notiziole ” per completare lo

sbroccamento di questa giornata balorda:

 ….gli alti “papaveri” cedeno un pezzettino dell’orticello in cui radicano…!!!!

.ma va…

….il 46,3% degli italiani sta a casa perchè è senza soldi…!!!!

.l’uovo di colombo….

.il 31 e il 7 bollino nero…tutti in vacanza…!!!

.?????????

.fiat va in serbia a produrre… non si fida…il titolo vola.!!!!

.e gli operai italiani…. precipitano……

.flessione potere d’acquisto del 2,5%…

.questione di afa….

..cala il reddito del 2,6%……

..di chi lo ha….e chi non l’ha?…cala uguale…è statistica…….

.cade il bavaglio stampa…!!!!

.oh…qualcuno ha tagliato i lacci ….

.confermato blocco scatto pubblico impiego…!!!

.questa poi … è da 20 anni che è bloccato…..

.morto operaio romeno..!!!!

.sssss.. disturbi il sonno eterno…

.oltre 2milioni di famiglie alla fame…!!!!

. fatele cantare…gli passa….

.la camorra in abruzzo….!!!!

…..soloooo…ma se è gramigna ….

.taglio all’indennità parlamentare del 10%…!!!!!

.ééé….fusse che fusse la volta bona…umm…campa cavallo…intanto nooo… vedremo… …è da discutere…bisogna ….considerare… ….e cavilli… e parole…

…come dicevo un mucchio di sorrisi se  avvantaggi…fulmini e saette se tocchi i

…privilegi….

.nessuno è disposto a modifiche che intaccano appena appena i suoi interessi, tutti ….sono favorevoli ai cambiamenti che mandano all’aria quelli degli altri….

…io sbrocco oggi…e si….co sta roba….

.e i paventati sacrifici equamente distribuiti…????

..una vista allucinogena dei papaverini ….

.uh che prurito…fastidioso….!!!!

.dai hai vasigil no…

Sarà la calura del solleone a farmi avere le traveggole… vedo solo un mucchio di sacchi flosci…. dove sono le leccornie….sono proprio sbroccata… non le vedo perché non ho gli occhialini tridimensionali !!!!!

Ma è venerdì?..allora…

                                                 buon week end a tutti

 by dif

IPOCRISIA MEDIATICA

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Nell’ascoltare, ieri sera su la 7, l’infedele condotto da Gad Lerner le solite  analisi sull’utilizzo della donna come merce di scambio in politica, negli affari, in una certa società legata al malaffare o in talune trasmissioni televisive, mi si è rivoltato lo stomaco. Di quali donne  parlavano? Quelle che conosco io non vendono il loro corpo per qualche favorino, lottano con unghie e denti per farsi rispettare. Non  mostrano tette e culi per fare carriera, studiano, si informano, si specializzano, fanno faticosamente carriera per merito. Non nego che ci sono donne che cercano scorciatoie ma sono una minoranza. Perché mettere tutte nello stesso calderone. Perché far passare  le escort per vittime e non dire che hanno scelto liberamente di  vendere  il proprio corpo a caro prezzo piuttosto che impegnarsi in settori meno renumerativi e di maggiore responsabilità. Ovviamente non parlo delle migliaia di ragazze obbligate dalla criminalità a prostituirsi.  Perché ridurre il mondo femminile solo materia da utilizzare a scopi sessuali. Dove lo mettiamo il cervello delle donne, di tutte quelle scienziate ricercatrici ecc. che si fanno onore nel mondo. Mica provengono da un altro pianeta o sono mostri che debbono starsene in antri bui. Al solito strumentalizzazione politica per dire altro. Sono stanca di sentire la stessa manfrina sulle veline per ricamarci su sermoni di falso puritanesimo. Chi vi aspira è giusto lo faccia, se poi per arrivare prima all’obiettivo concede le sue beltà saranno cavoli suoi. Perché non si rispetta chi fa un lavoro dove conta anche il corpo e si presenta come una volgarità. Fare la velina, la soubrette, la ragazza immagine o quant’altro di simile non è mica sommatoria di due più due per dire uguale scarsa etica o  mignotta.  Perché non parlare di tutte quelle giovani ragazze belle, intelligenti e professionalmente preparate che fanno scelte diverse, ragazze che hanno sogni ed obiettivi meno eclatanti, lontani dall’apparire in un contenitore vuoto o su qualche copertina. Forse perché non producono scandalo, forse perché per farsi apprezzare devono lavorare il doppio degli uomini. Forse perché preferiscono conservare la loro dignità e non usano il loro corpo per scambi immorali. Forse perché non si lasciano corrompere dal miraggio di arrivare in vetta senza guardare dove mettono i piedi, preferiscono salire osservando bene gradino dopo gradino dove li poggiano. Ragazze che sanno distinguere il bene dal male, non temono il sacrificio, non hanno fretta perché sanno che il successo si conquista progressivamente, preferiscono assaporarlo lotta dopo lotta, impegnandosi con   determinazione, volontà e costanza per arrivare vittoriose al traguardo, e poi continuare, senza adagiarsi sugli allori, un nulla può far franare il risultato  conquistato in anni di sforzi. Donne che  preferiscono realizzarsi in settori meno provocanti, quelli  imprenditoriali, artigianali, professionali, quelle che sognano di fare il medico, le educatrici, le mamme a tempo pieno o le bariste, le fioraie, le stiliste, le coltivatrici. Vi sono  milioni di donne che fanno altre professioni,  differenti da quelle di veline,  escort o starlet, si impegnano onestamente nel lavoro, nella società, nel volontariato, nell’assistenza, in famiglia e non se ne parla mai, solo in casi di disgrazie, di cronaca nera o per motivi commiserativi. Perché? Perché queste donne non alzano gli ascolti, non producono pruriti ai cervelli ottusi e faziosi, non suscitano clamore per ore di trasmissioni televisive, non sono stuzzicanti per gossip salottieri e rivistaioli, non richiamano titoloni di mesi e mesi sui quotidiani.  Ancor più ributtante  è stato  ascoltare il modo riduttivo di trattare la donna come un oggetto ad uso e consumo del mondo mediatico, come se non avesse un’anima, una sensibilità, una qualsiasi reazione e ribellione a lasciarsi adoperare dal primo imbecille che apre la bocca o gli promette soldi, potere, visibilità, carriera  in virtù del corpo.   Perché ridurre il mondo femminile solo pettegolezzo facendolo passare per analisi della realtà, informazione, divulgazione sociologica, diritto di presentare la verità. Perché fare tante trasmissioni per deprecare l’uso del corpo femminile e usarlo nel modo peggiore ? Soprattutto non dire esplicitamente che ci sono donne che acconsentono liberamente di usare quanto madre natura le ha fornito per facilitarsi la carriera e altre che invece neanche obbligate lo fanno e spesso ci rimettono tutto anche la pelle. E gli uomini che usano il corpo e altri mezzucci allo stesso scopo dove li mettiamo, nel paradiso perché sono maschi.

Ipocrisia mediatica. Per grazia Deus era l’ultima puntata.

LA “MAMMANA” EVOLUTA

In questi giorni di polemiche pro contro la ru 486, day hospital o no, mi  è venuto su un profondo disgusto contro ogni tesi poiché mi sembra che sono tante ”mammane” che parlano di zuccheretti da far degustare alle donne  per renderle felici e spensierate   mentre si fanno una passeggiata nella selva urbana e non di un farmaco abortivo che seppur lecito, dal punto di vista legale, tralasciando ogni considerazione etica, implica  una decisione lacerante che lascia una ferita indelebile  nell’animo di  ogni donna, atea o credente, costretta a ricorrervi per sua o altrui scelta

Così ieri, mentre me ne stavo beatamente sdraiata al sole per scrollarmi di dosso il lungo e grigio  inverno, nel vedere delle splendide cavalle  che scorrazzavano libere nei prati verdi  le ho invidiate. Si, per un attimo avrei voluto trasformarmi  in cavalla per  unirmi al gruppo e galoppare spensierata assaporando, in quella cornice incantata, i profumi che arrivavano dal bosco, magari uscire dal branco per inerpicarmi sul sentiero,  oltre la radura, e  arrivare alle cime innevate della Carnia  staccando da un sistema vociante, fastidioso per le orecchie e lo spirito. Un sistema che vuole venderti concetti balordi  dicendo che ti libera da schiavitù ma in sostanza ti intrappola in altre peggiori e cerca di  assuefarti alle sue regole senza pietà, in più se tenti di avere un opinione diversa ti taccia di arretratezza e ti prende per i fondelli portando a sostegno altri paesi dove la pilloletta suggestiva sembra che giri indisturbata deliziando le donne di quei paesi, come in altri per uno sguardo sono deliziate da sassate  finché non crepano.  Chissà poi perché  non dicono mai i rischi che ogni donna corre, e chissà poi perché ritengono che questa ru 486 sia la panacea di maternità resa  indesiderata quasi sempre da ignoranza, degrado, egoismo maschile e da mancanza di solidarietà sociale. A parte maternità dovute a violenza, per il resto difficilmente una donna se ha sostegno morale e materiale ricorre all’aborto. Inoltre tutto questo gran vociare sulla sua bontà risolutoria di dilemmi vecchi quanto il mondo mi sembra un marchingegno  per risolvere velocemente un problema educativo sessuale  e minimizzare il rispetto verso l’ indole femminile, oltreché un pensiero corrente di disvalore morale  istigatore. Vale a dire che la sua prospettata soavità deglutoria in tutta sicurezza mi suona come un invito:  fate pure quel che vi pare tanto ci pensa  la mammana ru 486  a liberarvi dal dilemma figlio si figlio no” Una volta essa aveva le sembianze d’una vecchia scorbutica e bitorzoluta del paese o dell’ostetrica  compiacente, oggi, col progresso si è evoluta e modernizzata riuscendo a trasformarsi in sigla. Di certo non dimentico le migliaia di donne costrette per motivi vari ad abortire con pratiche disumane tipo infilzamenti di ferri da calza vecchi e arrugginiti nell’utero, decotti concentrati di prezzemolo velenosi più di un morso di vipera ecc. ecc.. che ci hanno lasciato la pelle fra atroci strazi. Dico che prima di tutto non dovrebbe succedere,  bisogna educare a prevenire il problema non  escogitare mezzi e mezzucci  che convalidano i comportamenti superficiali e irresponsabili, rendono l’aborto un intervallo fra un rapporto e un altro, piacevole quasi quanto gustarsi un gelato in piena estate.

Invidio proprio quelle cavalle allo stato brado, libere da catene menzognere. Quantomeno a chi vorrà  piegarle al proprio intento, con la scusa che dentro una stalla saranno più felici di quanto possono esserlo scorrazzando  in una vallata verde prima di farsi imbrigliare gli  molleranno tanti calci, ma tanti calci  da farglieli ricordare in eterno.

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Snelle cavalle bianche

Macchie mobili

Di galoppanti consonanze

Su  verdi praterie

 Superbe confluenze

Di criniere provocanti

Espressioni di bellezza

E armonia fugace

Inesauribili energie

Mobili sensazioni

D’Impossibili imbrigliamenti

Su verdi praterie 

Eccitanti

 Cavalle bianche

Frenetiche masse

nature perfette

Con volontà potenti

Molteplici battiti

Eleganti movimenti

Cavalle libere

Senza catene

Senza padroni

Espressioni viventi

Di scalpitii furenti

Cavalle bianche

Macchie mobili su verdi praterie

Concerti galoppanti

In sintonia con gli elementi

 Spettatrici di schiavitù

 infingarde

diE.P.F.

dedicata a tutte le donne che non hanno il coraggio di reagire ad un progresso schiavizzante della femminilità

NOI NON VOGLIAMO MIMOSE

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Noi donne non vogliamo la mimosa

Se all’indomani ci schiacci e bistratti

Non vogliamo la mimosa

Se come pupattole di pezza ci tratti

Non ci interessa oggi essere celebrate

Di rose e mimosa circondate

E domani sbeffeggiate e stuprate

Imbavagliate e compresse in ruoli laterali

Noi donne non vogliamo la mimosa

Farcita di doppiezza selezionata

Abbiamo lottato per ottenere una parità

Non ci basta un fiore donato

Sulla porta di un supermercato

Per sentirci accettate e inglobate

Equamente valutate nella società

Vogliamo il confronto d’identità plurale

Non un giorno da celebrare con un mazzetto di mimosa

Una serata in compagnia in pizzeria o in discoteca

A imbottire le mutande d’un bel lucido palestrato.

Che ci invoglia a scatenar le nostre inibizioni.

Non viviamo di ossessioni ma di realtà quotidiane.

Siamo impresarie familiari, operatrici volontarie.

Scienziate lavoratrici valorose a tempo pieno

Gli anelli di congiunzione della catena globale

Non un monopolio di mediocri assurdità

Noi l’8 marzo non vogliamo la mimosa

Ripudiamo d’esser sfruttate da bisness calzati.

Comandati e approntati con mazzetti profumati.

Mistificatori di lotte per minimi diritti

Non ci serve una mimosa per esser motivate.

Sentirci donne legittimate e appropriate

Ci serve ottenere dignità

Non subire l’ingiuria d’una diversità

Esser trattate come marmellate da spalmare.

Su fragranti fette biscottate

Masticate e assaporare al mattino

Ed evacuate a mezzogiorno

Come stronzate parafrasate

Da ottusi ciabattoni dell’informazione

Smemorati d’una valorosa storia nostra

Combattuta per protesta di condizione ingiusta.

Non vogliamo un rametto di mimosa

Vogliamo il diritto di avere un figlio quando ci pare.

Amministrare la femminilità senza limitazioni.

Essere ascoltate e valutate per il nostro fare.

Circolare in libertà in ogni occasione

Essere donne senza uniformi e pantaloni

Acquisire pari condizioni umane

Detestiamo ottenere un posto nella collettività.

Sfilando in passerella con le nostre beltà.

Rifarci labbra tette e culi per avere visibilità.

Essere succulenti contorni di tavole allestite

Come concessioni pianificate d’imparzialità

Negative d’un corretto diritto equiparato

Sfruttate da un sistema ambiguo e correlato

Represse e accantonate come pupe scervellate.

Noi siamo l’ossatura della nazione, la linfa dell’economia.

Il sangue che scorre sugli asfalti ogni sabato sera.

Sui muri, sui tetti, nei campi, nei cantieri, tra le ciminiere

Non vogliamo oggi la mimosa

E domani subire l’ingiuria d’una quota rosa.

Sottostare al potere di maschia volontà

Non possiamo inebriarci con olezzi

Rallegrarci la vista con dei muscoli

Non siamo semplicione da trastullo

Siamo guerriere piene di entusiasmo

Temprate da secoli di asprezza e disparità.

Degne d’entrare in ogni competizione

Sappiamo quando e come agire

Senza calpestare i diritti avversari

Non vogliamo la mimosa oggi

E domani essere guardate come aliene

Noi vogliamo l’opportunità di essere donne.

Senza emulare l’uomo per essere gradite

Siamo un universo di energia pratica

L’altra faccia di una stessa medaglia

Capace di lottare e soffrire senza aggredire

Non vogliamo oggi la mimosa

E domani subire l’onta della denigrazione

Vogliamo una mimosa tutti i giorni

Una mimosa che afferma i nostri diritti

Rifiutiamo un giorno di balzelli profumati.

Non ci interessa d’esser celebrate

Con feste, sorrisi e giornate chiacchierate

Mazzetti di rose e mimose donate

Ci risultan più fetide e indigeste delle bastonate.

Se l’indomani perchè donne siam discriminate

Non vogliamo oggi la mimosa

E domani subire l’ affronto d’una diversità.

Esser ricattate, maltrattate e scaricate

classificate femmine visionarie e arriviste

Che rivendicano un diritto approssimato

Non vogliamo una mimosa inflazionata

Distribuita come una bibita gasata

Noi donne ci sentiamo usurpate

Di un simbolo marchiato sulla nostra pelle

Da ave madri consociate delle nostre madri

A memoria di conquista ardua e valorosa

L’8 marzo non vogliamo una qualsiasi mimosa

Vogliamo la mimosa della specie egualitaria

Quella che all’indomani resta fresca e odorosa

Non oltraggia, non violenta non isola

noi donne.

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AUGURI A TUTTE LE DONNE CHE LOTTANO NEL MONDO PER LIBERARSI DI SCHIAVITU’ SELETTIVE