Profumo di Natale

luci natale

Basta fare un giretto in piazza per respirare un che di fresco che stappa il naso e decongestiona i sensi. Eh si, tra le tante ricorrenze annuali, solo il Natale porta in se quel senso di magico-mistico-che coinvolge e rianima pure i mortaccini! Strade e vetrine con le loro luminarie, le merci scintillanti, nastri e alberelli sparsi anche all’occhio più distratto o al passante più frettoloso parlano di un qualcosa che obbliga a dare una sbirciatina e a rallentare il passo. A ben respirare, l’aria sembra molto diversa, più frizzantina e meno greve, ci si sente euforici e speranzosi, maggiormente aperti agli altri. Tutto appare più colorato, vivo, come se qualcuno vi abbia immesso una polverina trasformandola in un vicks vaporubus di profumi inebrianti che insperatamente riaprono i canali dell’entusiasmo.Tutto ti coinvolge e ti trasporta in un mondo di aspettativa dove nulla e nessuno ti lascia indifferente. Dove lo ieri, con i suoi innumerevoli problemi quotidiani di tasse, tassette e cianciulle dai nomi impossibili, scompare. Dove il vicino, fastidioso e impiccione, ti appare come un benevolo amico che ti porge aiuto. Dove il potere che ti spiaccica la ragione e ingabbia nella miseria nera, con le sue mille promesse predatorie, ti pare un generoso mecenate. Dove l’odio xenofobo per il diverso diventa diritto umano, dove chiunque trova spazio per realizzare un sogno. Mi piace respirare questo mix di essenze strane. fare su e giù sotto i portici, è come fare un pieno di buon umore che ti conduce su una scia luminosa di gioiosa armonia. L’occhio, con i passi della fantasia, percorre strade vecchie e nuove, si focalizza sui valori che hanno dato e danno un senso al Natale: percepisce che sono immutabili nel tempo e nel cuore. E’ un ripetersi di una magia in cui ogni passo pare un suono che risveglia dal letargo animino; ogni bisbiglio un concerto di voci amiche dissepolte dal muro del distacco; ogni sguardo incrociato una complicità di emozioni senza barriere; ogni sorriso un amalgama di umanità; ogni gesto un aspirare la tenerezza dei tuoi amati; ogni respiro un ritrovare il Santo Bambino in se per reincarnarlo nei profumi del creato. Un giretto in piazza in questo periodo è veramente un elisir che riapre le porte olfattive, da ovunque ti arrivano ventate di odori di buono che vanno giù giù per risalire su su fresche e fragranti come le focaccine, appena sfornate, che traboccano dalla vetrina della fornaia. Nessun profumo per quanto costoso eguaglia quello del Natale.

ciambelline

 Un saluto profumato

dif

HABEMUS FRANCISCUS!

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Abbiamo il papa e che papa! È proprio vero, dove non arriva l’uomo arriva lo Spirito! Non è bello, non è giovane, ha qualche acciacco fisico ma ha in se una forza spirituale, una mitezza, una semplicità che lo rende straordinario. Mi ha colpito molto il suo porsi uomo fra gli uomini senza fronzoli e giri di parole, mi ha subito trasmesso un senso di amenità che ristora e ravviva la speranza, in un vivere complesso e caotico, che ci sarà di meglio. Sono convinta che la scelta più che umana sia divina, per vari motivi: la celerità della scelta; la colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo che ho visto volteggiare per un attimo tra la fumata nel momento che le campane di Roma squillavano in coro; per il nome, Francesco che ha scelto che in questo momento storico della chiesa suona come un fortissimo richiamo a “spogliarsi” delle ricche vesti del padre terreno che travisano, ingombrano e allontanano dai valori del Cristo per rivestirsi di quelle semplici, evangeliche e spirituali del Padre celeste che riconducono alle radici della fede, ai valori della vita e al fine perfettibile del suo cammino; per il luogo di provenienza e le origini ataviche che formano un ponte tra il vecchio e il nuovo mondo; infine per il giorno in cui è stato eletto che indica mutamento spirituale, non senza fatica e ostacoli, e riporta al quaternario divino. Penso che il nome porta in se la svolta del modo di essere vicario della parola e successore petrino, e poco importa a quale San Francesco sia riferito, anche se da umbra preferirei pensare al poverello di Assisi, ciò che importa è caricarsi sulle spalle per la prima volta un nome dal messaggio inequivocabile che corrisponde al richiamo silenzioso del popolo a Dio per riformare un sistema “ apostolico” che niente a da spartire con l’incarico di servizio alla verità pastorale universale. Mi pare che papa Francesco l’abbia ben espresso nella sua prima omelia “ possiamo essere vescovi, cardinali, preti ma se camminiamo, edifichiamo e confessiamo senza la croce siamo mondani”. Parole che ridanno un senso alla fede e prese in “prestito” fiducia in se stessi e negli altri.

Habemus Franciscus e ne sono  felice perchè ha lo spirito focoso dell’argentino unito a quello migratorio italiano, con Lui come disse Paolo II :

“L’eterno entra nel tempo, il tutto in un frammento, Dio assume il volto dell’uomo”

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Un saluto fraterno

dif

Solo favole…

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Ma davvero carini siete convinti che io possa credere alle vostre favolette? Neanche i miei nipotini ci credono più, hanno già compreso che c’è un abisso incolmabile con la realtà. Ma davvero mi fate così cogliona da bere il veleno contenuto nelle vostre promesse ? Ne prendo uno a caso: Monti. Fino a ieri tra tagli, imu e varie mi ha rivoluzionato all’estremo ribasso il mio menage familiare e oggi racconta la favoletta che toglie, abbassa, modifica. Dice che lui è il nuovo e si allea con due che da quasi 30 anni sono in parlamento. Dice che la scelta civica è per il futuro degli italiani. Quali? Ha candidato e si fa sostenere da gente solo del suo “ambiente” il pinocchietto. Favole! Preferisco quelle del Berly almeno è simpaticone e non si smentisce! Illusi. Parlate, parlate. Promettete, promettete. Ormai non vi ascolto più. Siete talmente vanagloriosi e così presi dal vostro egoismo che non vi siete accorti di quanto la gente come me è incacchiata, stufa delle vostre facce e dei vostri rinculi frettolosi quando vi scappa qualche parolina schiaccia voto. Non sapete far altro che accapigliarvi e partorire qualche spot elettorale per carpire un voto e assicurarvi un posto che faccia salire la vostra autostima e ingrossare il vostro portafoglio. Per accaparrarvi il primo posto vi date addosso l’un l’altro in modo indecente, incuranti di un minimo di coerenza e di rispetto verso chi deve mettere una crocetta sul vostro simbolo. Non solo siete parassitari improduttivi per la nazione che ci costate in modo esagerato, siete pure un cattivo esempio per i giovani che debbono affrontare per la prima volta il calderone elettorale. Le vostre scorrettezze verbali hanno raggiunto il limite, offendono l’intelligenza di chiunque abbia voglia di ascoltare per comprendere e fare una scelta consapevole.

Certo a voi non importa un cacchio se io non vi voto, mi eliminate con un spocchioso “ qualunquismo populista” Invece vi dovrebbe importare e molto perché faccio parte della massa che parla, esprime opinioni, elabora convinzioni e alla fine sceglie a chi accordare un minimo di fiducia. Se fate un giretto su fc sai quanti qualunquisti trovate ? Un sacco! Voi potete pure garantire di far volare gli asini per ingraziarvi preferenze ma non dimenticate che è la massa che decide se rischiare il suo futuro su una improbabile eventualità. Uno + fa sempre la differenza.

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Un saluto e buona settimana a tutti

Dif

UCCEL DI BOSCO….

Oggi è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Già da alcuni giorni i mezzi di informazione cartacei e visivi si sono sprecati a dire la loro, a snocciolare una serie di dati, formulare ipotetici scenari delle cause di violenza sulle donne a volte così ridicoli da tramutare un atroce problema in un pour parler salottiero da ingrassa polli , dire tanto cambiare niente. Riflettendo lo stomaco mi si rivolta e mi vien da piangere. Si, da piangere rabbiosamente. Perchè? Perchè donna. Domani tutti sti opinionisti, analisti, politicanti e chi ne ha più ne metta – sfrutta occasione del giorno per promuovere il suo tornaconto- saranno uccel di bosco. Come al solito il gran dire cesserà e nessuno di quelli mi salverà! Nessuno eviterà a me o un’altra mia amica, sorella di questo pianeta da pugni, schiaffi, bastonate, calci, sevizie, mutilazioni, umiliazioni, privazioni, dileggi, persecuzioni, abusi di ogni genere che una volta su due conducono all’obitorio.

Purtroppo la violenza definita impersonalmete di genere, come se chi la subisce non avesse un volto, un nome, una storia, è l’unica pecularietà che accomuna il destino globale delle donne. Sbagliato pensare che sia un problema di oscurantismo culturale o sia espressione di ceti emarginati. La violenza sulle donne non ha confini e non conosce differenze di condizione religiosa economica sociale. Si abbatte sia sulla donna per così dire che vive ai piani bassi sia su quella che vive ai piani alti della società. Essa sale e scende dalle trombe delle scale notte e giorno e come una piovra famelica ghermisce, martoria, ingoia la sua preda. Donne inermi e indifese per lo più tra i 16 e i 49 anni. Solo nel nostro paese quest’anno ne ha già ingoiate 116 e nessuna celebrazione o disquisizione una tantum annuale le ha strappate dai suoi micidiali tentacoli.

L”adrenalina mi sale a mille, se ci penso! Tanto parlare per niente mutare!

Oggi si parla, si sfila, si appella e ci si scartabella e domani un’altra finirà al creatore, altre subiranno sevizie morali e corporali, altre avranno la loro razione giornaliera di percosse che frantumano la loro anima, spinano il loro corpo, poltigliano la loro volontà! Che facciamo per evitarlo? Celebriamo!

Sarebbe ora di passare da una giornata mercifera a qualcosa di concreto. Almeno iniziando a ratificare la convenzione di Istambul che si articola in tre punti fondamentali :Prevenzione, Protezione, Perseguibilità. Al momento dei 10 paesi che servono per farla entrare in vigore solo uno l’ha fatto, ironia dell’ironia un paese a maggioranza islamico : la Turchia. Gli altri 9 paesi? Uccel di bosco

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Un abbraccio senza confini

dif

100.000 bambini!!!

Non riesco nemmeno a figurarmeli 100.000 bambini tutti insieme. Per quanto mi sforzo di concretizzare una immagine niente mi appare, lo schermo del mio pensiero rimane vuoto.

Provo a pensare a una città, più grande di 15 volte il posto dove vivo, in cui improvvisamente per uno strano scherzo del destino la popolazione ha una età massima di 11/12 anni. Non riesco a figurarmela per l’assurda innaturalezza della cosa. E poi, come posso riuscire a visualizzare 200.000 occhi che si guardano attorno per comprendere come organizzarsi per sopravvivere, se per un solo bambino che vedo in giro da solo, il cuore già mi corre a mille? Potrei riuscirsi se mi illudessi che sto sognando, vivendo una strana favola, assistendo all’allestimento di una fiction fantascientifica, altrimenti non sopravviverei allo strazio.

Eppure devo visualizzarli, questa città di giovanissimi già esiste, i 100.000 bambini non sono una invenzione della mia fantasia, come denunciano gli operatori di Save the Children è una tristissima realtà dovuta all’immane tragedia sismica che l’11 scorso ha colpito il Giappone provocando uno tsnami, senza precedenti nella nostra memoria recente. Ma è una realtà tanto dura da inghiottire che incosciamente rifiuto di renderla tangibile per non trasferirla nei miei occhi di madre. Tutti quei visetti dai grandi occhi a mandorla composti, taciturni che senza ricorrere a pianto e crisi di panico guarda, osserva, aspetta con tranquillità un qualunque aiuto per mangiare e bere, aspetta con la calma e la saggezza di un illuminato filosofo che il peggio passi, mi provocano una fitta acuta al petto, un dolore sconvolgente che mi chiude qualunque pensiero. Un popolo di più 100.000 piccoli sfollati, orfani o dispersi dai loro genitori credo che anche alle pietre strappano sentimenti di sbalordimento e sofferenza. Quello che mi stupisce, mi affascina e mi fa riflettere è il loro atteggiamento, un vero esempio che vale più di tanti discorsi. I bambini che si vedono in foto e video di notiziari, giornali e cronache varie sul disastro quasi apocalittico che ha devastato gran parte del loro paese, cancellando terre, case, vite, futuri, li ha strappati con repentina violenza agli affetti e alla quotidianità, mantengono un contegno incredibili. Direi che sono una vera lezione di dignità per certi “ nostri sapientoni” che imperversano a dire la loro sulla tragedia e nemmeno si fanno scrupolo di rispettarli ma li strumentalizzano, approfittano della loro drammatica sciagura per farci i loro “comizietti” propagandistici. Tanto sono ripugnanti questi grassi sputatutto che mi diventa perfino difficile commentarli, quanto invece mi appaiono ammirevoli e degni di massimo rispetto e considerazione i piccoli esserini che seri e senza strombazzi, sopportano disagi su disagi, al limite della sopportazione umana.  Ancor più li ammiro se penso che a me il solo immaginarli nei rifugi o in strada senza più niente e nessuno mi manda in tilt. Ragionando sul loro atteggiamento oltre che incredibile mi sembra come se se nel loro DNA già fosse stato previsto e scritto un evento di proporzioni gigantesche, un po’ come si leggeva negli occhi e nell’atteggiamento dei bimbi di Haiti. Di sicuro non è un atteggiamento che scaturisce all’improvviso ci vogliono anni e anni per trasformare e educare un popolo a reagire con ordine e autocontrollo agli imprevisti e a volte non basta, credo che in questi bambini ci sia qualcosa in più, come se lo spirito buono e saggio di anni di storia fosse sceso in loro, cristianamente direi che in loro è sceso lo Spirito Santo. Quello che è il respiro di Dio e, come dice San Paolo porta i doni di calma, pazienza, autocontrollo. Per meglio dire credo fermamente che il Paraclito cioè: lo spirito avvocato, soccorritore, difensore, consolatore aleggi nella tragedia, sia in mezzo a quei 100.000 bambini e opera attivamente, sia attraverso Save the Children sia in tutti quanti faranno qualcosa di concreto per aiutare questo piccolo popolo di bambini a uscire dal trauma di una catastrofe che solo pensarla fa rabbrividire. Non mi importa se chi leggerà mi prenderà per pazza ma credo anche che quanto avvenuto in Giappone sia un avvertimento, un piccolissimo “assaggio”apocalittico, annunciato dalla Vergine di tutti i popoli. Anzi sono certa perchè investe i quattro elementi della natura: terra, acqua, fuoco, aria,  perchè Lei è li, è apparsa nelle fiamme della prima esplosione, perchè il popolo bambino rappresenta il monito, la parte pura della salvezza che può impedire avvenimenti impensabili a mente umana. Infine perchè avvenuta  in Giappone, l’unico paese al mondo che ha subito l’esplosione della bomba atomica, frutto della follia umana e di tutti i suoi peggiori difetti e debolezze.  Al momento non vado oltre ma ci tornerò. Intanto mi auguro, per me i miei figli e il resto del mondo, che chi regge le sorti temporali del pianeta comprenda e vada aldila di ciò che comunemente crede, per meglio dire non riduca sisma tellurico e tsunami come un fenomeno casistico straordinario nella virulenza  ma ordinario nell’accadimento.  Come non riduca quanto avviene in nord Africa e in Medio Oriente un fenomeno frutto di legittima rivendicazione popolare per liberarsi da dittature e ottenere diritti e democrazia, seppur il problema c’è, quanto avviene non è scattato per le condizioni secolari subite dalla gente e non porta in se il soffio del vento di giustizia e diritto. Spero che i “potenti” usino testa e cuore, ossia i doni che hanno ricevuti dallo spirito, non sono legati al credere ma all’essenza umana, quindi dati a tutti per utilizzarli e non per farli ammuffire o adoperarli solo a scopi di profitto egoistico di puro stampo materialista- imperialista- antiumano, solo così sapranno vedere la luce della verità. Quella che possono vedere negli occhi limpidi dei bambini seduti tra le macerie di un cataclisma.

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 Una preghiera per tutti i bimbi e le sorti del mondo senza dimenticare un offerta di vile denaro.

 Un saluto a tutti quelli che passano

dif

la foto l’ho scaricata dal web ringrazio il suo legittimo proprietario

SVEGLIATEVI!!!

Se qualcuno crede che quanto sta succedendo nel nord Africa e in Medio Oriente è frutto di reazioni spontanee della popolazione civile per rovesciare regimi autocratici si sbaglia di grosso. Se non sapessi quello che so, anch’io esulterai per le ribellioni scattate quasi in simultanea in Tunisia, Egitto, Algeria, Libia ecc. Esulterei perchè amo la democrazia, la libertà di espressione e di pensiero, aborrisco ogni forma di regime basato sul sopruso e la violazione dei diritti umani. Anzi, griderei a tutta forza: non mollate! Ma non posso farlo. Non posso proprio esultare. Quanto sta accadendo non è casuale e non nasce da una sollevazione di un grido eroico antipaura “avanti popolo alla riscossa” propagatosi fulmineo attraverso internet. Non c’è dubbio che le popolazioni di quell’area del mondo, e oltre, da tempi immemori non hanno libertà, democrazia, condizioni minime di vivibilità, ma chi ha fatto scattare la scintilla rivoluzionaria non è motivato da aspirazioni a cambiare lo stato di asservitù del popolo, mira a ben altro. Nelle analisi dei fatti, frammentari e scarsamente trasparenti circolanti, ho sentito dire che è una Jamaharya di sete di libertà e che la gente, anzi i giovani di quei paesi, finalmente hanno preso coscienza dei valori democratici e hanno irrotto nel giogo oppressore per costruirsi il proprio destino. Ma i fatti dell’altro ieri accaduti ai giovani dell’ Iran smentiscono queste tesi. A tutt’oggi non mi pare che le grida di esultanza di analisti frettolosi di allora siano addivenute una realtà. Non lo sarà neppure stavolta. Siamo invece all’inizio del “colpo grosso” e se le “menti” eccelse non si lasciassero condizionare dall’impeto delle breaking news lo comprenderebbero all’istante e non direbbero tante castronerie. Purtroppo le poche voci dei lungimiranti finiscono nel calderone della corsa alla notizia dell’ultimo secondo che serve alla visibilità di quotidiani e altri mezzi di informazione. Infatti a destra e a manca per cibare la propria fame ossessiva di essere i primi a riportare le “ novità “ mandano a farsi friggere il buonsenso di verificare video e notizie.. Quasi tutti sorvolano sul fatto prioritario che quelle novità diffuse con leggerezza sono legati a uomini donne e bambini, speculano su esseri umani che soffrono e sono in condizioni tragiche pur di battere la “concorrenza”. La notizia è legge regina che scandisce tempi, fatti e regole. Un vero paradosso egoistico e mistificatorio del diritto di cronaca. Quello che in me suscita apprensione però è ben altro, è l’ottusità di certi “vertici” che pensano di risolvere il tutto con sanzioni e di altri che con un “no fly zone” credono di arginare un problema di emergenza circoscritto al “sanguinario” di turno. Sono convinti insomma che cadute le teste dei vari Mubarak, Ben Alì, Gheddafi ….cadranno tutti i laccioli di regimi dispotici, venti nuovi investiranno le popolazioni che saranno libere, potranno godere di diritti, avere governi esecutivi democratici e progressisti Ciechi, ciechi e stolti. Ma quali venti nuovi! Sono vecchi. E’ da anni che spirano, ora sono diventate raffiche violente mirate a demolire quei baluardi, seppur vaghi e traballanti, che impedivano alle zaffate di arrivare al vero obiettivo di tutte queste rivolte. Sono i nostri territori, le nostre democrazie, le nostre radici a essere in pericolo Come si fa a non comprendere che non è un caso, a credere che la marea è salita per un onda anomala dei social network, animata da desideri di legittima libertà di giovani e non dovuto a una precisa strategia, a non capire che la scintilla è venuta da un fuoco scatuzzato dalle ceneri di una crisi finanziaria globale nel momento che aveva raggiunto nella condizione di estrema indigenza popolare un potenziale dinamitardo. Era tutto congegnato, architettato ad hoc per erodere un sistema divenuto troppo morbido e occidentalizzato. Possibile che non venga in mente che oggi i mezzi disponibili permettono di arrivare in tempi fulminei ovunque, consentono una manipolazione raffinata della comunicazione con la quale si può abbattere in modo subdolo ogni difesa territoriale, stravolgere i difficili equilibri tenuti in piedi dalla diplomazia? Bacucchi…le guerre non si fanno più con i mezzi di ieri! I venti nuovi che credete portatori di pace libertà e democrazia non sono altro che venti conquistatori camuffati. Appena i vostri venti avranno spazzato le varie teste, capirete, sarete costretti a capire. Come madre preferirei vedere le cose come ascolto e leggo, vorrebbe dire che tutto andrà bene, che i timori dovuti a quanto so, passata la bufera di una ciliegia tira l’altra spariranno e niente spunterà all’orizzonte. Non posso farlo. Mi auguro solo che qualche testa internazionale che conta non rimanga cieca e sorda, si accorga che non basta togliere dai piedi del popolo libico Gheddafi, o da altri il dittatore che impera, c’è urgenza di guardare oltre, capire chi e in nome di che qualcuno ha messo sordidamente in moto la macchina. Forse, e ripeto forse si potrà evitare quello che è veramente nel vento. Quello che mi fa rabbia è che la nostra classe politica ossessionata da come far fuori il premier si è fissata sul baciamano e con questo spot non ragiona come converrebbe, come dovrebbe in una situazione di emergenza cruciale per il nostro futuro. Presa com’è a ricordarsi del cavaliere dimentica che siamo il bocconcino agognato a un tiro di schioppo. Vorrei dir loro svegliatevi, finitela di essere assurdi. Ma ormai sono una purea, non possono afferrare quello che inneggia il vento, a malapena possono farfugliare che questa vasta crisi é una questione spazza regimi che si è acutizzata in modo efferrato in Libia. Inutile sperare. Per dirla con O. Fallaci: “ le Cassandre parlano davvero al vento, e nonostante le loro grida di dolore i ciechi rimangono ciechi, i sordi rimangono sordi, le coscienze svegliate si addormentano presto.”

Accidenti e arciaccidenti, doveva capitare proprio a me di essere depositaria di certe confidenze da cassandra!

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In attesa che qualcuno si svegli….buon fine settimana
dif

NON BASTA UNA GIORNATA

Non credo tante alle celebrazioni giornaliere, specie a quelle sui temi di diritto umano, a mio parere sterile strombazzamento di 1giorno che non risolve nulla in quanto negli altri 364 gg messa a posto la coscienza di aver richiamato l’attenzione su un grave illecito, tutto rimane tale e quale, nessuno o quasi agisce in modo concreto per eliminare le violazioni  fisiche o morali. Da donna però che mai dispera sulla possibilità che un giorno nel mondo ci sia maggiore equità per tutti e, nessuna donna sia soggetta a subire orribili soprusi, da parte di nessuno e per nessuna ragione, mi sembra opportuno non ignorare

la giornata mondiale contro la violenza alle donne “

Si celebra giovedì 25 novembre e in tutto il mondo sono previste iniziative di vario genere, indette da organizzazioni umanitarie e non, con tanta enfasi oratoria e scarsi fatti a seguire per cui a poco servono, anche se qualcuno dice parlarne è già qualcosa.

Alcuni credono che la violenza subita dalle donne sia un fenomeno sociale e di costume legato all’ignoranza, al sottosviluppo economico e culturale, appartenga agli strati della popolazione malavitosa o quantomeno con scarsa sensibilità e moralità, talvolta legata a credenze locali o religiose.  Niente di più falso. Infatti se così fosse non si comprende come mai non passa giorno che la cronaca non registra casi di donne uccise, seviziate, stuprate, oggetto di stolking, imprigionate, schiavizzate e tenute in condizioni di asservimento morale e fisico in paesi che vantano decenni di civiltà e democrazia, con leggi e leggine che in teoria dovrebbero tutelare le donne. Proprio nei cosiddetti paesi moderni, evoluti, maggiormente acculturati e ricchi il problema aumenta di giorno in giorno, in certe città essere donna è un vero e proprio handicap, limita enormemente l’autonomia, costringe a vestirsi in modo impersonale, restare in casa negli orari considerati a rischio, come se non bastasse in certe metropoli obbliga a trasformare la propria casa in fortino da carcerati.

Chiaramente la violenza sulle donne è un problema che esiste e persiste in tutte le culture e in tutti i sistemi più o meno democratici e grava tantissimo sulla libertà femminile sotto ogni punto di vista.

Spesso si crede che il fenomeno non ci riguarda, che è lontanissimo da noi, impossibile che avvenga nel proprio quartiere, che qualcuno che ogni giorno frequenti o incontri al parco ti stupri, altre ancora, e è la peggiore, che la causa della violenza subita deriva da un comportamento diretto della donna, come dire: se è successo se l’è voluta! Invece la violenza sulle donne è un malcostume comune alla prepotenza, all’egoismo e alla scarsa importanza che si attribuisce al rispetto verso l’altro. Infatti non c’è differenza sociale o status personale che impedisce di violare i diritti più elementari degli individui inermi, uomo o donna o bambino che sia. Tanto è vero che gli atti peggiori di violenza maturano in famiglia, proprio nel luogo dove la donna si sente protetta, le sembra di avere la sicurezza che nessuno la sfiorerà. Spesso è proprio quel nostro vicino tanto gentile, perbenino e ritenuto integerrimo a picchiare brutalmente la propria compagna, a sottoporla a abbietti ricatti e nel caso peggiore a ucciderla facendoci cadere dal pero con: ma come… un professionista..tanto sensibile…chi l’avrebbe sospettato ecc. ecc.

Ma perché le donne subiscono violenza da mariti, fidanzati, datori di lavoro, padri, figli e così via. Perchè sono deboli e incapaci di reagire? No assolutamente no! Le donne sono in grado di difendersi e di reagire, anche di cambiare il mondo se vogliono ma debbono decidersi. Se aspirano alla dignità, al rispetto, ai diritti paritari debbono combattere anche le proprie debolezze. Devono denunciare marito, fidanzato o datore di lavoro, rifiutare chi le manipola a scopi pubblicitari, rifiutare gli spot in cui sono umiliate, rifiutare di ritoccarsi per soddisfare l’apparire, rifiutarsi di spogliarsi per compiacere la vista maschile, rifiutarsi di sorridere a chi le maltratta, rifiutare chi le vuole belle e oche, rifiutare chi le obbliga a concedersi per sedersi nei palazzi del potere tanto per mascherare di essere progressisti, poiché la violenza fisica è tragica, ti uccide, stupra, strappa la pelle, ti rompe le ossa, ma la violenza psicologica è peggiore, ti annulla ti rende una zombie vivente e per giunta complice, si vittima e favoreggiatrice se non denunci, non scappi, nascondi, assecondi, approfitti del malcostume maschile per ottenere quel che ti spetta di diritto.

E’ ora che la donna non dica più questo non lo voglio e poi si asserva in privato e in pubblico ai dettami maschilisti, è ora che non rinuncia a combattere i poteri forti perché composti da uomini.

A tal proposito mi sorgono spontanee  delle domandine:

Come faranno le donne a conquistare il diritto di non subire molestie in famiglia se nascondono scusano, si vergognano di denunciare chi le viola intimamente e le insulta nell’animo perché spesso quando trovano il coraggio di farlo vengono ritenute inattendibili o subiscono l’onta del dubbio?

Come faranno le donne a non essere usate diventando farcitura di panini da fast food se non dicono no all’uso improprio del proprio corpo quando chi rifiuta viene messa al bando, il che significa non lavorare più in quel settore, perdere anni di sacrifici?

Come faranno le donne a far imprigionare chi le molesta se non si ribellano a sentenze di condanna in cui il molestatore è un fuori di testa ma non lo fanno curare come incapace d’intendere e volere, vedi caso hunziker?

Come faranno le donne a non essere schiave di pregiudizi se ritengono che il proprio padre ha il diritto di bastonarle, un familiare molestarle, il proprio uomo considerarle una proprietà d’uso 24 ore su 24?

Come faranno le donne a sopprimere la giornata contro la violenza se non iniziano a fare squadra, a superare il concetto del se per contrastare unite chi viola i loro diritti di donne, madri, lavoratrici, professioniste, le rende oggetto di piacere sessuale, pure fattrici di figli, corpi da mostrare in tutte le salse per aumentare potere, share, affari???

Non basta una giornata a eliminare la violenza, a far si che ogni giorno, ogni minuto una donna non sia vittima di prepotenza, subisca soprusi d’ogni genere, basta guardare le statistiche, c’è da rabbrividire. Se continua così, ci vorranno decenni di giornate. Senza la volontà collettiva di contrastare questo turpe scempio che da tanto opprime le donne e ne fa vittime di atroci delitti, i diritti equi e di tutela saranno un miraggio celebrativo annuale, le donne continueranno a subire.

Solo le donne possono eliminare l’ingiustizia, diventando un muro compatto antiviolenza salveranno se stesse, figlie, madri, amiche, e, renderanno la giornata antiviolenza da strombazzamento sterile di una dignità violata, storica conquista di un diritto dovuto

Solo iniziando a essere una squadra compatta e determinata a livello globale le donne riusciranno a godere quei diritti legati alla loro natura, a non essere ridotte un corpo ad uso e consumo d’un padrone sia esso padre, marito, società, capo, stato.

Per concludere, non voglio apparire critica o ridurre il problema un fatto di donne, ossia sbrighiamocela fra noi, assolutamente no. Ritengo che qualunque riforma o progresso nel diritto umano richiede una concordanza di intenti territoriali e extraterritoriali, ma siccome il potere globale al 98% risente di una cultura nella quale il ruolo della donna è secondario, tantè che nel nostro paese si invocano le quote rosa e non quelle azzurre per sedersi in parlamento, come se fare politica fosse un diritto riservato ai maschi e concesso in beneficio temporaneo a una piccola rappresentanza di donne, e, francamente mi pare proprio un modo settario di applicare i diritti. Beh, credo che noi donne non possiamo aspettarci grandi cambiamenti! Se vogliamo che la nostra condizione cambi l’unica alternativa è di eliminare i separatismi, diventare una flotta di corazzate da sfondamento. Certo alla luce di fatti odierni mi pare che a volte ci diamo la zappa sui piedi e sarà difficile arrivare a eliminare almeno la brutalità morale, anche se da ottimista confido. Mi auguro che non ci vogliano giornate celebrative per eliminare le ingiustizie che da troppo le donne subiscono in ogni parte del globo, anzi che non ci voglia nessuna giornata per ottenere il rispetto dei diritti. Anche se francamente dubito, mi pare che le “giornate a tema” crescono fitte come i funghi ma si riducono ad “abbuffata”giornaliera di gravi tematiche umane.

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E questa cos’è

arte pubblicitaria, provocazione, ironia, messaggio educativo, cultura, progresso, rispetto, diritto?

Per me

Solo “lurida” violenza alla dignità femminile

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NON BASTA  UNA GIORNATA PER ELIMINARLA

dif

 

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DEVE ESSERE L’AUTUNNO

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Deve essere il cielo grigio, le foglie che mulinellano e poi cadono a terra come ali di farfalle trasformando il mio giardino in un quadro impressionistico a farmi recepire in modo curioso e impertinente certe notiziole.

Si, devess’essere l’atmosfera autunnale che mi impedisce di comprendere come, in un grande paese dalla millenaria cultura, a qualcuno venga in mente di definire la scelta di un comitato di assegnare per il 2010 a Liu Xiaobo il nobel per la pace “scandalosa provocazione paranoica “

Devono essere le foglie che si staccano dai rami a confondermi se credo che qualcuno in quel grande paese si è adoperato ossessivamente per non far trapelare sul territorio la notizia dell’affronto, ha oscurato tutti i mezzi di informazione, invece che plaudire con orgoglio ha messo agli arresti domiciliari la moglie. E’ proprio buffa sta cosa, un premio nobel mica lo prendono tutti, in tanti lo sognano ma pochi lo ottengono e qualunque paese dovrebbe esultare se un proprio “figliolo” viene insignito di tale prestigio.

Si, deve essere il turbinio delle foglie se mi prude il naso e mi par che in quel paese ci sia una grande muraglia che impedisce alle idee di circolare con libertà e misconosce i più elementari diritti umani. Forse con l’autunno ho una digestione lenta se mi pare che c’è una cecità a tempo: vede la potenza economica in espansione di quel paese e non vede la brutale e disumana repressione di qualunque libertà che esercita.

Devo prendere la citrosodina.

Eh si, mi ci vuole proprio sennò l’acidità mi offusca la comprensione e mi par di vedere gente, compresa me, che urla :“ no pena di morte a Sakineh”e il giorno dopo muta come una triglia se in altri “civilissimi” stati altre donne e uomini vengono giustiziati.

Mea culpa, mea culpa, da sempre sostenitrice che nessun uomo o stato ha il diritto di punire un reo tirandogli pietre, mettendogli una corda al colla, facendogli una puntutrina, sparandogli un colpo alla testa o …. mi è stato facile cadere nel trappolone di una fanfara mediatica e credere che il dissenso contro la pena di morte era universale e non circoscritto a un “turismo per caso”.

Deve essere anche la prima nebbiolina delle valli padane ha rendermi stomachevole il continuo turbinio delle notiziole su un certo “orco” in arene, su due più due meno due, sul cinque o alle diciassette.

Stavolta però non mi indigno e non mi irrito, evito il trappolone mediatico che mi farebbe dire:

“ cervelloni, disquisitori, psicocriminologi, sministrelli informatori, sfogatoi di buchi neri, branditori di certezze, investigaintenzioni, certificatori del perchè, per come per quando è inutile che sviscerate le budella dell’orco per mostrare l’orrore del misfatto, una settimana prima avevate sezionato indecorosamente proprio quella creatura innocente che volete cavare dal pancione. Il vostro parlottio salottiero più che informazione mi sembra orrida ostentazione”

Eh no, non cado nel trappolone!

Per digerire l’orrore delle notiziole autunnali che mulinellano più numerose delle foglie, sono più grigie del cielo come quella di quattro bare coperte da una bandiera, sbarcate stamani all’aeroporto fra lacrime, sofferenza, visi affranti e visi di circostanza, orrore di una missione di pace che ha fatto saltare in aria altri quattro giovani, non basta la citrosodina, mi serve altro.

Qualcosa che mi faccia scaricare a terra rabbia e dolore e mi tolga la nausea autunnale.

Devo muovermi, camminare.

Ho trovato, vado alla cantina a prendere un po’ di mosto per fare i “sughi”

Fuori le foglie mulinellano, gli alberi si spogliano, il cielo è grigionero, ma con la tv spenta tutto mi sembra una delizia mentre mi sbafo una coppetta del mio budino di uva.

Provare per credere, è semplice prepararlo, vi lascio la ricetta:

Procuratevi un quarto di succo d’uva ( mosto) nero o bianco è indifferente; mettetelo in un pentolino con 2 cucchiai di farina e 2 cucchiai di zucchero; mescolate bene per evitare grumi; ponete sul fornello e mescolando portate a ebollizione; tre quattro minuti di cottura e poi togliete dal fuoco; lasciate raffreddare 10 minuti poi versate in una o due coppette e ponete in frigo, se vi piace freddo. Un’oretta ed è pronto da gustare.

Il budino d’uva, o sughi oltre che delizioso è un’ottimo ricostituente e si conserva benissimo in frigo. Potete farne una quantità diversa moltiplicando le dosi.

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 Avete assaggiato? Non è una delizia per togliersi l’amaro in bocca?

gradevole settimana a tutti

dif

UN PALLONCINO PIENO DI VITA

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OGGI E DOMANI VOLONTARI DI “SAVE THE CHILDREN “DISTRIBUIRANNO NELLE PIAZZE DI: MILANO, VERONA, MODENA, TORINO, ROMA , SASSARI, CAGLIARI, CASERTA, NAPOLI E SAN BENEDETTO DEL TRONTO UN PALLONCINO ROSSO CON SCRITTO “SAVE ME”

 

CORRIAMO TUTTI IN PIAZZA A PRENDERE CON GIOIA UNO DI QUEI PALLONCINI E TENIAMOLO BEN STRETTO IN MODO CHE NON CI SFUGGA E VOLI FRA LE NUBI PERCHE’:

 E’ UN  PALLONCINO ROSSO DAL VALORE INESTIMABILE

CONTIENE UNA VITA

DENTRO NON HA ELIO O ARIA MA UN BIMBO. UNO DEI TANTI BIMBI CHE HA BISOGNO DEL NOSTRO AFFETTO E DELLA NOSTRA SOLIDARIETA’.

UNO DEI PIU’ DEGLI OTTO MILIONI CHE OGNI ANNO VOLA IN CIELO PERCHE’ NON HA UNA MANO CHE LO TIENE BEN STRETTO, LO NUTRE, LO CURA DA MALATTIE BANALI, GLI OFFRE LA POSSIBILITA’ DI CRESCERE, DI SVILUPPARE LE SUE POTENZIALITA’ DI UOMO O DONNA, DI ADOPERARSI UN GIORNO A CAMBIARE IN MEGLIO IL MONDO, SPECIE QUELLO DI CERTE AREE GEOGRAFICHE STRETTE NELLA MORSA DELLA FAME E DEL DEGRADO DOVUTO A EGOISMO, INDIFFERENZA, SFRUTTAMENTO.

FORZA AMICI E AMICHE

ANDIAMO A CERCARE IL NOSTRO PALLONCINO ROSSO, NON ASPETTIAMO CHE CE LO OFFRANO, NEL FRATTEMPO UN BIMBO SALE, SALE E NON TORNA PIU’ GIU’

BASTA UN GESTO PICCOLISSIMO PER SALVARE UNA VITA

GRAZIE A TUTTI DI CUORE

DIF

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Segnalo:

L’obiettivo di “ EVERY ONE “è quello di salvare la vita entro il 2015 almeno a 2.500.000 di bambini. Da oggi, fino al 7 novembre per sostenere concretamente il progetto di Every One sarà possibile donare 2 euro inviando un SMS al 45503 o chiamando lo stesso numero da rete fissa. Ognuno può donare anche 5 euro attraverso le casse dei negozi OVS Industry sparsi in tutte le Province italiane, si riceverà il palloncino rosso e la card Save The Children.
I fondi serviranno per finalità di salute e nutrizione in Egitto, Mozambico, Etiopia, Nepal e Malawi. Distribuire micronutrienti, supportare economicamente le famiglie disagiate, esportare sistemi agricoli di coltivazioni in grado di produrre cibo in quantità a costi adeguati alle comunità più povere.

Diritti e non pietre

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Tutto il mondo è mobilitato per impedire, in Iran, la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani rea di adulterio, almeno pare.

Se, come ho letto, non ha più il marito mi chiedo dove sta il misfatto o la colpa.

Chi ha tradito se è vedova? Il fantasma del marito? Possibile che esista in certi paesi una clausola matrimoniale che vincola una donna a rimanere fedele a vita allo sposo anche se per assurdo questi spira un attimo dopo la celebrazione delle nozze?

E se ha commesso adulterio perchè si punisce solo la donna e non anche l’uomo? E’ altrettanto colpevole. Anche lui ha violato le regole. Sapendo che una vedova non può aver rapporti intimi con altri, se non con il fantasma dello sposo, non doveva neppure avvicinarla!

E, questa sarebbe la tanto decantata libertà delle donne islamiche….

Ossia il rispetto consiste di non farla lavorare in miniera e poi frustarla a sangue davanti ai figli, lapidarla sulla pubblica piazza pur essendo sentimentalmente libera, negargli il minimo diritto di amare, di esprimere una idea, di vestirsi come gli garba, di andare dove vuole e con chi vuole, essere semplicemente se stessa con diritti e dignità paritari all’altro sesso?

Francamente c’è da vomitare per mesi e mesi al solo pensiero!!!

In confronto il mal di pancia che ho e non accenna a passare è niente.

Purtroppo mi è venuto i giorni scorsi nel vedere l’ ammucchiata di ragazze immagine (quale immagine??? e di chi???  non so…proprio…) Complice la crisi e la voglia di apparire ingaggiate per quattro spiccioli, per una scenografica messa in scena  di  lezioni pro convertitive  alla fede islamica,  tanto per  assecondare i capricci di un “tale”  in visita amichevole nel nostro paese,  con le tasche piene di sghei da investire e contrattini da distribuire come volantini  promozionali di “commercio equo solidale”

Sembra che tre ragazze,  estasiate dalla lampo lezioncina, si sono convertite. Sempre sia vero, “l’illuminato”  gli ha  spiegato a cosa vanno incontro?

Gli ha detto che mettendosi il chador in testa perdevano qualunque diritto e non avrebbero avuto più neppure la libertà di starnutire? Oppure gli ha raccontato che son favolette inventate dai nemici dell’islam.

Gli ha detto che potrebbero essere una futura Sakineh?

Non credo.

Non credo neppure siano consapevoli della loro scelta ma anche se lo sono penso che hanno barattato tantissimo per ottenere niente che non sia umiliazione. Gli auguro comunque di no, soprattutto di non finire sulle prime pagine dei giornali per vicende simili a quella attuale o dovute alla diseguaglianza di diritti tra uomo e donna che esiste in certi paesi.

La morte è sempre tragica ma morire a sassate penso sia una atrocità imparagonabile a qualunque forma di giustizia punitiva umana.

Chi scaglia le pietre non è degno di essere considerato umano e qualunque stato nel suo ordinamento legislativo ha una legge che consente una simile condanna non può essere ritenuto civile, men che meno democratico.

Mi domando perchè non ci si dissocia da stati che ancora praticano la pena di morte, non si strilla per farla abolire in ogni angolo del pianeta.

Come mai, politici, stampa, opinione pubblica si mobilita e insorge a cose fatte, non combatte per prevenire simili condanne, rigettare l’assurdità di leggi e costumanze barbare.

Non si indigna con la stessa foga di quando c’è una notizia da far circolare e non urla sempre per far si che i diritti umani delle donne, dei bambini e in generale siano rispettati.

Ben vengano oggi mobilitazioni..striscioni..fasci di fiori.. finte lapidazioni…appelli…firme…interrogazioni e chi ne ha più ne metta se servono a salvare Sakineh ma tutto questo tam tam francamente a me suona di traverso e un tantinone ipocrita e ritardato.

Non voglio apparire insensibile e controcorrente ma al solito tutti si danno da fare per conquistare l’alloro del più indignato a vicenda esplosa e poi silenzio e indifferenza regnano assoluti.

A parte qualche rara voce che finisce sempre nel pozzo di San Patrizio stampa, politica e opinione pubblica insorge quasi sempre in extremis.

Quante altre Sakineth ci vorranno per eliminare dal nostro pianeta pena di morte, condanne assurde, violazione dei diritti e in particolare quelli delle donne?  

Quando il mondo si mobiliterà non per impedire una singola condanna a morte ma tutte le condanne a morte? 

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UNA DONNA SI RISPETTA CON :  

 DIRITTI, EGUAGLIANZA, DEMOCRAZIA

      NON TIRANDOLE PIETRE  

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Buona domenica a tutti

ho appena saputo che Sakineh ha ricevuto altre 99 frustrate per aver osato fiatare la sua condizione

dire raccapricciante è un eufemismo!

il solo immaginare come è ridotto il suo corpo

mi fa ribollire il sangue a mille gradi

se chiudo gli occhi sento  lo scudiscio che sibila con violenza 

  e rabbrividisco

è sul mio, sul vostro, sul corpo di tutte le donne che  si abbatte

ci spella vive